26 settembre 2009

La raccolta delle nocciole: un rito che si ripete


Rumore assordante in dense nuvole di polvere. 
Forse è questa la definizione che più si addice alla raccolta delle nocciole. Una definizione che salta subito agli effetti immediatamente percepibili dai sensi, tralasciando completamente le cause: la raccolta. D’altronde la moderna meccanizzazione ha fatto superare d’un colpo tutti gli aspetti più propriamente “umani” del rito – poiché di un rito si tratta – orientandola inesorabilmente in maniera esclusiva alla massima produzione (con la massima produttività).Ma c’era un tempo, neppure troppo lontano (qualche anno appena), in cui la raccolta delle nocciole era fatta soprattutto a misura d’uomo, con ritmi, tempi e modalità dal sapore antico. E se la macchina raccogli-nocciole (niente di più che un enorme aspirapolvere), ha ormai completamente sostituito le chiassose compagnie di lavoranti, chinati sul terreno a raccogliere faticosamente le nocciole una per una, e gli essiccatoi delle cooperative di produttori hanno oramai soppiantato il lavoro della asciugatura al sole, che trasformava per qualche settimana ogni piazzetta assolata in vere e proprie pavimentazioni di nocciole, ciò che la modernizzazione frenetica delle operazioni di raccolta non ha potuto cambiare, è il lessico utilizzato, che negli anni è rimasto pressoché immutato.

11 maggio 2009

Capranica in grigioverde: mostra fotografica sui capranichesi in guerra






www.encyclocapranica.it
presenta
"Capranica in grigioverde"
Mostra fotografica
Testimonianze foto-documentali sui capranichesi al fronte
30 aprile - 3 maggio 2009, Capranica, Chiesa di San Francesco

360 documenti fotografici, 78 pannelli espositivi, 80 protagonisti. Sono le cifre (provvisorie) del primo allestimento di "Capranica in grigioverde" – Mostra fotografica. Testimonianze foto-documentali sui capranichesi al fronte.
La mostra, allestita a Capranica, nella Chiesa di San Francesco, dal sito web  www.encyclocapranica.it (Associazione Tuscia 2000 di Capranica), e curata da Fabio Ceccarini con la collaborazione di Luigi Loia e Riccardo Montori e l'allestimento di Maria Teresa Rosati, è stata inaugurata giovedì 30 aprile p.v. alle ore 17,00 ed è restata aperta fino a domenica 10 maggio 2009.

L’idea che sta alla base di questa iniziativa prende spunto dalla celebrazione, lo scorso 4 novembre 2008, del 90° anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. A tale ricorrenza si deve aggiungere, per Capranica, il 65° anniversario del termine della Seconda Guerra Mondiale che verrà a cadere il prossimo mese di giugno 2009 (passaggio delle truppe americane e ritirata dei tedeschi: 8-9 giugno 1944). L’obiettivo principale è quindi quello di recuperare la memoria della comunità capranichese sull’esperienza drammatica e terribile della guerra, particolarmente intorno alla partecipazione dei suoi uomini ai conflitti svoltisi nel corso del 20° secolo (dalla guerra italo-turca del 1911 al secondo conflitto mondiale, passando per la prima guerra mondiale e la guerra d’Etiopia), ma senza tralasciare i periodi intermedi, così ricchi di testimonianze su come gli eventi bellici abbiano fatto sentire i loro tragici effetti ben oltre i territori dichiarati “in stato di Guerra”.  Si può dire, infatti, che oltre a quella combattuta al fronte dalle braccia maschili, vi sia stata un’altra guerra, vissuta lontano dai crepitii delle mitragliatrici ma ugualmente aspra e terribile, affrontata quotidianamente dalle donne, dagli anziani e dai bambini, così da accomunare idealmente tutti gli italiani nel colore delle uniformi dell’Esercito Italiano: il “grigioverde”.

Un viaggio nella memoria storica di Capranica, assolutamente da non perdere...

Ecco i pannelli messi in mostra: