tag:blogger.com,1999:blog-52189561903349829552024-03-19T09:17:54.802+01:00Qui e Adesso BlogNote, appunti, lettere, commenti, articoli, opinioni, scritti, racconti, idee, pensieri in libertà... qui e adesso, dove mi è dato di vivere, a Capranica e nel mondo...Unknownnoreply@blogger.comBlogger176125tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-61061282323115454672022-09-11T13:20:00.006+02:002024-03-09T15:47:37.550+01:00Avrà la mia fiducia e il mio voto chi...<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg89Tb_olo8rp6djdpS9WIpsAw_XIdFNCh4i5WsITgl0zx6MKV2zJKAzjHT3y3VSJo7n8XW2zEhwgBtJHh2iNZhA1tT6Is4kJUXq6eN5BQxqwINRPy_Z97KkeEdZt-mJPtWHPhruMW9dCdGG5_2jdIxZYJE8yEcYH0wNwcywDRALGs8mOqIhw8oSE60mQ/s3243/Avr%C3%A0%20il%20mio%20voto.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2192" data-original-width="3243" height="270" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg89Tb_olo8rp6djdpS9WIpsAw_XIdFNCh4i5WsITgl0zx6MKV2zJKAzjHT3y3VSJo7n8XW2zEhwgBtJHh2iNZhA1tT6Is4kJUXq6eN5BQxqwINRPy_Z97KkeEdZt-mJPtWHPhruMW9dCdGG5_2jdIxZYJE8yEcYH0wNwcywDRALGs8mOqIhw8oSE60mQ/w400-h270/Avr%C3%A0%20il%20mio%20voto.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">Si, sembro un incrocio tra il Fantozzi, trascurato, con la barba lunga, insonne... dopo aver cercato di capire - invano - a chi dare il proprio voto tra tonnellate di quotidiani e visioni notturne di tribune politiche (quando, tutto sommato, nella politica nazionale non c'erano i cialtroni improvvisati di oggi), e Munch che urla, prima di dipingersi, al sentire la sua anima a brandelli. </span></span></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">Esagerato! Qualcuno dirà... Esagerato?! E mica tanto! Perché qui la faccenda è seria: chi se lo merita il mio voto? A chi, tra questi quattro poco di buono che si litigano il governo nazionale per i prossimi 5 anni - Grande Finanza permettendo, sempre in agguato con i suoi colpi di stato bianchi a suon di spread e rating negativi - devo consegnare la mia scheda elettorale con la preziosissima crocetta che indica la mia preferenza?<br /></span></span></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">E allora, siccome nessuno - dico nessuno - sta dicendo cose sensate in questa campagna elettorale, soprattutto per farci capire le differenze di politiche in determinati ambiti, facciamo il contrario: sono io che vi dico chi voto.</span></span></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">E quindi alle elezioni politiche 2022, avrà la mia fiducia e il mio voto tra voi:<br />- chi non considererà un "feticcio" ideologico la riforma della Costituzione, perché la Carta fondamentale dello Stato non è un totem consegnato ai posteri fisso e immutabile, ma contiene in se la previsione sacrosanta di adattarsi ai tempi e di modificarsi. Leggetela, lo hanno previsto i Costituenti;<br />- chi si proporrà di riformare l'architettura dello Stato con l'applicazione vera ed efficace del principio di sussidiarietà verticale, pilastro dei trattati dell'Unione Europea, con una nuova riforma del titolo V della Carta, l'abolizione delle inutili, irritanti e pachidermiche Regioni con i loro Governatori che tanto ricordano i telefim di Zorro, il rilancio e potenziamento delle Province, l'accorpamento dei Comuni sotto i 3.000 abitanti con l'archiviazione definitiva e perpetua dei retaggi medievali della società comunale, il ritorno alle competenze statali nelle materie della sanità, della scuola, dei trasporti, del commercio (perché un cittadino che abita ad Attigliano, Umbria, è uguale ad uno che abita a Bassano in Teverina, Lazio, pur abitando in due Regioni diverse);<br />- chi riuscirà finalmente a sganciarci dal bicameralismo perfetto e a dotare le due camere di competenze diverse e distinte, poiché dal momento che abbiamo diminuito i parlamentari per dar retta a stupidi miti populisti del "risparmio", dobbiamo ora mettere mano alla essenziale riforma del Parlamento;<br />- chi abolirà dalla Costituzione il divieto di mandato imperativo (art. 67 cost.) per gli eletti, che tanti danni ha causato alla credibilità delle istituzionali parlamentari e locali, nella consapevolezza che gli italiani non sono fatti per il senso civico e che vanno obbligati per legge - costituzionale! - ad essere onesti con gli elettori;<br />- chi abolirà la differenza assurda e artificiosa tra "termine ordinatorio" e "termine perentorio" (e addirittura "dilatorio", buona grazia dei giudici amministrativi!), spesso causa del lassismo delle istituzioni nazionali, locali, della pubblica amministrazione e dei cittadini. Un termine è un termine (poi dice che noi italiani non siamo puntuali... e per forza!);<br />- chi userà il termine "semplificazione" per quello che in realtà è, e non come un pretesto per complicare ancora di più ciò che si vorrebbe più semplice (perché - un esempio per tutti, ma si potrebbe scrivere all'infinito tanta è la stupidità e l'ignoranza di chi scrive le norme - non si capisce il motivo per cui, ad esempio, lo stesso malato per ottenere diritti diversi - dalla legge 104 all'invalidità civile, dal tesserino invalidi all'assistenza domiciliare - deve essere sottoposto a visite diverse, e magari con la stessa commissione medica!);<br />- chi provvederà a delegificare abolendo davvero e una volta per tutte le migliaia di norme inutili e sovrapposte, magari obbligando gli uffici legislativi dei ministeri a scrivere in maniera chiara le norme senza rimandi ipertestuali;<br />- chi concepirà e farà funzionare i tre poteri dello Stato come pienamente indipendenti tra loro e impedirà travasi tra gli stessi a cominciare dal potere giudicante, a cui deve essere impedito - per il bene supremo della democrazia - di interessarsi di politica;<br />- chi introdurrà sistemi fiscali equi, dove tutti sono chiamati a pagare in proporzione a ciò che hanno guadagnato e magari toglierà qualche diritto non necessario agli evasori sistemici, cronici e seriali che si sanno muovere con grande disinvoltura (grazie a specifiche categorie professionali) tra le infinite possibilità, inventate da fantasiosi legislatori e da giudici geniali, di non pagare o di dilazionare tributi e tasse;<br />- chi abolirà l'assurdo ISEE e utilizzerà il sistema dei redditi prodotti e dichiarati, contemperato con l'entità dei depositi bancari e dei beni durevoli posseduti soggetti a registrazione, come indice del proprio benessere sociale e modalità di accesso ai servizi a domanda individuale;<br />- chi non considererà la sanità come un settore produttivo qualsiasi, dove bisogna far guadagno a scapito dell'efficienza dei servizi resi al cittadino e chi accetterà quindi che si può anche avere una sanità pubblica "in perdita" ma rispettosa dei diritti del malato;<br />- chi saprà far vincere il principio che i diritti collettivi - in tutti gli ambiti, compreso quello della salute - devono prevalere su quelli individuali, perché la forza della democrazia non è l'individuo ma lo stare insieme secondo regole comuni, è la solidarietà, è il sacrificarsi per il "tutto";<br />- chi saprà abolire le molteplici sovrapposizioni di competenze tra amministrazioni e enti, che disorientano il cittadino e provocano lungaggini burocratiche assurde e dispendiose;<br />- chi riformerà la legge elettorale in senso maggioritario secco senza assurdi recuperi proporzionali, abolirà l'uso del ballottaggio, darà certezza della vittoria a chi vince, con maggioranze stabili e durature al Paese e alle istituzioni locali (= una legge elettorale per tutti i livelli dello Stato, ovvero la legge elettorale usata per i Comuni sotto 15.000 abitanti)... <br /></span></span></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">Chiederei molto altro ancora a quelli che si propongono di guidare il Paese per i prossimi 5 anni: da un sistema dell'accoglienza che sia davvero sostenibile (senza gli estremismi folcloristici dei blocchi navali e arcobaleneneschi del "lasciamo che entrino tutti"), ad un sistema di diritti della persona che sia propugnato finalmente "per" chi li chiede e non piuttosto "contro" quelli di altri... <br />Temo, tuttavia, che nessuno degli schieramenti o delle forze politiche attuali possa guadagnare e meritare il mio voto...</span></span></p><p><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">Continuo quindi a navigare nel mare di coloro che vanno a votare perché credono pur sempre al voto come supremo esercizio delle libertà democratiche, ma che si sentono tanto come degli apolidi politici, senza cittadinanza di un partito o di un movimento. </span></span><br /></p>Unknownnoreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-12752572862298585652022-06-23T19:51:00.000+02:002022-07-03T12:26:42.954+02:00L'acqua di San Giovanni<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh9a-5m_Db9faQP1iYYOnUla_1k5dpw-GK5x3AjXCvuY8E2lEzlQdST4Sybzk8JEQ_oyw9G2YC_kpjEWdTCH7Dad6ZL3dh6DQRvD6mAy29gqTMN4piUQhjTPrqt5r5UAx1p72Dhn4Fz44nnGQ19koXdBH8stu6cgHmUvGs5y9Lcwc76lw7DG-85ZTTMA/s2048/290060772_419700643405481_7488355358588292437_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1536" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgh9a-5m_Db9faQP1iYYOnUla_1k5dpw-GK5x3AjXCvuY8E2lEzlQdST4Sybzk8JEQ_oyw9G2YC_kpjEWdTCH7Dad6ZL3dh6DQRvD6mAy29gqTMN4piUQhjTPrqt5r5UAx1p72Dhn4Fz44nnGQ19koXdBH8stu6cgHmUvGs5y9Lcwc76lw7DG-85ZTTMA/w300-h400/290060772_419700643405481_7488355358588292437_n.jpg" width="300" /></a></div><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id" dir="auto">Ed
ecco anche quest'anno, l'Acqua di San Giovanni. </span></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id" dir="auto">Una preghiera mentre si raccolgono i
fiori. Che siano profumati. Vanno bene anche le piante aromatiche come
il rosmarino o la salvia. Non dovrebbe mancare l'iperico, il giallo
fiore di San Giovanni, che se si spezza lascia uscire lo stesso sangue
del santo. Ma va bene anche senza. L'importante è che inebri di profumo,
l’Acqua di San Giovanni, come il profumo del Paradiso, per ricordarci a
cosa siamo stati chiamati, all’alba della nostra esistenza. E che sia molto
colorata, come dovrebbe essere la vita del cristiano, piena di gioia e
di bello. Quindi che stia fuori tutta la notte a raccogliere rugiada e a
riposare nella luce della luna e degli astri, simbolo della Creazione e
perenne richiamo del Creatore. Perché «...se guardo il tuo cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l'uomo perché te ne ricordi e il figlio dell'uomo perché te ne curi?» (Salmo 8).</span></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id" dir="auto">E poi la mattina una preghiera. Mentre
ci si lava le mani e il viso con questa acqua profumata. Perché sia un
nuovo, rinnovato, simbolico battesimo nel giorno della festa del
Battista. </span></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: large;"><span class="d2edcug0 hpfvmrgz qv66sw1b c1et5uql lr9zc1uh a8c37x1j fe6kdd0r mau55g9w c8b282yb keod5gw0 nxhoafnm aigsh9s9 d3f4x2em iv3no6db jq4qci2q a3bd9o3v b1v8xokw oo9gr5id" dir="auto">Buona festa di San Giovanni Battista!</span></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-4549238731790782032022-06-21T23:36:00.003+02:002024-03-09T16:05:22.713+01:00Nuovo Feudalesimo. Da Renzi a Paragone, da Calenda a Di Maio<div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaaJhIuGkOEqBn4RRHL6MndfO8b8lS9MUgD75yGF0Un2VrpGMuGB03il6J_5O5NyizIk75o_TC6UAPDtAQOGEj8exK0sK0CtJKq62DYIubatdRG_vPlIQMu03KGWHj0DecOqWhiojRL0Ba/s1600/1655847552109097-0.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;">
<img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaaJhIuGkOEqBn4RRHL6MndfO8b8lS9MUgD75yGF0Un2VrpGMuGB03il6J_5O5NyizIk75o_TC6UAPDtAQOGEj8exK0sK0CtJKq62DYIubatdRG_vPlIQMu03KGWHj0DecOqWhiojRL0Ba/s1600/1655847552109097-0.png" width="400" />
</a>
</div><br /></div><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">Ed eccone un altro. Dopo Bersani, Speranza, Alfano, Renzi, Paragone, Calenda e molti altri ancora, ecco Di Maio. Forse tra un po' toccherà anche a Salvini - visto l'andazzo dentro la Lega - di seguire i suoi colleghi su per questa china: andare via dal proprio partito/movimento per farsene uno a proprio uso e consumo. </span></span><div><span style="font-size: large;"><span style="font-family: inherit;">Una volta nei partiti c'erano le correnti. Sono state criticate, è stato detto che era roba vecchia, deleteria alla vita politica. Ma nelle correnti si cercava di far prevalere il proprio punto di vista al congresso, a suon di voti e di delegati. Non era solo spartizione di potere, come è stato fatto passare dalla vulgata della seconda repubblica. Era democrazia, che piaccia o no. Soprattutto, si restava dentro al partito, senza sbattere la porta come bambini arrabbiati che perdono al Monopoli. Le rese dei conti erano una questione interna, e i perdenti avevano la possibilità di mettersi da parte per un po', di fare opposizione dentro al partito, per poi riproporsi in futuro alla guida della loro forza politica. Oggi invece - oggi che ci fa schifo tutto quello che puzza di prima repubblica - invece delle correnti si esce dai partiti (partiti? questi sono partiti? movimenti?) per fare - indovinate un po'? - dei nuovi partiti o dei nuovi movimenti, ma non quelli con la vocazione maggioritaria, che ti aspetti vincano le elezioni e portino stabilità al Paese, bensì quelli personali, minuscoli, feudali, dove si diventa signori e padroni della propria universitas castri, o peggio, del proprio hortus conclusus, difeso da quattro mura contro quelli che la pensano diverso. Per questo si rincorre il proporzionale nella legge elettorale. Per esserci e contare, anche se si pesa e si peserà solo un misero 2%. Poi non ci vengano a dire scandalizzati che la gente si disaffeziona della politica, facendo finta di cadere dal pero. </span></span></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-55714649547938517342022-05-16T18:00:00.188+02:002022-05-17T00:04:49.450+02:00Torna puntuale dopo 5 anni l'attesissima settima edizione del Grand Prix di Ippica "Città di Capranica" - 12 giugno 2022<p style="text-align: center;"></p><p></p><p style="text-align: center;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i></i></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPPm5wsr8Fjk30h1BNOG9bfJG48znR4i6XX3bEi51t_jFT1nPnLtpz-mbQ7SXIgyzF1F_9lkJtDXANqeaDn-wbrMWVN-v0uEAFXVMg4C761mOCmXGpO8V4HqPxLWLI4yRp6nrp3_poyLQXpzlxxdiNWxvHD5GygIG1XWzv1fRJiTmA53T9vlw4JoycWA/s1600/01-race-horse-deaths-gettyimages-686492928.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPPm5wsr8Fjk30h1BNOG9bfJG48znR4i6XX3bEi51t_jFT1nPnLtpz-mbQ7SXIgyzF1F_9lkJtDXANqeaDn-wbrMWVN-v0uEAFXVMg4C761mOCmXGpO8V4HqPxLWLI4yRp6nrp3_poyLQXpzlxxdiNWxvHD5GygIG1XWzv1fRJiTmA53T9vlw4JoycWA/w400-h225/01-race-horse-deaths-gettyimages-686492928.jpg" width="400" /></a></i></b></span></div><p></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Come 5 anni fa, riceviamo e pubblichiamo da "Il Cavallo" di lunedì 16 maggio 2022, un pezzo di Bruno Fioretti (<a href="https://www.quieadessoblog.it/2017/06/torna-la-6-edizione-del-grand-prix-di.html" target="_blank">vedi qui l'articolo del 2017</a>)</i><br /></b></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b>Domenica 12 giugno</b>, presso lo storico <b><i>hippodrome </i></b>cittadino <b>"Francesco Petrarca"</b>, restaurato di recente, si svolgerà l'attesissima settima edizione del <b>Grand Prix di ippica "Città di Capranica"</b>. </span></p><p style="text-align: justify;"><span></span></p><a name='more'></a><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"></span><p></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">
</span></div><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Da quando ieri, domenica 15 maggio, la <b>Commission Mandamentale Viterbiéenne</b> ha annunciato la prestigiosa competizione, un clima </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">di euforica attesa si è subito creato tra tifosi e appassionati. Ancora una volta, quindi, </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">sulla terra battuta dello storico
impianto si daranno battaglia gli scalpitanti cavalli purosangue di tre scuderie cittadine, esattamente come fu nel 2017, mentre altri cavalli, dei quali era pure stata lungamente annunciata la partecipazione, hanno rinunciato alla corsa per la mancanza di una scuderia disposta a sostenerli.</span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">
</span></div><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Si affronteranno quest'anno in una esaltante corsa all'ultima yarda, la scuderia <b>Sans Frontières</b> con il vincente cavallo <i><b>Noisette</b></i>, la scuderia <b>Objectif la Ville</b> con il suo giovane cavallo <b><i>Lucas </i></b>e la scuderia <b>Para meliorar el Pais</b>, che stavolta sorpende tutti e fa scendere in pista </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Rouge</b></i><b>,</b><i><b> </b></i></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">la sua purosangue. Ed è proprio questa scelta ad accendere gli animi e le speranze dei sostenitori di </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b>Para meliorar el Pais</b>, che già assaporano il gusto della vittoria.<br /></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-size: medium;">
