06 ottobre 2017

Catalogna: indipendenza e secessione dalla Spagna



Indipendenza e secessione: anacronistiche parole ottocentesche che pensavo non servissero più. Almeno nella ricca Europa centro-occidentale. Qui non hanno nulla a che fare con l'autodeterminazione dei popoli. Ma solo con l'egoismo di piccole comunità. Con la c minuscola.

Libertà per la Catalogna. Ma libertà da chi? Da cosa? Da niente

07 luglio 2017

Accoglienza sostenibile spiegata ai miei figli.



Ho una casa. 4 persone la abitano. È dotata di 4 letti per chi ci abita e di due letti per ospiti. Ho due ospiti. Gli abitanti della casa diventano 6. All'inizio tutto va bene ma dopo qualche giorno le abitudini diverse si cominciano a notare. All'improvviso giungono altri 2 ospiti che non trovano ospitalità in altri luoghi. Ci attrezziamo con dei materassini da campeggio e li accogliamo. Tutti sono felici. Gli ospiti perché sono stati ospitati e noi perché lo abbiamo fatto. Dopo qualche giorno la convivenza si fa più difficile. I bagni non sono sufficienti. 2 ospiti sono accampati per terra nel soggiorno della casa. Non si conciliano i tempi e i modi di fruizione della casa. Chi vuol vedere la TV non può vederla perché i due ospiti che stanno nel soggiorno vogliono dormire. Gli altri due ospiti impediscono l'utilizzo di altri ambienti. Inoltre, i due coniugi proprietari della casa, escono ogni mattina per andare a lavoro. L'unico sostentamento degli ospiti è lo stipendio dei proprietari della casa. Anche i due figli escono ogni mattina per andare a scuola. I 4 ospiti rimangono a casa da soli. La situazione diventa insostenibile e nascono tensioni all'interno della casa tra i 4 proprietari e i 4 ospiti. Questi non sono più visti come ospiti ma come intrusi... E' l'inizio di una spirale...

Accoglienza sostenibile significa: accoglienza non a tutti i costi.

Perché l'accoglienza è una cosa seria. 

E accogliere per far star male non è accogliere.

09 giugno 2017

Torna la 6^ edizione del Grand Prix di Ippica "Città di Capranica" - 11 giugno 2017


Riceviamo e pubblichiamo da "Il Cavallo" di venerdì 9 giugno 2017, un pezzo di Armando Pellicci

Domenica 11 giugno, presso lo storico hippodrome cittadino "Francesco Petrarca", si svolgerà l'attesissima sesta edizione del Grand Prix di ippica "Città di Capranica"

Dopo un crescendo di attesa, che si protrae ormai dal 13 maggio, data in cui la competizione è stata annunciata, sulla terra battuta dello storico impianto si daranno battaglia gli scalpitanti cavalli purosangue delle tre scuderie cittadine.

Si affronteranno, in una esaltante corsa all'ultimo metro, le scuderie Sans Frontières con il suo giovane cavallo Noisette, la scuderia La Barre con il suo cavallo non più giovane, Chevalier e la scuderia Para meliorar el Pais, con il suo cavallo Francisco.

Nonostante le forti attese dei sostenitori di Chevalier e di Francisco, i pronostici della vigilia danno ancora favorito Noisette, che corre per la scuderia più blasonata. Da quando infatti è stato istituito il Grand Prix "Città di Capranica", nel 1993, la scuderia Sans Frontières si è aggiudicata tutte le edizioni con le vittorie dei cavalli Chapeaux (1993, 1997 e 2012) e Uncle Paul (2002 e 2007). Tutti cavalli capaci di staccare i concorrenti di molte lunghezze, addirittura doppie.

La Federazione Ippica rende noto che quest'anno la pista misurerà 5.209 metri, appena 12 in più di quella che nel 2012 ha visto il trionfo di Chapeaux . Tuttavia, probabilmente, la lunghezza di corsa misurata dalla dirittura di partenza alla linea di arrivo, subirà un handicap da parte del pubblico pagante, che non sarà presente sugli spalti dell'hippodrome Petrarca, in una misura pari a circa il 25%-30%, per una lunghezza di pista che si attesterà quindi tra i 3.650 e i 3.950 metri.

A meno di imprevedibili colpi di scena, gli osservatori e i bookmaker danno quindi vincente Noisette, che si dovrebbe fermare tra i 2.000 e 2.150 metri (numeri ben lontani da quelli conseguiti dall'indimenticabile cavallo Chapeaux, ma comunque oltremodo sufficienti a trionfare), seguito dal veemente Francisco, con 1.200/1.300 metri. Terzo Chevalier, che si ferma invece a 450/500 metri.

Morale della favola: la storica scuderia Sans Frontières è ancora troppo forte per lasciare il campo ad altre scuderie. Vedremo cosa succederà alla settima edizione, nel 2022. 

Buona corsa a tutti i cavalli e ai loro tifosi!


14 febbraio 2017

Ipse dixit - Edmund Burke


Per il fatto che una mezza dozzina di grilli sotto una siepe fanno risuonare il campo del loro strepito inopportuno, [...] non figuratevi che quelli che fanno tanto rumore siano i soli abitanti del campo.
(da Reflection on the Revolution in France, 1790)

Tutto ciò che è necessario per il trionfo del diavolo è che gli uomini buoni non facciano nulla.

Perché il male trionfi è sufficiente che i buoni rinuncino all'azione.