</span></div><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Tuttavia, nonostante le forti attese dei sostenitori dei pur scalpitanti quadrupedi <i><b>Lucas </b></i>e <b><i>Rouge</i></b>, i bookmaker e gli allibratori clandestini danno ancora nettamente favorito il cavallo <b><i>Noisette</i></b>, che di conseguenza è quotato come il meno pagato alla vincita delle scommesse.</span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Ma veniamo ai dati. </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">La </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b>Fédération équestre nationale</b></span> comunica che quest'anno la pista misurerà circa <b>5.150 yarde</b>, 59 in meno della lunghezza di quella che nel 2017 ha visto il trionfo di <i><b>Noisette</b></i>. Tuttavia, anche quest'anno, la lunghezza di corsa misurata dalla dirittura di partenza alla linea di arrivo subirà certamente un <b>handicap da parte del pubblico pagante. </b>Si prevede infatti che questo non sarà presente sugli spalti dell'<b><i>hippodrome</i></b> <b>Petrarca</b> in una misura pari a circa il 30-35% (nel 2017 l'handicap fu del 29%), per una lunghezza di pista che si attesterà quindi <b>tra le 3.350 e le 3.600 yarde</b>.</span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">A meno di imprevedibili </span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">coup de théâtre</span></span></span></b></i>, secondo le previsioni il cavallo <b><i>Noisette </i></b>dovrebbe risultare nuovamente vincitore attestandosi non sotto le <b>1.900 e le</b> <b>2.200 yarde</b>, seguito dall'esordiente <i><b>Rouge</b></i>, che invece dovrebbe fermarsi a non più di <b>800/1.100 yarde</b>. Terzo, infine, il giovane cavallo <i><b>Lucas</b></i>, dato per fermo sulle <b>350/500</b> <b>yarde</b>.</span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Conclusioni: ancora troppo forte la scuderia </span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b>Sans Frontières</b> per temere una sconfitta. Vedremo cosa succederà nel 2027 al cambio del cavallo... </span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Ed ora un po' di storia della prestigiosa competizione e qualche curiosità per gli appassionati dell'ippica capranichese.<br /></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Dal 1946 al 1990 si sono succedute 10 edizioni del Grand Prix, nelle quali le due storiche scuderie </span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>B</b></i></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>ouclier croisé </b></i>e </span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge </b></i>si sono equamente aggiudicate </span></span></span></span></span></span></span></span></span>il numero di vittorie: 5 ciascuna. Mai vincente </span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">la </span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Faucille et marteau</b></i>,<b> </b></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">la terza scuderia cittadina che pure ha saputo appassionare centinaia di tifosi</span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"> con indimenticabili <i><b>Fête de l'unité</b></i>. </span></span></span> </span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Stemma della scuderia </span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>B</b></i></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>ouclier croisé </b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span>era una croce rossa su </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">scudo bianco, mentre emblema della scuderia </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge </b></i>era</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span> originariamente un sole nascente recante, alla base, richiami ad </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">attrezzi da lavoro agricoli e metallurgici, che venne sostituito poi, nel 1976, da un fiore di garofano cerchiato di rosso</span></span></span></span></span></span></span></span></span>. In effetti le scuderie </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge </b></i>e </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Faucille et marteau</b></i></span></span></span></span></span></span> erano un tempo una sola entità, finché nel 1921 non avvenne una scissione, ma la </span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Faucille et marteau </b></i>mantenne </span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">come emblema della scuderia </span></span></span></span></span></span></span></span></span>fino al suo scioglimento una bandiera di colore rosso su cui campeggiavano i medesimi </span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">attrezzi da lavoro agricoli e metallurgici presenti, in piccolo, nello stemma della scuderia "cugina" </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge</b></i>.</span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Da quando la <b>F.E.N. (Fédération équestre nationale)</b> ha emanato il nuovo regolamento di competizione, nel giugno 1993, quella del 2022 è quindi la settima edizione del Grand Prix, un <b><i>concours </i></b></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">che ha visto fino ad oggi lo strapotere della scuderia </span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières</i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">, aggiudicatasi una <b><i>en plein</i></b> di sei edizioni su sei.<br /></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">L'Albo d'Oro è dunque il seguente:</span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Ancienne concours</b></i> (1946-1990)</span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">1946<span> </span>cavallo <i><b>Antoine</b></i>, scuderia <i><b>B</b></i></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>ouclier croisé </b></i></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><br />1951<span> </span>cavallo <i><b>Hugo</b></i>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge</b></i><br />1956<span> </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">cavallo <i><b>Hugo</b></i>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge</b></i><br /></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">1960<span> </span>cavallo <b><i>Antoine</i></b>, scuderia <i><b>B</b></i></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>ouclier croisé</b></i><br /></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">1964<span> </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">cavallo <i><b>Anselme</b></i>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge</b></i><br /></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">1970<span> </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">cavallo <i><b>Pierre-Louis</b></i>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>B</b></i></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>ouclier croisé<br /></b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">1975<span> </span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">cavallo <i><b>Anselme</b></i>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge<br /></b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">1980<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><b><span><i>Nazaréen</i></span></b>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>B</b></i></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>ouclier croisé</b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b><br /></b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">1985<span> </span>cavallo <i><b>Anselme</b></i>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge<br /></b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc">1990<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><b><span><i>Nazaréen</i></span></b>, scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>B</b></i></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>ouclier croisé</b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b><br /></b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b> </b></i></span></span></span></span></span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Nouveau concours</b></i> (1993-....)</span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">1993<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Chapeaux</b></i></span>, scuderia </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières </i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">(1533 yarde)</span> <br />1997<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Chapeaux</b></i></span>, scuderia </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières </i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">(3298 yarde)</span><br />2002<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Uncle Paul</b></i></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">, scuderia </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières </i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">(2347 yarde)</span></span></span></span><br /></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">2007<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Uncle Paul</b></i></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">, scuderia </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières </i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">(2651 yarde)</span><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i><br /></i></b></span></b></i></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">2012<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Chapeaux</b></i></span>, scuderia </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières </i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">(2759 yarde)</span><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i><br /></i></b></span></b></i></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">2017<span> </span>cavallo </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Noisette</b></i></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">, scuderia </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières </i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">(1980 yarde)</span></span></span></span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">I cavalli in assoluto più vincenti sono stati </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Anselme</b></i>, della scuderia </span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><i><b>Oeillet rouge</b></i>, e </span></span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Chapeaux</b></i></span>, della scuderia </span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières</i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">, con 3 vittorie ciascuno.</span></span></span></span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Dal lato degli anni di militanza attiva nelle scuderie, la palma d'oro va ad <i><b>Anselme</b></i>, con 34 anni di presenza, seguito da </span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Uncle Paul</b></i></span>, </span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">con 29 anni. Terzo assoluto è</span></span></span></span></span></span></span></span> </span></span></span></span></span></span></span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b>Chapeaux</b></i></span>, con 27 anni. Ma il primato di <i><b>Anselme </b></i>è destinato ad essere eguagliato nel 2027, quando <i><b>Uncle Paul</b></i> raggiungerà anche lui i 34 di presenza, e addirittura frantumato dal cavallo </span></span></span></span></span></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><i><b>Grosse fourrure</b></i>, che fa parte da sempre della scuderia </span></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i>Sans Frontières</i></b></span></b></i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">, senza aver tuttavia mai vinto il prestigioso <i><b>Prix</b></i>. Ebbene, questo cavallo nel 2027 raggiungerà i 37 anni di presenza, avendo corso come esordiente anche nell'ultima edizione dell'<i><b>ancienne concourse</b></i>, nel 1990, e sarà in assoluto il cavallo più longevo dell'ippica locale. Non si era mai visto nulla di simile da quanto l'uomo inventò il cavallo (cit. Armando Pellicci).</span><i><b><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><b><i><br /></i></b></span></b></i></span></span></span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span class="VIiyi" lang="fr"><span class="JLqJ4b ChMk0b" data-language-for-alternatives="fr" data-language-to-translate-into="it" data-number-of-phrases="1" data-phrase-index="0"><span class="Q4iAWc"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"></span></span></span></span></span></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;">Non ci resta che augurare una buona corsa a tutti i cavalli e ai loro tifosi! </span></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"></p><p style="text-align: justify;"><span style="font-size: small;"><i><span face="Arial, Helvetica, sans-serif">N.B. questo articolo è ovviamente un puro e semplice divertissement, e come tale deve essere inteso, non avendo nessuna intenzione di offendere o mettere in cattiva luce alcun "cavallo", sia quelli delle competizioni passate, tantomeno quelli della competizione che avrà luogo il 12 giugno. Tuttavia, siccome i tempi che viviamo sono alquanto "strani", per non dire esplicitamente bislacchi, vorrei </span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif">sottolineare - anche se ciò sarebbe</span></i></span><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span style="font-size: small;"><i> superfluo per le persone intelligenti ed amanti dell'umorismo e dell'ironia - che nella maniera più assoluta non esistono allibratori clandestini, né bookmaker, né scommesse e vincite di ogni sorta, ma che queste hanno solo lo scopo di richiamare alla mente di chi legge le atmosfere da "Febbra da cavallo" che altri, con assoluta maestria, in passato hanno saputo dipingere. E come Armando Pellicci, nel 2017, voleva essere un omaggio a "er Pomata", tecnico delle corse, disoccupato cronico e ex conduttore con patentino, Bruno Fioretti è chiaramente un modo per ricordare ed omaggiare il grande e indimenticabile "Mandrake", l'uomo dal sorriso magico.<br /></i></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span style="font-size: small;"><i>F.C. </i></span></span></p><p style="text-align: justify;"><span face="Arial, Helvetica, sans-serif" style="font-size: medium;"><span style="font-size: small;"><i>P.S. il francese usato è fedelmente infedele </i></span><br /></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-14068669124112629482022-03-28T20:24:00.030+02:002022-05-17T00:04:41.409+02:00Un po’ di chiarezza sulla guerra Russia-Ucraina: il diritto internazionale, l’ONU, la NATO, l’art. 11 della Costituzione Italiana<p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDIfsavh4P_9EOzayhqSH4X1hS2IqmM6h_NGp1QKqJPR3uIL1gLppfL5sLR5m53OSPYmAbZg9bX36saFQjWOiNM5sb4SDzEEpGnywxl4f9BYZlv0mk56oHitxNi3ruWFV7gWn_J9vQbWd4vXWGAF8slmqqljkRJGREJizxoVxtJeQuj4cFEQUunSVZ9g/s1600/Conforti.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDIfsavh4P_9EOzayhqSH4X1hS2IqmM6h_NGp1QKqJPR3uIL1gLppfL5sLR5m53OSPYmAbZg9bX36saFQjWOiNM5sb4SDzEEpGnywxl4f9BYZlv0mk56oHitxNi3ruWFV7gWn_J9vQbWd4vXWGAF8slmqqljkRJGREJizxoVxtJeQuj4cFEQUunSVZ9g/w400-h300/Conforti.jpeg" width="400" /></a></span></span></div><span style="font-family: inherit;"><span><br /></span></span><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Russia-Ucraina. Credo che sui social (ma anche altrove) si
stia perdendo la bussola. Ricorro quindi al sacro Conforti e agli altri testi
dell’esame di Diritto Internazionale (pur sempre validi, perché nonostante
siano passati – ahimè – ormai molti anni questa branca del diritto
non ha subito particolari stravolgimenti) per chiarirmi le idee. Soprattutto per
non farmi influenzare nel costruire un’opinione equilibrata e oggettiva.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span><span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p style="text-align: left;"></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span><b>L’aggressione all’Ucraina</b></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>E’ questo un chiaro ed inequivocabile atto di guerra con il
quale la Federazione Russa ha violato il Capitolo VI della Carta delle Nazioni
Unite. Conseguentemente, ai sensi dell’art. 51 della stessa Carta, rimanendo il
Consiglio di Sicurezza “ingessato” a causa del veto posto dalla stessa Federazione
Russa (membro permanente del Consiglio quale paese vittorioso della Seconda
Guerra Mondiale), l’Ucraina esercita legittimamente il suo “<i>diritto naturale
di autotutela</i>”, combattendo per la sua sopravvivenza. In questo quadro
dunque, altrettanto legittimamente, l’Ucraina chiede aiuti in armi e sostegni
economici a tutta la Comunità Internazionale.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span><b>L’autodeterminazione e indipendenza delle repubbliche del
Donbass</b></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Indipendenza e autodeterminazione dei popoli sono concetti
che vanno capiti sia dall’ampio punto di vista politico, sia dal più ristretto ambito
del diritto internazionale. Innanzitutto il diritto internazionale considera
gli <i>insorti</i>, come privi di soggettività di governo e di diritto, “<i>ma
solo dei sudditi ribelli</i> – afferma Benedetto Conforti – <i>nei confronti
dei quali il Governo c.d. legittimo può prendere i provvedimenti che considera
più opportuni</i>”. Ergo, tra questi provvedimenti, anche la loro soppressione attraverso
l’uso della forza (il cui monopolio esclusivo, secondo la più tradizionale concezione
del diritto pubblico, è in capo allo Stato). Pertanto l’Ucraina ha dovuto utilizzare
la forza contro i secessionisti del Donbass, come qualsiasi altro paese al
mondo avrebbe potuto e dovuto fare nei confronti delle sue minoranze, qualora l’unità
statuale fosse stata messa in discussione dall'atteggiamento delle suddette. Minoranze che, secondo Conforti – “<i>non
sembra (…) assurgano a soggetti di diritto internazionale, sia pure
limitatamente ai diritti loro riconosciuti</i>”. Tuttavia, se “<i>i ribelli
riescono a costituire (…) un’organizzazione di governo che controlla
effettivamente una parte del territorio, allora</i> – scrive il Conforti – <i>si
è di fronte ad una forma sia pure embrionale di Stato alla quale la personalità
non può negarsi</i>”. E la faccenda si complica, perché il Donbass si sta
avviando appunto su questa china. Resta tuttavia da vedere effettivamente “quanto”
questo stato di cose dipenda dalla manipolazione russa e quanto, viceversa, rispecchi
una volontà di autodeterminazione del popolo russofono che abita in quelle
terre. Riguardo, quindi, l’autodeterminazione dei popoli del Donbass, c’è da
distinguere il punto di vista politico, più legato alle opportunità
geopolitiche ed economiche, ovviamente molto labile e indefinito, da quello del
diritto internazionale. I due significati del termine sono assai distanti dando
per assodato che, giuridicamente, non è richiesto che, secondo il Conforti, “<i>tutti
i Governi esistenti sulla terra godano del consenso della maggioranza dei
sudditi e siano da costoro liberamente scelti (c.d. autodeterminazione interna)</i>”,
mentre dal punto di vista politico si tende “<i>a considerare l’autodeterminazione
come sinonimo di democrazia (…) intesa nel senso di legittimazione democratica dei
Governi</i>”. In questo quadro assistiamo per esempio alla presenza di minoranze
in Italia (Alto-Adige, Valle d’Aosta, Sardegna, Sicilia subito dopo la Seconda
Guerra Mondiale); in Francia (Corsica); in Spagna (Galizia, Catalogna, Paesi Baschi);
in Gran Bretagna (Irlanda del Nord). Non per questo, però, si può parlare di
autodeterminazione di tali minoranze. Perché il principio giuridico di
autodeterminazione “<i>si applica soltanto ai popoli sottoposti ad un Governo
straniero (c.d. autodeterminazione esterna), in primo luogo ai popoli (ormai
pochi) soggetti a dominazione coloniale, in secondo luogo alle popolazioni di
territorio conquistati ed occupati con la forza</i>”. <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>E’ il caso dell’Afghanistan dopo l’occupazione
russa del 1980, della Cambogia dopo l’occupazione vietnamita, dei territori
palestinesi occupati da Israele, dell’Iraq occupato dalla coalizione
internazionale nel 2003 e fino al 2005. Tra l’altro in alcuni dei paesi europei
sopra richiamati abbiamo anche assistito, in passato, all’uso della forza da
parte dei Governi legittimi contro frange armate ben definite di stampo separatista/indipendentista.
Va considerato, poi, che “<i>affinché il principio di autodeterminazione (…)
sia applicabile, occorre che (…) la dominazione straniera non risalga oltre l’epoca
in cui il principio stesso si è affermato come principio giuridico, ossia oltre
l’epoca successiva alla fine della seconda guerra mondiale</i>”. E
siccome il
principio di auto-decisione (non di autodeterminazione), è stato
inserito per
la prima volta nella Carta dell’Onu (San Francisco, 26 giugno 1945), in
diritto
internazionale non si fanno risalire istanze di autodeterminazione che
abbiano
fondamento precedente, ad eccezione per i paesi oggetto di dominio
coloniale
delle potenze europee. Pertanto, alla luce di questi principi, l’Ucraina
sta
lottando per mantenere viva la sua libertà di auto-decisione contro la
coercizione
di uno stato terzo, la Federazione Russa, che gli impedisce un pieno
esercizio
di tale diritto (impedimento a scegliere alleanze militari, impedimento a
scegliere alleanze economiche), con la scusa di salvaguardare
l’autodeterminazione
di minoranze russofone. Se il punto di vista della Federazione Russa
fosse
legittimato, domani l’Alto Adige potrebbe chiedere aiuto all’Austria, la
Corsica all’Italia, i Paesi Baschi alla Francia (o forse no), l’Irlanda
del Nord all’Irlanda. Ma qui stiamo nel campo della fanta-geopolitica.<br /></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span><b>L’Italia che “ripudia la guerra” e la NATO </b></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Dopo la devastante Seconda Guerra Mondiale, i Costituenti
vollero inserire nella Carta Fondamentale della nascente Repubblica Italiana il
principio secondo il quale il nostro paese “…<i>ripudia la guerra come
strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione
delle controversie internazionali</i>” (art. 11 Costituzione). E’ chiaro che,
pur senza voler a tutti i costi addentrarsi nell’esegesi del testo, risulta
evidente che il tipo di guerra cui la Costituzione si riferisce è quella
offensiva e di aggressione. Si voleva evitare, con un occhio al ventennio
precedente, che l’Italia si rendesse nuovamente responsabile di guerre di aggressione,
come quella nei confronti dell’Etiopia, della Francia, della Grecia o dell’Unione
Sovietica. La relazione accompagnatoria all’art. 11, che risale al 1947 e che
servirà per il voto dell’Assemblea Costituente, afferma infatti:</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>«<i>Rinnegando recisamente la sciagurata parentesi fascista
l'Italia rinuncia alla guerra come strumento di conquista e di offesa alla
libertà degli altri popoli. Stato indipendente e libero, l'Italia non consente,
in linea di principio, altre limitazioni alla sua sovranità, ma si dichiara
pronta, in condizioni di reciprocità e di eguaglianza, a quelle necessarie per
organizzare la solidarietà e la giusta pace fra i popoli. Contro ogni minaccia
di rinascente nazionalismo, la nostra costituzione si riallaccia a ciò che
rappresenta non soltanto le più pure tradizioni ma anche lo storico e concreto
interesse dell'Italia: il rispetto dei valori internazionali</i>».</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Per cui il ripudio alla guerra è fatto sempre salvo in
condizioni di reciprocità fra i popoli, mentre non trova implicita applicazione
nel caso di difesa da una guerra di aggressione nei nostri confronti. Si
ammette dunque la possibilità che – proprio per il principio di auto-decisione/autodeterminazione
dei popoli sancito nella Carta dell’ONU – l’Italia possa rispondere con la forza
ad una aggressione dall’esterno e quindi partecipare – <i>obtorto collo</i> – ad una
guerra di difesa del territorio nazionale e della stessa sua sopravvivenza come entità statuale. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Ma nella seconda parte dell’articolo 11 della Costituzione,
si afferma anche che l’Italia consente “…<i>alle limitazioni di sovranità
necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le
Nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale
scopo</i>”. Ed è questa seconda parte che legittima l’adesione all’ONU,
alla NATO e alla stessa UE (per la cui normativa l’art. 117 della Costituzione
sancisce addirittura un rango di superiorità sulla normativa italiana). </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>E la rinuncia deliberata e consapevole a una quota di
sovranità relativamente ad alcune scelte di politica estera e di politica di
difesa, corrisponde all’esercizio da parte della NATO di provvedere alla difesa
comune degli alleati, secondo l’art. 5 della Carta Euroatlantica ed il
principio del “tutti per uno, uno per tutti”, di <i>d’artagnanesca</i> memoria.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Da questo punto di vista il deliberato aumento delle spese
militari fino al 2% del PIL rientra pertanto nel quadro di questa porzione di sovranità
affidata all’ente sovra-nazionale NATO, responsabile della sicurezza degli
stati aderenti all’Alleanza.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span><b>Alcune conclusioni</b></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Dal punto di vista del diritto internazionale mi sembra abbastanza
chiaro, dunque, distinguere tra chi abbia ragione nella crisi in corso e chi,
invece, torto. Da una parte, l’Ucraina sta lottando per la sua sopravvivenza e
usa tutto ciò che è in suo potere per guadagnare alla propria causa partner
internazionali in grado di aiutarla finanziariamente e militarmente. Compresa
la maratona di proclami del suo presidente, le frasi ad effetto con le immagini
mentali evocative, che lo stesso Zelensky abilmente padroneggia, i discorsi
davanti ai parlamenti di tutta Europa. Dall’altra, c’è invece la Federazione
Russa che sta portando avanti una politica imperialista <i>manu militari </i>fondata
sul ristabilimento delle posizioni geopolitiche precedenti alla fine della Guerra
Fredda, e cioè a prima del 1989, e sull’intimidazione dei paesi limitrofi che
non devono neppure accettare caramelle dagli sconosciuti se non dalla stessa
Federazione Russa.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Tuttavia, avrei gradito che l’Italia avesse gestito questa
crisi in maniera meno supina rispetto a quanto proclamato giornalmente dagli
Alleati occidentali ed europei; che avesse giocato un ruolo da comprimario (a
fronte delle numerose telefonate di Scholz e Macron con Putin, il nostro
presidente del consiglio non ci ha ancora parlato e forse – sottolineiamo, forse
– lo farà solo nei prossimi giorni); che si fossero utilizzati toni meno accesi
e guerrafondai; che non si fosse lasciato il boccino delle dichiarazioni – alcune
delle quali quantomeno imprudenti – ai soli tecnocrati prestati alla politica,
Draghi per primo; che i politici eletti in parlamento e leader dei partiti si
dimostrassero meno “schizofrenici” (con quelli di sinistra, tradizionalmente
legati al pacifismo, oggi più spostati verso un maggiore attivismo militare e quelli
di destra, un tempo più vicini all’idea della nazione forte, timorosi e frenanti, pieni
di se e di ma).</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>
</span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Soprattutto mi sarebbe piaciuto che l’Italia si fosse
distinta tra quei paesi che propugnano un’idea di convivenza tra le nazioni non
più basata sull’adagio romano del <i>si vis pacem para bellum</i>, sulle
alleanze militari contro le quali nascono altre alleanze militari, su una
politica di riarmo improntata a precise percentuali di PIL, ma sulla progressiva
riduzione delle spese militari e sul pacifico rispetto dei principi di
convivenza tra i popoli. <br /></span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>Qualcuno dovrebbe prima o poi cominciare ad incamminarsi su questa
erta china - tanto ardua quanto "profetica" - per aprire la via ad altri. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit; font-size: medium;"><span>E perché, quindi, non l’Italia?</span></span></p><p style="text-align: center;"></p><!--[if gte mso 9]><xml>
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gobba che caratterizza fortemente lo skyline marchigiano. Si staglia
imponente su Matelica e Cerreto d’Esi, ad ovest, e su Apiro e Cingoli ad
est. Si trova sul confine tra le province di Macerata (a sud) e di
Ancona (a nord), a qualche chilometro da Fabriano (a nord) e da Camerino
(a sud), i centri più importanti della zona. Anticamente i romani lo
avevano consacrato a Giano bifronte perché vegliasse sul confine Piceno
contro i popoli umbri, e da questo fatto, probabilmente, deriva il suo
nome. Dal centro di Matelica si sale ai Prati del San Vicino, una sella
sul fianco sud della montagna, percorrendo circa 15 km di strada
panoramica (25 minuti), ovviamente da aggiungere, nel nostro caso, ai
190 km che separano Capranica dalla cittadina marchigiana (circa 2h e
30min). </span></span></p><p class="has-drop-cap" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><div style="text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p></div><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://www.giovanemontagna.org/sezione.asp?n=P.G.Frassati&id=16" rel="noreferrer noopener" target="_blank">La sottosezione “Pier Giorgio Frassati” della Giovane Montagna</a>
aveva messo in programma questa bella escursione che abbiamo deciso di
non farci scappare per tornare a godere, dopo tanto tempo, dei
rigeneranti paesaggi montani. A causa di qualche defezione dell’ultimo
momento, hanno camminato con me e Teresa, Antonella e Andrea (da Arezzo,
il nostro presidente sezionale), Tina e Roberto (da Monza). Pochi ma
buoni.</span></span></p><p class="has-medium-font-size" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><b>I Prati del San Vicino</b></span></span></p><div style="text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p></div><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Ai Prati del San Vicino alla fine di maggio è un’esplosione di
fioriture. Grosse chiazze di peonie selvatiche in piena fioritura, si
alternano a bellissimi asfodeli, alcuni ancora timidamente aperti, che
emergono da un tappeto di ranuncoli gialli. Dopo aver ammirato le
fioriture ed aver fatto tutte le foto possibili, si parte dai Prati del
San Vicino seguendo il sentiero 165 che, malsegnalato, si perde ben
presto sotto le pendici del monte San Vicinello, non appena si inoltra
all’interno della faggeta. Data un’occhiata alla mappa, non resta che
continuare il sentiero in discesa che segue il canalone boscoso fino ad
incontrare il sentiero 209 che collega Elcito con i Prati di San Vicino.
All’incrocio si svolta verso destra, ancora in discesa, seguendo una
recinzione di rete metallica da lupo, più volte aperta, fino a
raggiungere il fontanile con la sorgente dei Trocchi di San Vicino
(1053 mslm circa). In questo punto il sentiero si biforca. Si prende
quello di destra e si tralascia quello a sinistra, anche se è ben più
visibile del primo. Si passa ben presto al centro di un grande prato in
pendenza da cui si comincia ad intravvedere, in lontananza, il lago di
Cingoli ed il Monte La Pereta, dietro il quale è la nostra meta di fine
mattinata: Elcito. Dal pratone si entra di nuovo nella faggeta, dove si
costeggiano vari appezzamenti di taglio turnale del bosco. Si segue in
questo punto, per un buon tratto, la isoipsa 1000 mslm e si scende
gradatamente verso la isoipsa 950, che il sentiero ricalca lungamente
fino a scendere quasi all’improvviso, dopo una piccola radura, verso
quota 900 e la Sella di Monte Vincola. Qui si può scegliere di
percorrere la strada asfaltata fino a Elcito oppure di raggiungerlo
attraverso la vetta di Monte La Pereta (976 mslm). Noi scegliamo questa
via che – garantisco – porta davvero a belle soddisfazioni in termini di
panorama da godere. Per superare la recinzione, si utilizza un piccolo
varco pedonale con cancelletto che va rimesso rigorosamente in
posizione. Dal cancelletto si entra in un grande imposto di legname dove
in uno stazzo protetto da filo elettrificato, si riposano pacifici
oltre una decina di muli da soma, utilizzati durante la settimana per il
ricaccio del legname tagliato dal bosco. Le foto ai muli sono di rito,
ma fate attenzione al filo elettrico perché si trova giusto giusto ad
altezza del petto di un uomo di altezza normale e sentire la scossa è
davvero un attimo (niente paura però, è a basso voltaggio e non uccide…
ma fa male!). Lasciato lo stazzo con i muli, si comincia a salire nel
grande prato verso la vetta di monte La Pereta mentre pian piano, a
destra, lo sguardo si comincia ad aprire in lontananza sul Monte
dell’Ascensione e la Montagna dei Fiori (Ascoli Piceno), la catena dei
Monti della Laga (vista di profilo col monte Comunitore e il Pizzo di
Sevo), i Sibillini (si vedono di tre quarti, con il Vettore schiacciato a
sinistra, e poi nell’ordine l’Argentella, la Sibilla, il Bove, la
Priora). In cima al monte La Pereta (976 mslm), dalla croce di vetta lo
sguardo spazia dal San Vicino, imponente alle spalle, alla cima del
Catria, che fa capolino con la sua gobba, alla Gola della Rossa,
degradando pian piano sulla valle dell’Esino fino a raggiungere il mare
ed il Conero, dove si intuisce Ancona. Al centro della vista è il bel
lago di Cingoli, con la sua acqua turchese. </span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioAtrM-KMzsLm5erRHeIoNs1TvYsvVKT8AufrZv06xRCc1xFJl4pu20Oz341NSMv0fBsp0gii5b4OQ67r4vptEEtkvyaeAoegDKiSZu05h2R1ccklsDFEVWfiq9MqjrVeubnmjJurWUeL8/s2048/IMGP1168rit.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioAtrM-KMzsLm5erRHeIoNs1TvYsvVKT8AufrZv06xRCc1xFJl4pu20Oz341NSMv0fBsp0gii5b4OQ67r4vptEEtkvyaeAoegDKiSZu05h2R1ccklsDFEVWfiq9MqjrVeubnmjJurWUeL8/w640-h426/IMGP1168rit.jpg" width="640" /></a></span></span></p></div><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><b>Elcito, il piccolo Tibet delle Marche</b> </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Dopo essersi rinfrancati l’animo e riempiti gli occhi di bello, si
riprende il cammino voltando verso destra per cominciare a scendere
verso il piccolo borgo semidisabitato di Elcito, che si raggiunge in
15-20 minuti (dipende se siete più presi dal correre per allenarvi – il
mio consiglio è di andare da un’altra parte – o dall’assaporare le
meraviglie del creato che vi offre il panorama). Elcito sorge a 823 mslm
e per la sua altitudine, oltreché per la sua silenziosità e il suo
isolamento dorato (<i>beata solitudo, sola beatitudo!</i>), è stato
soprannominato “il piccolo Tibet delle Marche”. Visitato il borgo, quasi
completamente restaurato, e magari gustata una succulenta crescia
farcita di erbe e salumi locali al piccolo ristoro “il Cantuccio”, dove
la giovane coppia di gestori vi accoglie con molta simpatia sfoggiando
uno sfavillante accento locale, si risale attraverso la strada asfaltata
in direzione della sella di Monte Vincola (a circa 2,5 km). Da qui si
percorre lo stesso sentiero dell’andata, con la sola variante, da
qualche decina di metri dopo la sorgente dei Trocchi, data dal
proseguire diritti per una sfiancante salita di circa venti minuti, che
permette però di raggiungere i Prati del San Vicino guadagnando qualche
decina di metri di dislivello. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">L’escursione è davvero appagante per i bei panorami che offre e
soprattutto non è assolutamente proibitiva (poco più di 10 chilometri di
sentiero per circa 400 mt. di dislivello assoluto e 600 di dislivello
totale: <a href="https://it.wikiloc.com/percorsi-escursionismo/dai-prati-del-san-vicino-a-elcito-per-il-monte-la-pereta-74790984" rel="noreferrer noopener" target="_blank">qui a questo link, sul mio Wikiloc, è possibile visualizzare il percorso e la descrizione)</a>.
L’ultimo tratto dopo la sorgente potrebbe destare qualche pensiero, ma è
sufficiente non affrettarsi e prendersela comoda serpeggiando a zig-zag
sulle balze del sentiero come una capretta. Per tornare al Tibet: <i>kalipè</i>,
passo corto e lento (in questo caso davvero molto corto e lento).
Arrivati ai Prati, tuttavia, il pomeriggio ci regalava ancora un paio
d’ore di bella luce e bisognava aggiungere qualcosa alla nostra
escursione, perché non si è mai sazi di bello. E così ci abbiamo
aggiunto la visita all’antica Abbazia di Valdicastro, nei pressi di
Fabriano, dove secondo la tradizione sarebbe morto San Romualdo,
l’eremita fondatore dell’ordine camaldolese.</span></span></p><div style="text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuufhXBpzBTJ0QY0XtHBTbOspNafekxVB90cC6vWcyuXYJUEuodYoL1-9aAOI7REzy60mAeX-_zX_gq1_ta8wx_5YUJ4p5ZrSmzYeH5dIkF1TLkPDAcSZro-_HzX5_yZ68HDjMF5kxaAgG/s2048/San+VicinoS00013.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="426" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuufhXBpzBTJ0QY0XtHBTbOspNafekxVB90cC6vWcyuXYJUEuodYoL1-9aAOI7REzy60mAeX-_zX_gq1_ta8wx_5YUJ4p5ZrSmzYeH5dIkF1TLkPDAcSZro-_HzX5_yZ68HDjMF5kxaAgG/w640-h426/San+VicinoS00013.jpg" width="640" /></a></b></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><b>L’abbazia di Valdicastro</b></span><span style="font-size: medium;">
</span></span></p></div><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Proseguendo la strada panoramica dai Prati di San Vicino, si comincia
a scendere fino al Pian dell’Elmo. Da qui, tralasciata la strada
asfaltata che scende ad Apiro, si imbocca a sinistra una grande strada
bianca che sale leggermente per circa due-trecento metri, per poi
cominciare a scendere decisamente. Aggirato il Pian dell’Elmo, la strada
continua sempre in discesa fino a raggiungere il fondo della valle
mentre la luce del sole ci regala un’illuminazione davvero mozzafiato di
tutto il paesaggio (gli inglesi la chiamano <i>golden-hour</i>). Nel
canalone situato in basso tra imponenti colli, adagiata su un piccolo
piano, si trova l’abbazia di Valdicastro, fondata nel 1005 da San
Romualdo e recuperata da privati nel 2006, dopo un lungo e complesso
restauro. Qui la cooperativa Valdicastro è specializzata
nell’allevamento di vacche di razza Marchigiana e Charolaise e nella
vendita online di carne. <a href="https://valdicastro.it/" rel="noreferrer noopener" target="_blank">Date un’occhiata al suo sito a questo link</a>. </span></span></p><div style="text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p></div><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Non resta che raggiungere Fabriano e, attraverso la superstrada, imboccare la direzione per Roma.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Ed ecco di seguito un po' di foto... </span></span></p><div style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4udYRBRxKVvqAOC_gt-srIf5p94d0NfcP548JxuuWH50wPJEZ40ne9HsSzomrQdUNmnIYZ-WxZlh4DKHVXhndkiGP5Ej5XLG6L3eDqH4dM0WXMdnSoH9lMbPL6eLFf7LlDWiNpgLCBtt_/s2048/San+VicinoS00001.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4udYRBRxKVvqAOC_gt-srIf5p94d0NfcP548JxuuWH50wPJEZ40ne9HsSzomrQdUNmnIYZ-WxZlh4DKHVXhndkiGP5Ej5XLG6L3eDqH4dM0WXMdnSoH9lMbPL6eLFf7LlDWiNpgLCBtt_/s320/San+VicinoS00001.jpg" width="320" /></a></span></span></p></div><div style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Mvd-c9aSVZAQ0B1c2MlJ-e-M5f_z45mRZu3QW_mUXvl2-hOg04680f9L16lUvugf2fNmJ8PkkoKAY_rgsc5fTIQ6AswjL-FpuXhSge_6dirLc0el8TdUGwL1BSC2ISN0fXpyJYMgGvqA/s2048/San+VicinoS00003.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Mvd-c9aSVZAQ0B1c2MlJ-e-M5f_z45mRZu3QW_mUXvl2-hOg04680f9L16lUvugf2fNmJ8PkkoKAY_rgsc5fTIQ6AswjL-FpuXhSge_6dirLc0el8TdUGwL1BSC2ISN0fXpyJYMgGvqA/s320/San+VicinoS00003.jpg" width="320" /></a></span></span></p></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuZ1var4kRHcGoSQN_2pHp5tojNpsVBDcmtRNc0OlgWel5ujikbp4bzZNBDEYfzmNfnWtdp7NKVfvzRnAa-fQrzv1VPigfur3aT2IYF582XtN-4YHWw7rAJO95dM4xGhni6dIC3ZSkSBjv/s2048/San+VicinoS00004.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuZ1var4kRHcGoSQN_2pHp5tojNpsVBDcmtRNc0OlgWel5ujikbp4bzZNBDEYfzmNfnWtdp7NKVfvzRnAa-fQrzv1VPigfur3aT2IYF582XtN-4YHWw7rAJO95dM4xGhni6dIC3ZSkSBjv/s320/San+VicinoS00004.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><div style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNzzFkYCPqIO1Q6VB9b9SYuZ6ik2S99s0RttVCdTZcu2Y_xe-BPvzpgBH0v2-xnD8xYGBC5_waMp-GOu6c7PDNEXFy6UyectJlOzbp9G4qdznz170QPIcEayZW2l0iiin0mlRvot1UOHqg/s2048/San+VicinoSS00001.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNzzFkYCPqIO1Q6VB9b9SYuZ6ik2S99s0RttVCdTZcu2Y_xe-BPvzpgBH0v2-xnD8xYGBC5_waMp-GOu6c7PDNEXFy6UyectJlOzbp9G4qdznz170QPIcEayZW2l0iiin0mlRvot1UOHqg/s320/San+VicinoSS00001.jpg" width="320" /></a></span></span></p></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPp9aZSh5iuErJm0AjRx-JrPuzcYo1TnCkw5RJ4MuBUe5917F9cU6YgF41tHhsJf4znmU82-Ol-qXRTBZ3VAeMAlEk_MNPs-bBx2oOe9AmPEzHWQJiIK-TjTWSLdch_wY-EfvPxN8MoIDr/s2048/Wikiloc00001.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjPp9aZSh5iuErJm0AjRx-JrPuzcYo1TnCkw5RJ4MuBUe5917F9cU6YgF41tHhsJf4znmU82-Ol-qXRTBZ3VAeMAlEk_MNPs-bBx2oOe9AmPEzHWQJiIK-TjTWSLdch_wY-EfvPxN8MoIDr/s320/Wikiloc00001.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaT6Yoia2OWKjmL2kZHZnMmhdp9AMtP1JDx28ppy0pFjPKpbk5D5OjYa0vu8COe3warVoUOJ-qkP7vnTosIFZNmXlVENaghvjfPFNNLuEYsGE_emq3AT3gPPl6r3niC9tbM5F-Mo5tgtAt/s320/Wikiloc00005.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaT6Yoia2OWKjmL2kZHZnMmhdp9AMtP1JDx28ppy0pFjPKpbk5D5OjYa0vu8COe3warVoUOJ-qkP7vnTosIFZNmXlVENaghvjfPFNNLuEYsGE_emq3AT3gPPl6r3niC9tbM5F-Mo5tgtAt/s2048/Wikiloc00005.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> </a></span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><div style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg4pnmBQlj8YQ1sSXsXNdpzWm0Ni7r09e7g8xl-dspqakKFSsrNmI0YKdUZE3vtKqixb1JJGxvZ16T3K52XrlKNOdMXnbco7b6IYoo72YKNsGi6lk-kdbEEMpbBj99bt57hTMyA699OKkUn/s320/Wikiloc00006.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></span></span></p></div><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihLabsQx5qCaxgB99CEN-F-i-w7B7eckn4m-8T7WB6eWIUSFfXdQBODy1IgCFLU9k8UZbmMgMbdwyleGwaO-ayIGwK1WnIjGg0FFaPTqnx2M9FkGcyVZADL3bj5e7YYg6YGMG_gQfuFoWY/s2048/Wikiloc00002.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihLabsQx5qCaxgB99CEN-F-i-w7B7eckn4m-8T7WB6eWIUSFfXdQBODy1IgCFLU9k8UZbmMgMbdwyleGwaO-ayIGwK1WnIjGg0FFaPTqnx2M9FkGcyVZADL3bj5e7YYg6YGMG_gQfuFoWY/s320/Wikiloc00002.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"> <br /></span></span></p></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDKJGyQ5wVpqv_ElmJfNz9hDDACZ7H6OUlNzWBTR8K7scehQ2lpDhqWvIrIFR7gPFF6G20dW_bUl-9BGPqFMUULJZgVSJclC5uk_4PJrZmATkkCbLEO1pJu1pd701KGk7AUP_CzBpYBhZV/s320/San+VicinoS00005.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDKJGyQ5wVpqv_ElmJfNz9hDDACZ7H6OUlNzWBTR8K7scehQ2lpDhqWvIrIFR7gPFF6G20dW_bUl-9BGPqFMUULJZgVSJclC5uk_4PJrZmATkkCbLEO1pJu1pd701KGk7AUP_CzBpYBhZV/s2048/San+VicinoS00005.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"> </a></span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPsTf0Q-e6Vw09fyqAWi6A6gIA6BwohFxoKpa0d8M2WdyMtFnn4GSJtr8xrLbHcyMDTuxjD5hFRBqI9_cBhi4ijs_VYhNuGnlSVd3BluvkZWRHEXzQ6OUu8NEgDqm-2wKZjDMwvYy6F34q/s2048/San+Vicino00001.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPsTf0Q-e6Vw09fyqAWi6A6gIA6BwohFxoKpa0d8M2WdyMtFnn4GSJtr8xrLbHcyMDTuxjD5hFRBqI9_cBhi4ijs_VYhNuGnlSVd3BluvkZWRHEXzQ6OUu8NEgDqm-2wKZjDMwvYy6F34q/s320/San+Vicino00001.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh46cc-qu9gt6GzOQc6sDTjl1_xVgkVFsoGnag8PxMB-9wkyA7G-TaCabTlS52oReKaSmGSEgDQT4S8IaelThxq-ppF2C696aGMWEQxA30fQVo9ldLxELAa3l0V1amjUf0GRfD6fXS91IUd/s2048/San+Vicino00003.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh46cc-qu9gt6GzOQc6sDTjl1_xVgkVFsoGnag8PxMB-9wkyA7G-TaCabTlS52oReKaSmGSEgDQT4S8IaelThxq-ppF2C696aGMWEQxA30fQVo9ldLxELAa3l0V1amjUf0GRfD6fXS91IUd/s320/San+Vicino00003.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMFkXGjuY8zMspoujg8NoFeNOasikn9lyy3XBWFT4f6RwWtLrr2qtnnpzrM7sIsKgILoFekU6jY8XGyxUnb75k3G3BeFE9zp81wd5tIoDF5zmUc7wc2TewkElnWQ1d3tQtmci6Pf0u3Ntn/s2048/San+Vicino00004.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMFkXGjuY8zMspoujg8NoFeNOasikn9lyy3XBWFT4f6RwWtLrr2qtnnpzrM7sIsKgILoFekU6jY8XGyxUnb75k3G3BeFE9zp81wd5tIoDF5zmUc7wc2TewkElnWQ1d3tQtmci6Pf0u3Ntn/s320/San+Vicino00004.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_qPZIFa108OYpA8jG9q44vFwhZvmTww9s9DRlA6MRrNeg5NngyOngYX3MTYFos3CwSYug2xbHwgiQ2tTbMJDFEkmYHgFcXopWfLzXMerFm9r-O4TBV2XjncwF8fmwRhU99DRyPsz179Zf/s2048/San+Vicino00005.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_qPZIFa108OYpA8jG9q44vFwhZvmTww9s9DRlA6MRrNeg5NngyOngYX3MTYFos3CwSYug2xbHwgiQ2tTbMJDFEkmYHgFcXopWfLzXMerFm9r-O4TBV2XjncwF8fmwRhU99DRyPsz179Zf/s320/San+Vicino00005.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil1ZOgpNjBf9bYJ8znq8kq9cj8DlIoBcZsC0mem5WQeZdHcn5oP9iDjdWQoTF3cTMp0XxovdStAP5F03bUkf4NiAgzGnE7ze6CYK4JnAeiV7QbzbpTf3yKgBQEVtgmMSVPLkplaWOCa5gs/s2048/San+Vicino00006.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil1ZOgpNjBf9bYJ8znq8kq9cj8DlIoBcZsC0mem5WQeZdHcn5oP9iDjdWQoTF3cTMp0XxovdStAP5F03bUkf4NiAgzGnE7ze6CYK4JnAeiV7QbzbpTf3yKgBQEVtgmMSVPLkplaWOCa5gs/s320/San+Vicino00006.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEJrE6zMI9kb47-NaeHyk_DltIyLvn_0SGCGZoG76DCztI6nKjEO8JaM8FHBlGEpRtU4MLsGVLYf3YjfA0CQB2tOIolu2OP7a4AYFDn53ktVZ1XZMsgkXiBug-qLpe9rFYlktIOvQJflzY/s2048/San+Vicino00007.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEJrE6zMI9kb47-NaeHyk_DltIyLvn_0SGCGZoG76DCztI6nKjEO8JaM8FHBlGEpRtU4MLsGVLYf3YjfA0CQB2tOIolu2OP7a4AYFDn53ktVZ1XZMsgkXiBug-qLpe9rFYlktIOvQJflzY/s320/San+Vicino00007.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4vIxyRwloBlyrjRzn5AlQg6UVV9DIlEwr10_mPI4tyYSVJp9eQ68ARo-cNlYnQ2n3aPiy6lepV4fM0sPK9onpzOEbVOdm8GdfPLnhhe3ZnwgvV8QN39c4B9_UbG1g5zX4Hcn6RW6lGHqQ/s2048/San+Vicino00008.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4vIxyRwloBlyrjRzn5AlQg6UVV9DIlEwr10_mPI4tyYSVJp9eQ68ARo-cNlYnQ2n3aPiy6lepV4fM0sPK9onpzOEbVOdm8GdfPLnhhe3ZnwgvV8QN39c4B9_UbG1g5zX4Hcn6RW6lGHqQ/s320/San+Vicino00008.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEfbLVN6-i_ktfACWUXYX_68Ai7R7V1jq7VA2ObXy_VEvBeIH7MUo1YsjOVj5Nn4vLxh_4Ss2ANWe-9ggjwUFbpVxHJArXXrbqGnDzZrXAMNaqosgztQyjve05Gy0ZVRBdl4BERbQv7D0t/s2048/San+VicinoS00006.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgEfbLVN6-i_ktfACWUXYX_68Ai7R7V1jq7VA2ObXy_VEvBeIH7MUo1YsjOVj5Nn4vLxh_4Ss2ANWe-9ggjwUFbpVxHJArXXrbqGnDzZrXAMNaqosgztQyjve05Gy0ZVRBdl4BERbQv7D0t/s320/San+VicinoS00006.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw-tofM-fQz3JIrsTVCsuio9hoBQNGLim8pmZDQdiyp5TG4PtIrc9Qsm5WRHwmObdfJxF8RLETwojefg25ImJmX5GpJf5R9MyoWiFrw95vF9igeuB0RPtf8xDThJAIjPwN3WkEUT1vF_7c/s2048/Wikiloc00003.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgw-tofM-fQz3JIrsTVCsuio9hoBQNGLim8pmZDQdiyp5TG4PtIrc9Qsm5WRHwmObdfJxF8RLETwojefg25ImJmX5GpJf5R9MyoWiFrw95vF9igeuB0RPtf8xDThJAIjPwN3WkEUT1vF_7c/s320/Wikiloc00003.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRbWqqUxT8UIpzE2X-9Dp0WzEubIPTj4L8AhZBSpol1e383WyCqiW1cm1ccINnjdjbYQIsKTrDCNk6KjVKbYCZLcQ2Sjl0woP-oq-XdyVyEAFjIakuupRhp4sXJUqrjfmg6PtzhCj2dD7t/s2048/Image00005.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRbWqqUxT8UIpzE2X-9Dp0WzEubIPTj4L8AhZBSpol1e383WyCqiW1cm1ccINnjdjbYQIsKTrDCNk6KjVKbYCZLcQ2Sjl0woP-oq-XdyVyEAFjIakuupRhp4sXJUqrjfmg6PtzhCj2dD7t/s320/Image00005.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF4bfcG7aMzZBylIGfNKTNYCezLRxA3ZECI3EeW0E2q0mYbGKbuOrgG4Y0iLTdcV3VzAsPbhbkdhCBuFhZjgSfwOUH3KA6omyg66BeXNERV6KOvdDQvtGCIMT__nB8iLk-cdA15jOZ0sZT/s2048/San+VicinoS00007.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjF4bfcG7aMzZBylIGfNKTNYCezLRxA3ZECI3EeW0E2q0mYbGKbuOrgG4Y0iLTdcV3VzAsPbhbkdhCBuFhZjgSfwOUH3KA6omyg66BeXNERV6KOvdDQvtGCIMT__nB8iLk-cdA15jOZ0sZT/s320/San+VicinoS00007.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9YAwvbcDyzne-F9qalqxesVimLYV03Eru2pnCAxGfTueuJtThFmB5-8iiZ_GuSM2CCsWzEhEE3GJ6fdMwI4tKS6a3TslTfE55WHZ0AhKZP-HyhrXv7-B8SefOJBzDf8JmNzmZR4YYmq8p/s2048/San+VicinoS00008.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9YAwvbcDyzne-F9qalqxesVimLYV03Eru2pnCAxGfTueuJtThFmB5-8iiZ_GuSM2CCsWzEhEE3GJ6fdMwI4tKS6a3TslTfE55WHZ0AhKZP-HyhrXv7-B8SefOJBzDf8JmNzmZR4YYmq8p/s320/San+VicinoS00008.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p></div><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /> </span></span></p></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp9zuLvkvtvcHy9Ebl-yY5s1fHpD3wnE8g0G5w9qescHkjZb3kgIVASNugsQJpNTjF777LbmpsUX0Kk1awxMmQEPoXgaoLFovJWLGSlt-3rrEAQky7D-iNm_OiXCUGItRWaJ3xzmThCYfS/s2048/Wikiloc00004.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgp9zuLvkvtvcHy9Ebl-yY5s1fHpD3wnE8g0G5w9qescHkjZb3kgIVASNugsQJpNTjF777LbmpsUX0Kk1awxMmQEPoXgaoLFovJWLGSlt-3rrEAQky7D-iNm_OiXCUGItRWaJ3xzmThCYfS/s320/Wikiloc00004.jpg" width="213" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguJB5GJZWyCRwBUctIOs_jf1do8vk0MQuPia0hvT1T_pF_p6b4ixUqnuutJJxUsgS_eLplKqNQczyCEz5YX60oApfhm2oIEZd2NemdqqsByHMlXSnHxcgKZ1KKY1nphY_JJcT8ax8Heo00/s2048/Image00002.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEguJB5GJZWyCRwBUctIOs_jf1do8vk0MQuPia0hvT1T_pF_p6b4ixUqnuutJJxUsgS_eLplKqNQczyCEz5YX60oApfhm2oIEZd2NemdqqsByHMlXSnHxcgKZ1KKY1nphY_JJcT8ax8Heo00/s320/Image00002.jpg" width="213" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwKtlYhJhHHLWajcKQYRE2DvZFYx7p52r_Al2yZxZK_fD-cQ_EmWmSjPDS5dP36QHj_ri6Lx-kahIidjJKXfQ4e6fdPmkaLY27An_rOqyIovYrAxGMjQ2v_J2ATs3TcO4HE5miNbkO4224/s2048/Image00006.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwKtlYhJhHHLWajcKQYRE2DvZFYx7p52r_Al2yZxZK_fD-cQ_EmWmSjPDS5dP36QHj_ri6Lx-kahIidjJKXfQ4e6fdPmkaLY27An_rOqyIovYrAxGMjQ2v_J2ATs3TcO4HE5miNbkO4224/s320/Image00006.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table></div><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCMxUX4-0BfcVOYDL7HVqSIJ80HlUofScCOYvkfCJzq4fgAyK5BRSWw8hw6UCaX51p_zxMvIH2mjblCrIDzsaVZwTp_DkOghGJfP3beyhbc4JB1IPhpW7eGjpB1Rk_IOFfO1GADII4M-Ig/s320/Image00003.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="320" /></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju-AFsjYCceHlFk6f8MmEU6daC0Slh1LG4RU_xLrMYSKf2MfHu6q_iynq9aTX5rBx2y9oAdtvXkPfm7t0Zd0pXwZw172WB_yahEw7ShpIQofUTZUnv3QvHwKDHWDz_nFqVc7K_E8QImyZ2/s2048/Image00007.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEju-AFsjYCceHlFk6f8MmEU6daC0Slh1LG4RU_xLrMYSKf2MfHu6q_iynq9aTX5rBx2y9oAdtvXkPfm7t0Zd0pXwZw172WB_yahEw7ShpIQofUTZUnv3QvHwKDHWDz_nFqVc7K_E8QImyZ2/s320/Image00007.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrCLykxLrQTDxQdQcwqMtlqHrZTDJxgx7NjwzmpZa08GVV-YN0iO9XLWXdpaVBFGecgyKOAz_aKGwpJuegTQrpN611K7ibKi5pjihac1vlrF6sPoFnFs-xTPZogM0pL9csNBpcmekQs5lY/s2048/San+Vicino00002.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrCLykxLrQTDxQdQcwqMtlqHrZTDJxgx7NjwzmpZa08GVV-YN0iO9XLWXdpaVBFGecgyKOAz_aKGwpJuegTQrpN611K7ibKi5pjihac1vlrF6sPoFnFs-xTPZogM0pL9csNBpcmekQs5lY/s320/San+Vicino00002.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimMXj0k7q-B8iRl8JDIMuVVRNd5BQcErySsrnhJGBaLth0uJ6dQK8_O19xN3nXAL5H2EyJnEEhrqdifm4vZyiE9SYJMve0WTSAQOOyWB1IEkLOn766-nOJF1MJKOLs1SE51NloiY30CU5x/s2048/San+Vicino00010.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimMXj0k7q-B8iRl8JDIMuVVRNd5BQcErySsrnhJGBaLth0uJ6dQK8_O19xN3nXAL5H2EyJnEEhrqdifm4vZyiE9SYJMve0WTSAQOOyWB1IEkLOn766-nOJF1MJKOLs1SE51NloiY30CU5x/s320/San+Vicino00010.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWT_JiqqdxTq-80RppwW8vA7xGlfFmmPZVJa9bcEs0DW-1QfRahDecjQ3va8WgJ1ub2DaSS-qWplSGRcQ_ZOSdJQ6yzwdHwjq4bKZnqj1oASXS78GrH5Gp1ajhx8ABxu6y7tH6lB0Cgar/s2048/San+Vicino00011.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgNWT_JiqqdxTq-80RppwW8vA7xGlfFmmPZVJa9bcEs0DW-1QfRahDecjQ3va8WgJ1ub2DaSS-qWplSGRcQ_ZOSdJQ6yzwdHwjq4bKZnqj1oASXS78GrH5Gp1ajhx8ABxu6y7tH6lB0Cgar/s320/San+Vicino00011.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5As5IqwQfG3Gq9W-TqlD9FvpGQvseSMUYM62gjSdDvCP9DkKKPdBOEyE6tae_cFuANVAQwAIYfEa1FJeNEB7Ob4VFD2iJP4HjFRpoq2olLRFyr4xE1A4uvDG_pnza91f3dSWlnGCHF2af/s2048/San+Vicino00012.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh5As5IqwQfG3Gq9W-TqlD9FvpGQvseSMUYM62gjSdDvCP9DkKKPdBOEyE6tae_cFuANVAQwAIYfEa1FJeNEB7Ob4VFD2iJP4HjFRpoq2olLRFyr4xE1A4uvDG_pnza91f3dSWlnGCHF2af/s320/San+Vicino00012.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil5u3KNwELjj-mYJfj4P98aKiVRpWqAvdZh8PQpdKcaoUv2Ws64uxI0lOnKNvQ2v0cnnEy6KWREocZBHI289IgwQUUWotI7jbvM-Gn5CoLAucsN3-ShGJMcBJ9MBUQC9gnfaWFPIm8yg9M/s2048/San+VicinoS00009.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEil5u3KNwELjj-mYJfj4P98aKiVRpWqAvdZh8PQpdKcaoUv2Ws64uxI0lOnKNvQ2v0cnnEy6KWREocZBHI289IgwQUUWotI7jbvM-Gn5CoLAucsN3-ShGJMcBJ9MBUQC9gnfaWFPIm8yg9M/s320/San+VicinoS00009.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmaNdmm5lUl1cetpvKXxz3n6Ncq1eprKONNEN8TSh3L-eS2jVNelw-qpoWayxkG-KJLcmhnSOAupl8MYRUEs1_0FYd6wX-bq-XwjaWMWphbevRCcA3IDTf6I-AaPXrhcy2Xs6HWqazGMWd/s2048/Image00004.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmaNdmm5lUl1cetpvKXxz3n6Ncq1eprKONNEN8TSh3L-eS2jVNelw-qpoWayxkG-KJLcmhnSOAupl8MYRUEs1_0FYd6wX-bq-XwjaWMWphbevRCcA3IDTf6I-AaPXrhcy2Xs6HWqazGMWd/s320/Image00004.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEies_w0X6e45x2568E7Hkmfcb4DLsQbuALtSSuJD6PJR4omkLZabZc8ScQ_V-BZruRoXdRBgYvFZI6CWLuEioXOrvCMKAyFqOTfEkBkoYCLbVCatITfNYTLQGTNybO-4lskaIGlsSHy3wd3/s2048/San+VicinoS00010.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEies_w0X6e45x2568E7Hkmfcb4DLsQbuALtSSuJD6PJR4omkLZabZc8ScQ_V-BZruRoXdRBgYvFZI6CWLuEioXOrvCMKAyFqOTfEkBkoYCLbVCatITfNYTLQGTNybO-4lskaIGlsSHy3wd3/s320/San+VicinoS00010.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_pfD1f85HMFENu_sQsxo47FDslh5yvbcg6pNy_HosMCGuZjuH0nl8kHcJTlKWUkW1KzJ-zmI-Z7gHYq4Uuw7XZL8UpT1d3yi5HJsyqbWAPVwG13yA3QcLoQf06M-XChAx3QWGcUvXHCw_/s2048/San+VicinoS00011.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_pfD1f85HMFENu_sQsxo47FDslh5yvbcg6pNy_HosMCGuZjuH0nl8kHcJTlKWUkW1KzJ-zmI-Z7gHYq4Uuw7XZL8UpT1d3yi5HJsyqbWAPVwG13yA3QcLoQf06M-XChAx3QWGcUvXHCw_/s320/San+VicinoS00011.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg247Ph88yhCwu5yTsRW8u9oqbBzWqtkvUelUm0fU23MC570Dka9E9-rnzYXfQLPnPryMFwTOsY1JUZ1n4bzNwaGxxXe-kop5fKvJM9ltJMo3ypFH6pFrK8r3VADiGM43btklcdP2RoanNR/s2048/San+VicinoS00012.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg247Ph88yhCwu5yTsRW8u9oqbBzWqtkvUelUm0fU23MC570Dka9E9-rnzYXfQLPnPryMFwTOsY1JUZ1n4bzNwaGxxXe-kop5fKvJM9ltJMo3ypFH6pFrK8r3VADiGM43btklcdP2RoanNR/s320/San+VicinoS00012.jpg" width="320" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMt92uEVUlb4UowFWNWnpS2ifmH_JtWpz186pVHJ4vy_Fzb9osiRdA9qUqTSJs9ZG0te4_19s9bmV6A07QhecdSYNccfXNb1HBntPjjzub1zy4zEO0t7R9CJo7v-exX0VITaDNjAOs_xkQ/s2048/San+VicinoS00014.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMt92uEVUlb4UowFWNWnpS2ifmH_JtWpz186pVHJ4vy_Fzb9osiRdA9qUqTSJs9ZG0te4_19s9bmV6A07QhecdSYNccfXNb1HBntPjjzub1zy4zEO0t7R9CJo7v-exX0VITaDNjAOs_xkQ/s320/San+VicinoS00014.jpg" width="213" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNkRg6WoBq0YPTx6vPLe66DCCWhUFB9h0r7ICGfNCXIvbmBSCxYW4xPdXZpda-fsxlkf-LdZ0_lpi_APzlQBNw4GTBzWDbnFghjS-VmK0VhrgY5DPZD3ZXXy3vUzdtX9cbFPtflsqGvXVG/s2048/San+VicinoS00015.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNkRg6WoBq0YPTx6vPLe66DCCWhUFB9h0r7ICGfNCXIvbmBSCxYW4xPdXZpda-fsxlkf-LdZ0_lpi_APzlQBNw4GTBzWDbnFghjS-VmK0VhrgY5DPZD3ZXXy3vUzdtX9cbFPtflsqGvXVG/s320/San+VicinoS00015.jpg" width="213" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7TcMnYqRp2AZMF61vVff23VWTRrczfixpkogMYLng-38upKKDoIBzhUGgVnaYfHrE9lQmNBSF-zQA2ZnjBwQdMoavje7_mQ-MTzGwReDsuUSG2SMtJclTKkzUiROTn03SJte0HyPdNqEs/s2048/San+VicinoS00016.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7TcMnYqRp2AZMF61vVff23VWTRrczfixpkogMYLng-38upKKDoIBzhUGgVnaYfHrE9lQmNBSF-zQA2ZnjBwQdMoavje7_mQ-MTzGwReDsuUSG2SMtJclTKkzUiROTn03SJte0HyPdNqEs/s320/San+VicinoS00016.jpg" width="213" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhncCAdn-ZAH057yZp6fXjhpRLE1zE8DxCadX6fY3oLecvHM7gqKjPkZBhM5NixV-8R7aC53LrFdedwtGgmI69SvNQJ1dZQWlFew3aoCIx9_IGCLQzycNLPD3YJc9H55rw-EKToWb9N0bR5/s2048/San+VicinoS00017.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhncCAdn-ZAH057yZp6fXjhpRLE1zE8DxCadX6fY3oLecvHM7gqKjPkZBhM5NixV-8R7aC53LrFdedwtGgmI69SvNQJ1dZQWlFew3aoCIx9_IGCLQzycNLPD3YJc9H55rw-EKToWb9N0bR5/s320/San+VicinoS00017.jpg" width="213" /></a></span></span></p></td></tr><tr></tr></tbody></table><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></td></tr></tbody></table><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><br /></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-37564368937404271312021-05-21T18:57:00.022+02:002022-05-17T00:06:12.432+02:00Bar (barretto, CRAL, ARCI e Sarvato’) – Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più<div style="text-align: left;"><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7qW3f_YiBTynY-NsOgKxucXmg15WIjTA7v5IrrQh11ECbKFF92L_9cS_pmBtletvxRUDEQ5eSsyjRy2PECmyuaUxPQAR4G6tLW6nPWhV2DCcaTO_uQg6s8lo8mZfFvCQEJbTe5TkipNxR/s1024/FDP17a-1024x697.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="697" data-original-width="1024" height="272" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7qW3f_YiBTynY-NsOgKxucXmg15WIjTA7v5IrrQh11ECbKFF92L_9cS_pmBtletvxRUDEQ5eSsyjRy2PECmyuaUxPQAR4G6tLW6nPWhV2DCcaTO_uQg6s8lo8mZfFvCQEJbTe5TkipNxR/w400-h272/FDP17a-1024x697.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p class="has-drop-cap" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">La Repubblica Italiana è fondata sul lavoro.
Capranica è fondata sul bar (ma anche l’Italia). Non è una stupidaggine
questa, né si deve considerare come una cosa disdicevole. Nessuno può
negare, infatti, che al bar nascono amicizie e amori, che al bar si
parla di sport e di attualità, che al bar nascono progetti politici e
addirittura liste elettorali, che al bar si concludono affari davanti ad
un aperitivo e due stuzzichini. Il bar si può quindi considerare, a
buon diritto, come una delle basi fondanti della nostra socializzazione. </span></span></p><p class="has-drop-cap" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Ma il bar, inteso come locale di pubblico esercizio, alla metà degli
anni Settanta non era poi così diffuso, a Capranica, come lo è invece
oggi. Non si era infatti pienamente conclusa, in quel tempo, quella
specie di evoluzione darwiniana che ha trasformato le osterie, ambiente
esclusivamente maschile, in qualcosa di diverso, fruibile finalmente
anche dal gentil sesso. Si pensi che all’interno del centro storico di
bar ce n’erano soltanto un paio, perché gli altri locali esistenti erano
ancora delle osterie (o qualcosa di molto simile), legate alla
pressoché esclusiva mescita del non particolarmente pregiato vino locale
(ma non per questo poco apprezzato). </span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Immaginando di percorrere il viale Nardini in direzione del borgo, ad un centinaio di metri da porta Sant’Antonio (<i>‘a Porta</i>),
si incontrava per primo, sulla destra, lo storico bar di Nunziata,
davanti all’edificio delle scuole elementari. Anche se questo esercizio,
<i>ab origine</i>, era nato proprio come moderno bar, la mutazione da
osteria era stata in questo caso favorita dalla presenza della scuola e
dall’esigenza delle maestre di sorseggiare un buon caffè durante le
lezioni. Continuando il percorso, sempre sulla destra, si incontrava il
bar Meraviglia, adiacente all’omonimo ristorante e albergo, di poco
precedente la schiera di vecchietti che stazionava perennemente a sedere
sul muretto di via Thierry. </span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Sempre in ambito <i>for di Porta</i>, nel palazzo Morera in piazza
Garibaldi, apriva e chiudeva con alterne fortune (parliamo della metà
degli anni Settanta) un bar di fronte alla piccola fontana con i pesci
rossi, nello stesso locale occupato fino agli anni Cinquanta dallo
storico e glorioso caffé Mantrici (<i>Sinalello</i>). </span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Dentro la Porta, prima della salita del ponte dell’Orologio (che
sarebbe stato intitolato a Stanislao Hosio solo nel 1979), ci si
imbatteva in quello che comunemente veniva chiamato <i>il barretto</i>, in cui tutto era piccolo a partire dal gestore, Mario Cherubini detto <i>Ciucare’</i>,
proprio per la sua minuta corporatura. All’interno del locale, superata
la cortina fumogena prodotta dalla combustione di tonnellate di
sigarette consumate dagli avventori, immancabile era il <i>Corriere dello Sport</i>,
che trovavi aperto sul coperchio del freezer dei gelati, esattamente
alla pagina dedicata a una delle due squadre di calcio romane. Ed
altrettanto immancabile era il cosiddetto “<i>terzo piano</i>”, una
specie di paradiso etilico per i gusti e le esigenze degli uomini forti
(se non fumavi e non bevevi alcool non appartenevi a questa categoria),
in cui venivano mostrati i liquori e le bevande superalcooliche (che
superavano cioè i 21°) di cui il bar disponeva e che prometteva di
servire, sottoforma di <i>bicchierini</i> a pagamento, agli avventori
più affezionati. Tuttavia noi bambini, e poi più tardi, già più grandini
e adolescenti, non amavamo moltissimo frequentare il <i>Barretto</i>,
anche perché il solo entrarvi per prendere un gelato estraendolo dal
fondo del freezer, significava automaticamente fumare l’equivalente in
fumo passivo di due pacchetti di Nazionali senza filtro e impregnarsi
indelebilmente i vestiti di fumo per il resto della giornata (ma allora
era così per tutti gli esercizi). </span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Proseguendo all’interno del centro storico, dopo aver oltrepassato la
porta dell’Orologio, e prima di avventurarsi nella zona in cui le
osterie avevano il monopolio, si incontrava, stavolta sulla sinistra, il
CRAL (Circolo Ricreativo Assistenza Lavoratori), sicuramente a mio
parere il più bel bar di Capranica, con il fuoco che scoppiettava
allegro nel camino durante le sere d’inverno, e che dava all’intero
ambiente un <i>non-so-che</i> di rassicurante situazione casalinga.
Era composto di due sale: nella prima si trovava il bancone vero e
proprio del bar con la macchina da caffè, i ripiani dove facevano bella
mostra di sé gli alcoolici, e una serie di tavolinetti dove gli
avventori si intrattenevano giocando a carte; nella seconda c’era invece
il famoso camino che diffondeva tepore nella stanza, nonché un bel
biliardo su cui “gli davano di stecca”, <i>all’italiana</i> o <i>all’americana</i>,
in leggendarie sfide fatte di eroici acchitti e geniali colpi di
sponda, i più bravi giocatori capranichesi. Negli orari morti, tipo il
pomeriggio prestissimo, lontano da occhi indiscreti, vi si cimentavano
invero anche i professionisti della <i>bevuta</i>, ma non di quella alcoolica, bensì quella del clamoroso liscio che a biliardo denota la scarsa predisposizione al gioco. <i>Ar Cralle</i>,
come veniva pronunciato dagli anziani, si poteva consumare di tutto,
dal quartino miscelato allo “stravecchio”, con la sola, unica eccezione:
la cioccolata calda. Questa bevanda infatti, per espresso editto
emanato dal gestore Gino Saraceni (<i>Gino d’er Cralle</i>) – il quale
nutriva un’atavica quanto inspiegabile antipatia per il cacao – era
categoricamente vietata a tutti clienti e non era prudente neppure
nominarla. Ordinargliene la preparazione apriva la situazione a scenari
impossibili da immaginare, potendo portare il malcapitato che la
chiedeva a conseguenze assolutamente imprevedibili e per lui
inaspettate. Una fredda sera d’inverno, di quelle in cui una bella
cioccolata calda ci starebbe proprio bene, un nostro caro amico (di cui
taccio il cognome ma ne riporto il nome: <i>Giggino</i>) volle
sperimentare la reazione del simpatico barista facendogli richiesta di
servirgliene una. In quel momento Gino era impegnato nel bel mezzo di
un’epica sfida a colpi di stecca contro un abituale avventore. Senonché
quest’ultimo, essendo abilissimo nell’arte del biliardo, in quel
frangente della tenzone stava mettendo il nostro barista in gravi – ma
non serie – difficoltà. Gino non si perse d’animo ed immediatamente
provvide a controproporre allo sfrontatissimo giovane di servirgli, in
luogo di quanto richiesto, una decina di prodotti diversi che andavano
dal caffè schiumato con latte caldo, al cappuccino scuro con doppio
caffè e correzione a base di grappa veneta. Tuttavia, vistosi reiterare
la richiesta da parte dell’improvvido ragazzo, e soprattutto sentendosi
perduto contemporaneamente sia sul lato biliardesco che su quello
baristico, per uscire dall’impasse cosmico in cui era stato cacciato, al
fine di persuadere amichevolmente – per così dire – il malcapitato
avventore ad addivenire a più miti consigli, si vide “quasi costretto” a
percuoterlo sulla testa con la sua stecca da biliardo, favorendo così
non soltanto le risate generali dei presenti ma anche lo spontaneo,
volontario e immediato ritiro della comanda! Cioccolata calda a parte,
il Cral rimaneva sempre un locale pieno di fascino, con quell’aria a
mezza strada tra l’osteria e il bar. </span></span></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Menzione speciale è da riservare al circolo ARCI di via della
Viccinella che prese il via nel 1981. Anche questo bar era dotato di
biliardo e lo frequentammo molto nell’anno dell’apertura, per poi
dirigerci altrove. Per noi, infatti, andare al bar significava
primariamente andare al CRAL, ma a volte la comitiva o il giro ci
portavano a “bazzicare” gli altri due bar fuori porta, di cui non
abbiamo ancora parlato. Il primo, adiacente al distributore Esso, non
rientrava tra i nostri preferiti. Chissà? Forse per via di quell’aria un
po’ snob e fighetta che avevano i suoi abituali clienti? Eravamo molto
anticonformisti anche allora… Ci facevamo qualche veloce puntata
soprattutto d’estate, ma solo di sfuggita, mentre magari ci stavamo
dirigendo al Campetto. </span></span></p><div style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOM16aoevZliNhBsaRXWypPYg3FWo_6XN1x-nZFXAfKAmdQW9mHnlx8JuIbS5uztxlZglNC99u9sfnXO9kJo5pa_kotf7ZrIUEI6MhhiOaubuyygvzJ9ZJbt2FbOT-cx7SZY73qjKwku4B/s1024/1993.06.06-Matrimonio-Fabio-e-Teresa.09-1024x706.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="706" data-original-width="1024" height="442" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiOM16aoevZliNhBsaRXWypPYg3FWo_6XN1x-nZFXAfKAmdQW9mHnlx8JuIbS5uztxlZglNC99u9sfnXO9kJo5pa_kotf7ZrIUEI6MhhiOaubuyygvzJ9ZJbt2FbOT-cx7SZY73qjKwku4B/w640-h442/1993.06.06-Matrimonio-Fabio-e-Teresa.09-1024x706.jpg" width="640" /></a></span></span></p></div></div><div style="text-align: center;"><p><span style="font-size: small;"><span style="font-family: inherit;"><span><i><span>Eravamo
quattro amici al bar, naturalmente al bar di Sarvato’. Era il giorno
del mio matrimonio (6 giugno 1993), giornata elettorale (elezioni
amministrative provinciali). Da sinistra Sandro Crocicchia, Primo
Lanzalonga (al centro) e io. Dietro la macchinetta fotografica, Carlo
"minestrina" De Luca.</span></i></span></span></span></p></div><div style="text-align: center;"><p><span style="font-family: inherit;"></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Anche perché comunque, preferivamo frequentare di gran lunga, al pari
del CRAL, il bar di Vallesanti: per noi il Bar, quello con la B
maiuscola. Gestito da Salvatore Cherubini (fratello di <i>Ciucare’</i>)
e da sua moglie Santina, ci offriva quelli che noi ritenevamo i
migliori tramezzini di Capranica, preparati freschi uno per uno
direttamente dai suddetti gestori. Per non parlare del miglior gelato
“sfuso” del Paese! Al bar “<i>di Sarvato’</i>” ci sentivamo un po’
come a casa, coccolati e assecondati in tutti i nostri desideri.
D’estate ci sedevamo all’esterno dell’esercizio, rilassati sulle mitiche
sedie multicolori di acciaio cromato e filo di plastica, per
sorseggiare tra una chiacchiera e l’altra un <i>tropical</i> (latte e
menta), un frullato di banana o un frappè di fragole. D’inverno, invece,
soprattutto nei pomeriggi domenicali, ci accomodavamo all’interno,
nella rientranza del locale di fronte al lunghissimo bancone, dove
finalmente, senza alcuna tema, potevamo gustare una bella tazza di dolce
cioccolata calda. Questa ci veniva preparata con assoluta maestria e
amorevolezza dallo stesso <i>Sarvato’</i>, e servita con tanto di
guarnizione di una soffice rosa di panna. Non restava che portarla al
tavolo per gustarla beatamente. Anche se era quasi un peccato – tanto
era bella da guardare – “sacrificarsi” del doverla bere.</span></span></p></div><p style="text-align: center;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"> </span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-25780305456636031152021-05-18T18:53:00.020+02:002022-05-17T00:06:24.369+02:00Quando d’estate, tutti i giorni alle 14,30, alla Madonna del Piano passava Battiato<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUDdFFrBPxlxBQFyBuxOO8aHBz7idzNvQyg2cCN5kTEJWLHWnjUQzHLZDWAnOfGUiYWvzlcpDaZu-TqHNfgnlGj4-Xu4EmHWSQzwzKy1RjbkiBwFEg7D00H493zgefJBwefs4mGa0-ODLO/s1024/Renault-4-1024x768.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUDdFFrBPxlxBQFyBuxOO8aHBz7idzNvQyg2cCN5kTEJWLHWnjUQzHLZDWAnOfGUiYWvzlcpDaZu-TqHNfgnlGj4-Xu4EmHWSQzwzKy1RjbkiBwFEg7D00H493zgefJBwefs4mGa0-ODLO/w400-h300/Renault-4-1024x768.jpg" width="400" /></a></div><p></p><p class="has-drop-cap" style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">“<i>Corri ch'è tardi, ‘ché passa Battiato!</i>“. In preda all’eccitazione e all’entusiasmo, da valle Santi correvamo su, in
salita, per le scalette dell’Appello. Dovevamo assolutamente farci trovare pronti
all’appuntamento per l’autostop, proprio davanti alla chiesa della
Madonna del Piano. Battiato passava a Capranica tutti i giorni alle
14,30. Veniva da Trevignano Romano, dove lavorava in una azienda
agricola, e andava a San Martino al Cimino, dove invece abitava.
Approfittavamo di lui per andare al lago nella calda estate dell’82,
quella dei mondiali di Spagna e dei nostri sedici anni. Lo vedevamo
comparire puntualissimo sul rettilineo di Viale Nardini con la sua R4
azzurra, piena di cassette stracolme di pomodori e di musica. La sua.</span></span></p><span><a name='more'></a></span><p class="has-drop-cap" style="text-align: left;"></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Appena superato l’angolo della chiesa, accostava per farci salire: il
tempo di accomodarci – si fa per dire – e via, verso i Cimini.
Misterioso, dietro ai suoi Ray-Ban neri, esattamente come in “<i>Bandiera Bianca</i>” (<i>c’è chi si mette degli occhiali da sole per avere più carisma e sintomatico mistero</i>),
Battiato ci accoglieva a bordo facendoci sistemare alla bell’e meglio.
Non era raro che sul sedile posteriore dovessimo sedere uno sull’altro,
dopo aver accatastato le cassette di pomodori per farci un minimo di
posto. E fortuna che fossimo sempre in tre: io, Massimiliano ed Enrico,
perché in quattro forse non ci saremmo entrati. E nonostante le R4
fossero macchine davvero straordinarie. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Viaggiavamo scomodi lì dentro,
stipati e al limite della legalità, ma ne valeva la pena. Perché in
quella macchina il mondo era davvero diverso. Mentre partivamo verso la
Pompa a Vento (che a quei tempi esisteva ancora), la musica altissima ci
rapiva via facendoci viaggiare nel tempo e nello spazio. Come sempre,
come ogni giorno, nello stereo della macchina girava – a palla – la
cassetta de “<i>La voce del padrone</i>“. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">A Capranica qualche giorno prima avevamo visto il concerto di Miguel
Bose’, a settembre ci sarebbe stato il concerto di Viola Valentino e
l’anno precedente, nell’81, avevamo vissuto la stagione d’oro dei
concerti al Campetto: Alice, reduce dalla vittoria di Sanremo, i Collage,
Riccardo Fogli, Lando Fiorini… Era questa la musica di quegli anni (a
parte Alice), e questa era anche la musica che le nostre orecchie erano
abituate ad ascoltare. Invece, a bordo di quella mitica R4 persa nelle
nebbie del tempo, i bassi ci rimbombavano fortissimi nel petto,
spezzando la monotonia dell’abitudine. I cori dei Madrigalisti di
Milano, arrangiati da Giusto Pio, e la potente sezione ritmica di
Donnarumma e Golino erano l’<i>imprimatur</i> di quella musica
metafisicamente “altra”. Le chitarre di Radius si intrecciavano alle
tastiere di Destrieri avvolgendoci in una “bolla” fuori dalla realtà. Ed
i testi, cantati dal loro autore su registri di voce non piena, a mezza
strada tra la gola e il falsetto, erano così strani e diversi che ci
interrogavano nella loro ermeticità. Ma soprattutto, erano davvero
abissalmente lontani da quelli “<i>tutti amore e cuore</i>” che i
profondi anni Sessanta ancora riuscivano inspiegabilmente a tentacolare
agli inizi degli Ottanta, quasi non ci fosse stato di
mezzo un buon decennio. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Mentre il nostro occasionale autista ci trasportava verso Vico, con
le sue spiagge piene di ragazzette e di sole, ascoltavamo così, in
religioso silenzio, quel nastro che, per vie per noi inesplicabili, la
testina dell’autoradio trasformava prodigiosamente in musica. Al bivio
di Mariolina, laddove la stretta strada provinciale della Fontanaccia,
dopo aver lasciato il bellissimo bosco di faggi secolari si innesta con
quella della valle del lago, Battiato accostava di nuovo. Stavolta per
permetterci di scendere. A poche centinaia di metri dall’acqua azzurra
del lago, che ci prometteva frescura e divertimento, il nostro viaggio
era finito, mentre Battiato ripartiva subito per casa dopo una giornata
di lavoro. Per lui erano più che sufficienti un grazie per il passaggio e
un saluto alla svelta, quasi accennato. Senza troppi convenevoli
proseguiva veloce verso San Martino, neppure avendo cura, prima di
ripartire, di risistemare le cassette di pomodori che rimanevano
accatastate così come le avevamo messe noi alla partenza. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">
</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">In un’estate intera, quella del clamoroso successo di quello vero di
Battiato, non gli abbiamo mai chiesto come si chiamasse, né lui a noi.
Che però lo avevamo soprannominato in quel modo, proprio come il grande
cantautore siciliano, per via di quegli occhiali neri indossati su
un volto asciutto e allungato. E per quella meravigliosa cassetta – non
di pomodori – che girava nella sua macchina e che divenne giocoforza la
colonna sonora di quella fantastica estate.</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-34056283662056242492021-05-14T18:50:00.255+02:002022-05-16T19:11:21.030+02:00Banda “Carlo e Annibale Chiassarini” - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più.<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi73B-L5cWPt_hy2QYlE6ef4HHYPqX1SanR_rH2SwsRy_b7fcOFbGY0z33wVy4PVNGC71r5qR4PxsJ2OXMJx4sbBEaohwaE5tfv1heejdjhY-XUW0uwk7RjgG73GIr9zV5nPaupA9-JIAw_/s582/Banda00012.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="418" data-original-width="582" height="288" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi73B-L5cWPt_hy2QYlE6ef4HHYPqX1SanR_rH2SwsRy_b7fcOFbGY0z33wVy4PVNGC71r5qR4PxsJ2OXMJx4sbBEaohwaE5tfv1heejdjhY-XUW0uwk7RjgG73GIr9zV5nPaupA9-JIAw_/w400-h288/Banda00012.jpg" width="400" /></a></div></div><div style="text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p></div><div style="text-align: center;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;">Ricordo ancora con dispiacere la data dell’ultima esibizione della banda
comunale, o più precisamente, del complesso bandistico “<i>Carlo e Annibale Chiassarini</i>”:
era domenica 13 maggio 1979, festa della Madonna delle Grazie. La banda
– o meglio, quello che ne rimaneva – non appena ebbe finito di
assolvere al suo compito di riaccompagnare la Sacra Immagine della
Madonna fino alla chiesa di Santa Maria, si sciolse quel giorno
definitivamente. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;">A quel tempo, con l’assoluta mancanza di una livrea
comune, più che a un complesso bandistico la banda assomigliava molto di
più a un’armata Brancaleone, talché ogni componente cercava alla bell’e
meglio di indossare qualcosa che potesse in qualche modo avvicinarsi ad
un’uniforme, anche se assolutamente tendente al <i>casual</i>, in un
trionfo di jeans e maglioncini blu, peraltro di tutte le gradazioni
esistenti in natura. D’altronde, fatta eccezione per l’ambito
confraternale, la tendenza all’iconoclastia è stata sempre parte
sostanziale del carattere dei capranichesi, che sin dai tempi antichi
hanno finito col preferire modalità comportamentali ben più attente alla
solida sostanza che non alla mutevole forma. Senonché, nel caso della
banda, questa disomogeneità caciarona, era anche un vero e proprio
sintomo del rapido disfacimento dell’istituzione, che l’avrebbe portata,
di lì a poco, ad una fine tutt’altro che gloriosa.</span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;">Tuttavia, anche se non poteva certamente dirsi che la conclusione di
quell’esperienza non fosse abbondantemente annunciata, molti
capranichesi credevano ancora che in qualche modo, pur zoppicando, la
banda continuasse a sopravvivere e ad allietare con le sue note, le
feste civiche e religiose del paese. Perché quando la banda usciva dalla
Sala Nardini, dove si radunava per fare le prove, era una vera e
propria festa, e non si poteva immaginare di farne a meno. Quando
percorreva le vie del paese, aveva sempre al suo seguito un nugolo di
ragazzini chiassosi, di <i>munelli</i>, che festanti e allegri
saltellavano di qua e di la, accompagnandola e seguendola lungo il
tragitto. Come la accompagnava da presso, sempre presente ad ogni sua
uscita, affiancato agli ottoni, una figura strana e discreta: Serafino
De Luca, detto <i>Panonto</i> (pan unto, o intinto, che dir si
voglia). Vestito esattamente come gli altri “banditi”, come si appellano
tra loro i componenti della compagine, <i>Panonto</i> era il
“bidello” della banda, e non c’era volta che non sfilasse insieme agli
altri suoi compagni, come un qualunque musicante, orgogliosamente fiero
di farne parte. </span></span></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;">A noi ragazzini piaceva fischiettare o canticchiare i motivi delle
marcette che la banda eseguiva durante i momenti di festa e le
processioni. A volte giocavamo tra i vicoletti, ad imitarla con
strumenti improvvisati (ci accontentavamo di molto poco per divertirci),
come le lunghe forbici da sarta che, se aperte e chiuse ritmicamente a
tempo, ben riproducevano il suono dei piatti, oppure qualche imbuto
suonato a mo’ di tromba, o pentole usate come tamburi, mentre le nostre
voci servivano per fare il verso degli ottoni, ed il fischiettio di
qualche ragazzo più bravo, i flauti traversi ed i clarini. Ricordo
ancora le mitiche marcette che la banda comunale aveva in repertorio: <i>Simona</i>, che nei nostri giochi utilizzavamo per sottolineare momenti di contentezza e di allegria, e poi <i>Galilea</i>,
più solenne e maestosa, che invece ci accompagnava quando giocavamo a
fare le processioni tra i vicoli del paese. In particolare, l’<i>incipit</i> di <i>Simona </i>ci
piaceva canticchiarlo a commento e vera e propria colonna sonora di
situazioni buffe e divertenti, che ci facevano molto ridere, come quando
uno dei nostri compagni cadeva a terra dopo essere sbadatamente
scivolato, o – perché no? – quando riceveva qualche sonoro ceffone da
uno dei suoi genitori per aver combinato qualche guaio. <i>Simona</i> diventava così, in quei momenti divertenti, la giusta sottolineatura musicale a cornice dell’accaduto…</span></span> <br /></span></span></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"> </span></span> </span></span></p></div><div style="text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"></span></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 0px; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNZ6Jmg4F8kqAWhysh6hq5TDjRcnVRNP8JLtk14Yy9wFAt-YyAVjZ47UyPKdHzHBqHwuYRzcTIfLbhl-X-6ceYD4uViXuOyJ5IvogxeFFQcnzFHTDOVP7Ws79h_2T2CJx6D-dwHpS_g38z/s1108/Banda00001.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="744" data-original-width="1108" height="269" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNZ6Jmg4F8kqAWhysh6hq5TDjRcnVRNP8JLtk14Yy9wFAt-YyAVjZ47UyPKdHzHBqHwuYRzcTIfLbhl-X-6ceYD4uViXuOyJ5IvogxeFFQcnzFHTDOVP7Ws79h_2T2CJx6D-dwHpS_g38z/w400-h269/Banda00001.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><i>La banda "Carlo e Annibale Chiassarini" ritratta sui gradini della chiesa di Santa Maria. <br />Al centro il maestro </i><b>Guido Boccalini</b><i>. Siamo alla fine degli anni Trenta del '900.</i></span> </span></span></p></td></tr></tbody></table></div></div><div style="text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"></span></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3eaew3JBDAHszV5bWljHJ3G8zkTa0PWyrQz1-7EATYJuh0UPUjoRrUIl5AuluGwMG-wFM0oCS56NB_itQGv3bVsm9odHh7X28_r1kMhFnt9sFQU79IOSISkl60j00sQ1ngIYFqllMLD6E/s630/Banda00008.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="429" data-original-width="630" height="196" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3eaew3JBDAHszV5bWljHJ3G8zkTa0PWyrQz1-7EATYJuh0UPUjoRrUIl5AuluGwMG-wFM0oCS56NB_itQGv3bVsm9odHh7X28_r1kMhFnt9sFQU79IOSISkl60j00sQ1ngIYFqllMLD6E/w289-h196/Banda00008.jpg" width="289" /></a> <a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLIbhNw62dHVZM65nfFfGfT0rCFGRLoBSIdjeSh1VEy35CnlcmDnQ4mxA_QXKAcZtRSnMp5gZoQSrYSrmtjSV4oXUHw_Hn3OiEXDJxXIpn5ZCDvGx_XEsV2_gbGSZyN04jic8hyphenhyphenohFgXvG/s472/Banda00009.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="378" data-original-width="472" height="195" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLIbhNw62dHVZM65nfFfGfT0rCFGRLoBSIdjeSh1VEy35CnlcmDnQ4mxA_QXKAcZtRSnMp5gZoQSrYSrmtjSV4oXUHw_Hn3OiEXDJxXIpn5ZCDvGx_XEsV2_gbGSZyN04jic8hyphenhyphenohFgXvG/w244-h195/Banda00009.jpg" width="244" /></a></span></span></p></div><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><i>Nella foto a sinistra, quattro pezzi da novanta della banda comunale: <br />in primo piano </i><b>Leone Lanzalonga (Leo')</b><i>, rullantista, al centro </i><b>Serafini De Luca (Panonto)</b><i>, <br />a sinistra </i><b>Francesco Graziosi (zi' Checco)</b><i>. <br />Dietro, in secondo piano, alla grancassa, </i><b>Sanarighi</b><i>. <br />Nella foto a destra, la nuova prima tromba, </i><b>Giuseppe <i>Peppe </i>Pontuale</b><i> (a sx), e quella storica, </i><b>Otello Fabbiani</b><i> (a dx).</i></span> </span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"> </span></span><span style="font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="361" src="https://www.youtube.com/embed/RVLGKjVWZoE" width="480" youtube-src-id="RVLGKjVWZoE"></iframe></span></div><p></p></div><div style="text-align: left;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><div class="separator" style="clear: both;"><p><span style="font-size: medium;"><br /></span></p><p style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"> <iframe allowfullscreen="" class="BLOG_video_class" height="291" src="https://www.youtube.com/embed/ZfpJevODBiQ" width="477" youtube-src-id="ZfpJevODBiQ"></iframe></span></span><i><i><br /></i></i></p><p style="text-align: center;"><i><i>Per chi si rivolesse immergere – un po’ nostalgicamente – nel
“clima” delle marcette eseguite dalla banda musicale comunale, eccone un
paio da Youtube: l</i>e marce </i><b>Simona</b><i><b> </b>(sopra) e </i><b>Galilea </b><i>(sotto), quest'ultima eseguita dalla Fanfara dei Carabinieri. </i><br /></p></div></div></div><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span></span></span></span></p><div style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span><i></i></span></span></div><span style="font-size: medium;"><span style="text-align: justify;"></span></span><p></p></div><div style="text-align: left;"><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;">Ma
vale la pena ripercorrere brevemente la storia ultrasettuagenaria e piena di
successi, che quel lontano giorno di maggio del ‘79 si stava chiudendo.
Eravamo nel 1906 quando per volere dell’Amministrazione Comunale, venne costituito il primo
“patrio concerto” di Capranica, intitolato ai nostrani musicisti e compositori
Carlo e Annibale Chiassarini. <i style="mso-bidi-font-style: normal;">‘A musica</i>,
come generalmente la banda veniva appellata dai capranichesi, venne affidata
alla direzione del maestro Torquato Ancarani, che a quel tempo veniva addirittura
stipendiato dal Comune. Musicista dalla vivace vena creativa, Ancarani, nella
sua veste di compositore ci ha lasciato quel commovente brano che risponde al
titolo di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Stabat mater </i>e che ancora
oggi viene tradizionalmente eseguito il venerdì santo durante la processione
del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Cristo morto</i>. Quello stesso brano
durante il quale, ben prima dell’avvento del maestro Pontuale e dei suoi
musicisti, recitava la parte del leone la storica “prima tromba” della banda,
Otello Fabbiani. Nella seconda metà degli anni Trenta, arriva alla direzione
della banda il maestro Guido Boccalini, che la lascerà solo sul finire degli
anni Sessanta. Durante la sua direzione, severa e professionale, la banda vive
forse il momento di massimo splendore. In questo periodo, grazie al vulcanico Pier Luigi Nicolini, ebbe addirittura
l’onore di eseguire musiche originali di Alessandro Cicognini (autore di
colonne sonore e musiche da cinema per registi del calibro di De Sica,
Monicelli, Steno, Blasetti, Gallone), che con lo pseudonimo di “Icini”, vestì
di musica i versi del <span>“</span><i>Dottore</i>" dando vita a brani come “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Viva Capranica!</i>”, che diventerà ben
presto il vero e proprio inno paesano, o “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">Piccola
Verde Patria</i>”, una romanza presentata per la prima volta in occasione delle
celebrazioni civiche del VII luglio nel 1972, a San Francesco. L’8 settembre
1965, in occasione dell’inaugurazione del parco pubblico comunale a Corrado
Nicolini, la banda ebbe l’onore di percorrere le vie del paese tappezzate per
l’occasione di volantini – il cui artefice e regista fu Pier Luigi Nicolini – inneggianti
“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">viva la banda comunale!</i>” e “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">viva il maestro Boccalini!</i>”. </span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;">Agli inizi
degli anni Settanta arriva alla direzione della banda il maestro Amedeo
Grasselli, un trombettista, ma il complesso bandistico comincia a vivere anni
di lento declino che culminano, appunto nel 1979, con il suo scioglimento definitivo.
Qualche timido tentativo di ricomposizione fu avviato negli anni successivi, ma
non si concretizzò nemmeno in occasione degli anniversari centenari delle
festività religiose che ricorsero durante la prima metà degli anni Ottanta.
Toccherà quindi alle bande dei paesi vicini, e in particolare a quella di
Anguillara Sabazia, ravvivare, nel 1983, i festeggiamenti per il 175°
anniversario dell’incoronazione della Madonna delle Grazie, e a quella di
Oriolo Romano, nel 1985, il 1850° anniversario del martirio di San Terenziano.</span></span></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;">Nella
seconda metà degli anni ’80, la svolta. Per la tenace iniziativa di Franco
Paglia, assessore alla cultura durante l’amministrazione comunale presieduta
dal sindaco Anselmo Crocicchia negli anni 1985-1990, la banda comunale venne
finalmente ricostituita con la direzione del maestro Pierluigi Pontuale. Il 24
marzo 1989, in occasione della processione del venerdì santo, la banda fece il
suo ritorno ufficiale per la gioia di tutti i capranichesi. Il resto è cronaca
dei nostri giorni.</span></span> </span></span> </span></span></p></div><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 0px; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjraDDmf3n8O9QC4feSf9kWUANpamnEWXavScsEU2KHBxjlmxY4wvrGhfHsa0oANilgPP0nDTaAGh8ftc6vC0CbchzoHW_pF4KTvsizDl8n3HY0azS4zYhPx3Sfsb75u54m0OVP7l4F1pnx/s702/Banda00003.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="484" data-original-width="702" height="276" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjraDDmf3n8O9QC4feSf9kWUANpamnEWXavScsEU2KHBxjlmxY4wvrGhfHsa0oANilgPP0nDTaAGh8ftc6vC0CbchzoHW_pF4KTvsizDl8n3HY0azS4zYhPx3Sfsb75u54m0OVP7l4F1pnx/w400-h276/Banda00003.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-style: italic; text-align: justify;">Il complesso bandistico “</span><span style="font-style: italic; text-align: justify;">Carlo e Annibale Chiassarini</span><span style="font-style: italic; text-align: justify;">” l'8 settembre 1965, <br /></span><span style="font-style: italic; text-align: justify;">lo stesso giorno dell'inaugurazione del Parco Pubblico "Corrado Nicolini"</span></span></span></td></tr></tbody></table><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 0px; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjME6uLV59_Apx1O_WtM2Mi-N6wOZghAt8OZJT0XtKTT_BAlFTUzXMYvJee_EhhqhxcuRgVuYlr3cW1ZkY4xMkJ8wmM68vyd_CdK9EiyAjH2BlNc0drvGhyphenhyphenzEKHubJRcqXyCbFRO0don8xU/s764/Banda00011.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="489" data-original-width="764" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjME6uLV59_Apx1O_WtM2Mi-N6wOZghAt8OZJT0XtKTT_BAlFTUzXMYvJee_EhhqhxcuRgVuYlr3cW1ZkY4xMkJ8wmM68vyd_CdK9EiyAjH2BlNc0drvGhyphenhyphenzEKHubJRcqXyCbFRO0don8xU/s320/Banda00011.jpg" width="320" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><i>Sotto, il maestro </i><b>Alessandro Cicognini</b><i>, autore della musica di "Viva Capranica!", con lo pseudonimo di </i><b>Icini</b></span></span></span></p></div></td></tr></tbody></table><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDZroDKfRBmL2cERkZx4S2q5XuGFykiOur9N3GzbPFSBIL2ypebPB_l1RWJMxuHv6eNkLVGz89mS0KJAwjoa3QuwCBbRgT0XwPdoce92g8uUXpm5hJ22UVxgpMl66hJVHvrZi7wJ8CxCf8/s273/Banda00010+-+Cicognini.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="273" data-original-width="233" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDZroDKfRBmL2cERkZx4S2q5XuGFykiOur9N3GzbPFSBIL2ypebPB_l1RWJMxuHv6eNkLVGz89mS0KJAwjoa3QuwCBbRgT0XwPdoce92g8uUXpm5hJ22UVxgpMl66hJVHvrZi7wJ8CxCf8/s0/Banda00010+-+Cicognini.jpg" /></a> </span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: 0px; margin-right: auto; text-align: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1gy-RklfGUSCr6bJ49BLBd6SDNla0iZcjwIjeSkkrFPo-7HFNeRJCQ35TMCAIZIy0QlqkZn0pSooIagVAkozvPk770ufk5EkyomxOZj9D7Z5ISKYV6L6T0r6HHFf79GE7IiokhZq4OPf_/s624/Banda00004.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="482" data-original-width="624" height="309" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1gy-RklfGUSCr6bJ49BLBd6SDNla0iZcjwIjeSkkrFPo-7HFNeRJCQ35TMCAIZIy0QlqkZn0pSooIagVAkozvPk770ufk5EkyomxOZj9D7Z5ISKYV6L6T0r6HHFf79GE7IiokhZq4OPf_/w400-h309/Banda00004.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><i><span>La neo-costituita banda musicale comunale nel 1989</span></i></span></span></td></tr></tbody></table><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"></span></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><div><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span></span></span></span></p></div><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"></span></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrGHtaiql9aVFJKIog5yDgLNUINL14vzAumzmLjDPjN15yNfHCsBy41crtAJAnRxZz49EjRQIc6V4hmJSDhNXOQvAIKihPpJBmHKd1sq63-Kob_wtJLHF_Y-bSkb2DN1EDjQ_XQ9MfOajI/s1869/Banda00005.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1242" data-original-width="1869" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrGHtaiql9aVFJKIog5yDgLNUINL14vzAumzmLjDPjN15yNfHCsBy41crtAJAnRxZz49EjRQIc6V4hmJSDhNXOQvAIKihPpJBmHKd1sq63-Kob_wtJLHF_Y-bSkb2DN1EDjQ_XQ9MfOajI/w400-h266/Banda00005.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"><b>Zi' Checco Graziosi</b></span><i style="text-align: justify;">,
domenica 17 aprile 2011 a Roma, in occasione delle celebrazioni del
150° dell'Unità d'Italia, in passeggiata sul portico del Museo delle
Arti e Tradizioni Popolari (Roma EUR).</i></span></span></p></div></td></tr></tbody></table><p></p></div><div style="text-align: left;"><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"></span></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk2kK099UNVSaUL9Xv6-5dS6dj8p5ZyVBY3_Pgkdqm8wvEiqz_CcGt9EApfmwrrAJV9zX6c2zgfd3537mH5KExZA7Uj783gTIcPKkKzjLhsIaCOVYKNDXpNqpKCQNhwRDGNauxOmTZtJxq/s1574/Banda00007.jpg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1049" data-original-width="1574" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhk2kK099UNVSaUL9Xv6-5dS6dj8p5ZyVBY3_Pgkdqm8wvEiqz_CcGt9EApfmwrrAJV9zX6c2zgfd3537mH5KExZA7Uj783gTIcPKkKzjLhsIaCOVYKNDXpNqpKCQNhwRDGNauxOmTZtJxq/w400-h266/Banda00007.jpg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>La banda musicale comunale "</i><b>Franco Paglia</b><i>",</i></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i>sul palco in occasione del tradizionale concerto del VII luglio</i></div></span></span></span></td></tr></tbody></table><p></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-3520612362714774352021-05-07T18:00:00.205+02:002022-05-16T20:03:45.852+02:00Fiorita - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più.<p style="text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 11pt;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1Q-C_Vr6yFRaNeyU5dc9B397AvTMsiDURyJuoq_VmF20qPjul0sIUtBOJ-SmD3hq0BT5lTr8kLKtZuNXmdFD0FgDRM3IABnjKXozI3MOHvlxAnljvoH4SiNi5vN5yf7jsUSS2_2FMqd5Z/s832/Fiorita00001.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="618" data-original-width="832" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1Q-C_Vr6yFRaNeyU5dc9B397AvTMsiDURyJuoq_VmF20qPjul0sIUtBOJ-SmD3hq0BT5lTr8kLKtZuNXmdFD0FgDRM3IABnjKXozI3MOHvlxAnljvoH4SiNi5vN5yf7jsUSS2_2FMqd5Z/w400-h297/Fiorita00001.jpg" width="400" /></a></div><p><b><span style="color: #6aa84f;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><i>Anticipo la puntata della fiorita, pubblicandola in occasione della festa della Madonna delle Grazie. <br />Come sappiamo, purtroppo, per il secondo anno di seguito non si può celebrare a causa della pandemia. <br /></i></span><i>Ma nel cuore di tutti i capranichesi c'è forte e viva la speranza che questo sia l'ultimo anno trascorso senza poter abbracciare la nostra Protettrice Celeste.</i></span></span></span></b></p><p><b><span style="color: #6aa84f;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><i><span></span></i></span></span></span></b></p><a name='more'></a><p></p><div style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span>Avevo
dodici anni nel maggio del 1978. Anzi, undici anni e mezzo, essendo nato io a
dicembre. Eppure quell’anno, in una ventosa e fredda notte di quasi metà mese (era sabato 13), i miei genitori mi permisero di partecipare a una delle più
belle esperienze della mia vita: la realizzazione della </span><i>fiorita</i><span> (l’infiorata) in onore della Madonna delle Grazie.
All’epoca la fiorita si faceva solo con i fiori che si riuscivano a trovare la
notte stessa della vigilia, o al massimo con quelli che qualche persona devota
alla Madonna aveva fatto pervenire all’Amministrazione della Confraternita nel
pomeriggio del sabato. Dal 1983, in occasione del 175° anniversario
dell’Arciconfraternita e del 25° anniversario dell’incoronazione della sacra
immagine, a causa della grande quantità di fiori necessaria per realizzare la
lunga fiorita in corso Francesco Petrarca, si optò per l’utilizzo di segatura
colorata che garantiva la quantità necessaria e una varietà di colori più
ampia. </span><span> </span><span>Dato l’enorme fabbisogno di
materiale, la segatura veniva colorata in grandi dosi all’interno di una
betoniera all’uopo destinata, mescolandola con acqua e colorante. Tale modalità
esecutiva doveva quindi finire per essere adottata anche per la più piccola
fiorita in piazza Santa Maria e solo di recente l’Arciconfraternita è tornata
alla genuinità dell’antico, realizzando una composizione artistica fatta
esclusivamente di fiori. Nel 1978, quindi, la fiorita si “creava” lì per lì,
utilizzando solo fiori e verdura reperiti al momento, per garantire la
freschezza dei colori e la bellezza finale. Non appena la piazza di Santa Maria
si era svuotata dai capranichesi che avevano partecipato numerosissimi alla
funzione religiosa della vigilia ed avevano assistito al lancio </span><i>du’ pallo’</i><span> (il globo aerostatico) in
onore dell’amatissima Madonna delle Grazie, cominciava l’organizzazione della
fiorita. </span></span></span></div><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZeUC9vliXZihSnl7EMnbrDtKagw7qKWjH331NyD4hVlWqCPhpFuOpU_Rc00YtpM1SmKA8j1FaRtRGztEUpljARD4HGh4zJcrUoHpq87JJtRFB28qBUEoowEnOPAETBmM1DxGkPetmUVQw/s832/Fiorita00002.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="618" data-original-width="832" height="297" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZeUC9vliXZihSnl7EMnbrDtKagw7qKWjH331NyD4hVlWqCPhpFuOpU_Rc00YtpM1SmKA8j1FaRtRGztEUpljARD4HGh4zJcrUoHpq87JJtRFB28qBUEoowEnOPAETBmM1DxGkPetmUVQw/w400-h297/Fiorita00002.jpg" width="400" /></a></div><p><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span>Si procedeva innanzitutto alla pulizia del sito con scope e
ramazze che il comitato metteva a disposizione dei volontari presenti. Quindi,
mani sapienti ed esperte si dedicavano al disegno delle figure sul pavimento
della piazza. L’indimenticabile </span><i>Zi’
Righe’</i><span>, al secolo Enrico Isidori, procedeva a tracciare con il gesso volute
ed intrecci, cornici e motivi di riempimento, che servivano da contorno allo
storico monogramma del <i>Viva Maria!</i>, stemma dell’Arciconfraternita di Maria SS.
delle Grazie nonché orgoglioso simbolo della resistenza e rinascita religiosa contro
l’arrogante laicismo propugnato agli inizi dell’Ottocento dai francesi, durante
l’occupazione dello Stato Pontificio. </span></span></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Irnpn1hsxhhcJc8_8B1Bqyv95lU7vP9mI3Oh8MvJ6wJR-ajCcPx3DV7goZLo3s4EkBH82mYWuM2MC0_Z6ODpXw_XZ3bUtG9n88SId8M0AhuUYQX8kfRox3Em-ocNkSbDNdclhhbQSlcr/s768/Fiorita00008.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="768" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9Irnpn1hsxhhcJc8_8B1Bqyv95lU7vP9mI3Oh8MvJ6wJR-ajCcPx3DV7goZLo3s4EkBH82mYWuM2MC0_Z6ODpXw_XZ3bUtG9n88SId8M0AhuUYQX8kfRox3Em-ocNkSbDNdclhhbQSlcr/s320/Fiorita00008.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><b>Enrico Isidori (zi' Righe')</b><i>, ritratto in due fotogrammi (sopra e sotto) del filmato documentario dell'amico </i><b>Luigi (Giggi) Luzzitelli</b><i> - che ringrazio per la cortesia e disponibilità - sul 175° anniversario della fondazione dell'Arciconfraternita Maria SS delle Grazie.</i></span></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgowy7M5Pc6nzrMRjXQIjndGTRPi-GjA7UIvnv3_82RoNOGCNtlFx9wt75n6CNrGARTg4IGDslcRlSPMMMokrzqgV6SHvQdJ0MrKeq09B-Ca-h2PMhu5jwrvyAz84HaUkOzUURATvbTm5xc/s768/Fiorita00010.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="768" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgowy7M5Pc6nzrMRjXQIjndGTRPi-GjA7UIvnv3_82RoNOGCNtlFx9wt75n6CNrGARTg4IGDslcRlSPMMMokrzqgV6SHvQdJ0MrKeq09B-Ca-h2PMhu5jwrvyAz84HaUkOzUURATvbTm5xc/s320/Fiorita00010.jpg" width="320" /></a><br /></div><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Zi’ Righe’ era straordinario. Non ci sono
molte parole per descrivere l’estro e la genialità delle sue creazioni. Queste
prendevano forma lì per lì, intersecando linee tracciate col gesso sul selciato
della piazza di Santa Maria. Aveva in mente la fiorita e la materializzava
davanti ai suoi occhi. Usava lo spago fissato per una estremità ad un manico di
scopa, per disegnare precise linee curve che raccordava poi in maniera sapiente
e quasi misteriosa con altre linee rette già tracciate, per costruire decori ed
altre forme articolate, che poi, riempite di petali di colori diversi,
rivelavano al complessivo colpo d’occhio un vero trionfo di meravigliosa
bellezza.</span><span style="font-size: medium;"> </span><span style="font-size: medium;">Contemporaneamente, come tante
api operaie, noi ragazzi venivamo mandati in giro per il paese a cercar fiori
muniti di buste di plastica e scatoloni, che dovevamo riportare pieni di rose, di
fiori di glicine, di </span><span style="font-size: medium;"><i>pupattolo’</i><span> (il
batuffoloso fiore del crisantemo bianco, ma anche della peonia), di verdi foglie di
bossolo. </span></span></span></p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtA5JkNb5-G2e2qujxPf91RFLTqVhd5bqtkxoqSBaZgn5-BuFNLDcTy1jbafjSRxiztv179V8a5yzlO5JPm0FhocKqGb2cokW6LYZJdt-lfRGAhI0tIN2JHEGICHXcdpz57tToyB-IhFUP/s600/crisantemo-bianco-chrysanthemums-org.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="400" data-original-width="600" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtA5JkNb5-G2e2qujxPf91RFLTqVhd5bqtkxoqSBaZgn5-BuFNLDcTy1jbafjSRxiztv179V8a5yzlO5JPm0FhocKqGb2cokW6LYZJdt-lfRGAhI0tIN2JHEGICHXcdpz57tToyB-IhFUP/w253-h168/crisantemo-bianco-chrysanthemums-org.jpg" width="253" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNzpxgOleT8soIBSoH75KQycvBD_zjKBHimCis1Hb02nnQzYqF_OdQts0Bp5CAgDjLdejw6HRpVUeE7N4buqnqyjCji0kUFCTpRFB99RJe5PglYwa0mc8QgeKExBM-jqXt23mcv4-qGRzA/s745/peonia-bianca_NG1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="559" data-original-width="745" height="168" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNzpxgOleT8soIBSoH75KQycvBD_zjKBHimCis1Hb02nnQzYqF_OdQts0Bp5CAgDjLdejw6HRpVUeE7N4buqnqyjCji0kUFCTpRFB99RJe5PglYwa0mc8QgeKExBM-jqXt23mcv4-qGRzA/w224-h168/peonia-bianca_NG1.jpg" width="224" /></a><br /><span style="font-size: x-small;"><i>Il crisantemo bianco (a sinistra) e la peonia (a destra). Il primo viene comunemente detto </i>pupattolo'</span></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 11pt;"></span><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span>Per raggiungere le quantità necessarie al disegno stampato nella testa
di zi’ Righe’, che pian piano prendeva forma, bisognava fare delle vere
e proprie razzìe, che credevamo comunque di eseguire per un fin di bene e per
l’onore dell’amata Madonna (anche se la maggior parte delle persone proprietarie
di piante in fioritura nel mese di maggio, volentieri segnalava la
disponibilità delle stesse alla Confraternita, mettendole con ciò a
disposizione per la fiorita). Nel silenzio della notte, in una luce irreale, il
lavoro cominciava a prendere corpo e a delinearsi. Tutto sembrava ovattato, le
voci sussurravano le parole e lentamente si cercava di riempire di colore i
vari spazi disegnati sul sagrato secondo le iniziali delle lettere dei colori che,
sempre zi’ Righe’, vi aveva segnato non appena aveva terminato di disegnare la
forma della fiorita. Durante il lavoro racconti di storie passate venivano
narrate dagli uomini più grandi, che noi ragazzi ascoltavamo affascinati e
avidi di meraviglia, rapiti letteralmente dall’atmosfera quasi fantastica che
stavamo vivendo, mentre all’interno della chiesa alcune donne vegliavano con la
continua preghiera del Rosario, davanti alla tenera Immagine della celeste
protettrice dei capranichesi. Il freddo, benché si era in maggio, si impadroniva
della piazza e gelava le dita intente nel distribuire petali nelle forme della
fiorita, e spesso si alzava anche un vento fastidioso che richiedeva un
continuo appesantimento dei petali già a terra, bagnandoli con l’acqua della
fontana di vicolo di Santa Maria. Ma il freddo ci voleva ed era necessario, perché come diceva qualche uomo dai capelli bianchi, "<i>''a fiorita a Madonna 'a vole tribbolata</i>", per sottolineare come quell'opera faticata e resa ancora più difficile dal freddo e dal vento, fosse ancora più gradita alla nostra Mamma celeste.</span></span></span></p><div><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span>Nel cuore della notte, intorno alle tre, a confortare i presenti concentrati nel lavoro, arrivava puntuale come tutti gli anni il
saporito panino di pane e mortadella che Giovanni Morera, amministratore della
Confraternita, confezionava per tutti quanti dopo aver aperto il suo negozio di
alimentari all’imbocco della piazza. Spuntava allora qualche bottiglia di vino
rosso che subito veniva distribuito a tutti per rinforzare gli animi e
riscaldarli dal freddo della nottata, e che a noi più piccoli veniva concesso
centellinandolo con attenta parsimonia. </span></span></span><p></p><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiemjPClpGVlki1j1fftjezplOZL6ob3tJEvwSe01D4sbqBQfSZPa73B4v3zXqmkLA71RDkoSaDBs5ViGHCaiWtPfcM-_yKKeh63bn1gAxgUkkvEtL_72DR0fAYwFSCBkXQ8lVbJHLn5ujq/s769/Fiorita00007.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="621" data-original-width="769" height="323" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiemjPClpGVlki1j1fftjezplOZL6ob3tJEvwSe01D4sbqBQfSZPa73B4v3zXqmkLA71RDkoSaDBs5ViGHCaiWtPfcM-_yKKeh63bn1gAxgUkkvEtL_72DR0fAYwFSCBkXQ8lVbJHLn5ujq/w400-h323/Fiorita00007.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-size: x-small;"><i>La fiorita sul Corso Francesco Petrarca in occasione del 175° anniversario della fondazione dell'Arciconfraternita di Maria SS delle Grazie. Anche questa, pur fatta di segatura, era stata ideata da Enrico Isidori (</i>zi' Righe'<i>)</i></span><br /><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 11pt;"></span><p></p><p><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">A lavoro finito, quando </span><span style="font-size: medium;">ad est, dalla parte di Castrovecchio, </span><span style="font-size: medium;">cominciavano a salire </span><span style="font-size: medium;">le prime luci dell’alba, Giuseppe Tanci, detto </span><span style="font-size: medium;"><i>Peppe ‘u Scienziato</i><span>, con l’ausilio di
una pompetta a spalla (comunemente detta macchinetta </span><i>pe’ll’acqua ramata</i><span>), si incaricava di irrorare la fiorita con
abbondante acqua per evitare che il vento dell’aurora, il quale si presentava
</span></span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span>puntualissimo </span></span></span><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span>immancabilmente ogni anno, scombinasse malandrinamente petali e colori. La
fiorita era così davvero terminata. Quello, in fondo, era il vero e
proprio rito del suo battesimo, simboleggiato proprio dall’aspersione
dell’acqua che usciva dalla lancia della pompetta maneggiata da Peppe. Non restava che
aspettare l’uscita in processione della Madonna, rigorosamente l’unica a
potervi passare sopra e per il cui onore, del resto, quell’opera d’arte così effimera
e fugace era stata voluta e realizzata. Noi ragazzi, ancora eccitati per le emozioni vissute
e conservate nel corso della notte, ci avviavamo verso casa commentando entusiasti le cose viste ed ascoltate, fino a che, quasi a
malavoglia, rientravamo nelle nostre camerette facendo attenzione a non svegliare
gli altri familiari. Quando ci coricavamo nel letto, il giorno
nascente era ancora fatto di fredda luce violacea, che </span><span>ancora pallida </span><span>entrava dalle fessure delle persiane. E prima di essere vinti dal sonno, nei cuori sazi di
bellezza, ma ancora incontentabili di belle emozioni, si manifestavano prepotenti la voglia,
il desiderio e la promessa di non mancare, l’anno venturo, a quello
straordinario appuntamento.</span></span></span></p><p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdEeqQFlvD-nA7TVUaYbdG6-dlioe7cP4UsiGhGFPRt6fVmJ_MMDAJXT_Qn-TZEDwNU8SmPxleuruNdLppZbPcXYWauIFyP3vTJ_yzYZIs39SPsj0lKh2IKhXDUMKugNhMNR_6-YXYPh6K/s1203/Fiorita00004.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="1203" height="265" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdEeqQFlvD-nA7TVUaYbdG6-dlioe7cP4UsiGhGFPRt6fVmJ_MMDAJXT_Qn-TZEDwNU8SmPxleuruNdLppZbPcXYWauIFyP3vTJ_yzYZIs39SPsj0lKh2IKhXDUMKugNhMNR_6-YXYPh6K/w400-h265/Fiorita00004.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-size: x-small;"><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i>La "fiorita" in Piazza Santa Maria nel 200° </i></span><i>anniversario della fondazione dell'Arciconfraternita di Maria SS delle Grazie</i></div></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3hULogVbECgkEy02lirYzV7-qRkCHZv6q7BXiNd1HCwqA0QyZIO0BG7mTmqLKmcj8V_JmvEIpF43lyeqgTQ4fy8iCd5ptgzMNFk0WiAN52W1rSw5pYE4B6k0iHK4BRDewTGcpqim2Dj1v/s1549/Fiorita00013.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1549" data-original-width="1037" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3hULogVbECgkEy02lirYzV7-qRkCHZv6q7BXiNd1HCwqA0QyZIO0BG7mTmqLKmcj8V_JmvEIpF43lyeqgTQ4fy8iCd5ptgzMNFk0WiAN52W1rSw5pYE4B6k0iHK4BRDewTGcpqim2Dj1v/w268-h400/Fiorita00013.jpg" width="268" /></a></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i>L'erede di zi' Righe', </i><b>Giggi Liberati</b><i>, mentre dirige la realizzazione della fiorita in occasione dei festeggiamenti del 1875° anniversario del martirio di San Terenziano (2009). Dietro di lui, </i><b>Claudio Pannucci</b><i>, oggi incaricato della realizzazione delle fiorite di piazza Santa Maria, in onore della Madonna delle Grazie.</i></span></div><span style="font-family: "Times New Roman", serif; font-size: 11pt;"><br /></span><p></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-64751661602723445542021-04-30T18:00:00.005+02:002022-05-16T20:07:37.667+02:00Biove’ e i giochi con le bilie - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più.<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6u4Ol87jqqMpEDurI3CgzKcqJxVE2pgPRh9pSguDOKkxvNAAmhDHfw9953QUtTgWUXUL8YSJ1_Wa5d8AKrH2TTqTFNOlzG21V6Ee3SRww6EUzFUrBWGfdzQTVO8Ja2Lzb97o1qOoQKzSU/s600/Bilie+di+vetro.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="369" data-original-width="600" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6u4Ol87jqqMpEDurI3CgzKcqJxVE2pgPRh9pSguDOKkxvNAAmhDHfw9953QUtTgWUXUL8YSJ1_Wa5d8AKrH2TTqTFNOlzG21V6Ee3SRww6EUzFUrBWGfdzQTVO8Ja2Lzb97o1qOoQKzSU/w400-h246/Bilie+di+vetro.jpg" width="400" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><span><span>Non
chiedetemi perché questo passatempo praticato da bambini alla soglia
dell’adolescenza si chiamava così, perché è un vero mistero etimologico. Era un
gioco che si svolgeva con le bilie di vetro (o biglie). Queste ultime erano
ovviamente molto diffuse tra bambini e ragazzi. Ne ho viste possedere – con
bieca invidia da parte mia – per l’intera capienza di una sportina di plastica. </span></span></span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"></span></span></p><a name='more'></a><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><span>Perché le bilie erano molto belle anche solo a vederle. Le piccole eliche di
plastica inglobate nel vetro, potevano essere di colori diversi e vivaci. Ci
affascinavamo molto nel farle ruotare per ammirare la fusione dei colori
provocata dalla velocità della rotazione. Tornando a <i style="mso-bidi-font-style: normal;">biove’</i>, questo gioco consisteva nel mandare delle palline all’interno
di una buca, come una delle tante di quelle naturali che noi <i style="mso-bidi-font-style: normal;">munelli</i> avevamo a disposizione nel tufo,
nella terra e tra le fughe delle pietre di basaltina che lastricavano i
vicoletti. Tuttavia il terreno di gioco ideale per biove’ era la viva terra ed
all’interno del paese non erano moltissimi i posti dove potervi svolgere una
sfida. Ci voleva parecchia abilità a lanciare la bilia <i style="mso-bidi-font-style: normal;">a volo</i>, a mo’ di boccino, facendo leva tra il pollice e l’indice
della mano destra (i mancini ovviamente usavano la loro mano preferita). La
piccola sfera prendeva così delle traiettorie che neppure un esperto di
balistica avrebbe potuto calcolare e che i ragazzi più bravi padroneggiavano in
maniera innata, quasi soprannaturale. I meno abili (ed io tra questi), si
accontentavano invece di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">pitoccolarla</i>
direttamente da terra, sempre con l’ausilio del dito indice. La pallina
colpita, che magari carambolava su altre palline vicine, doveva rotolare
all’interno della buca prescelta, oppure doveva farvi rotolare un’altra pallina
che a sua volta colpiva. Solo così si poteva gridare “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">buca cun tutt’u sinnico!</i>” e si metteva fine ad una <i style="mso-bidi-font-style: normal;">manches</i> della sfida vincendo tutte le
palline che si erano raccolte nella buca. La partita poteva allora continuare
con un’altra buca e un altro sfidante, fin tanto che si avevano a disposizione
bilie con cui giocare. </span></span></span></span><i style="mso-bidi-font-style: normal;"><o:p></o:p></i></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-59921669854023650352021-04-24T22:50:00.005+02:002022-05-16T20:08:47.272+02:00Acqua ferruginosa (Acquaforte e 'u grottò) - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaf02gWjqUajcGMM0P6PABl6mlte7hFcIkX5EVAbLgRlQxAHl_d0PE-Z6rZUxDsqhTPpMKC8BH58OjNL_G9MAKe7oidE2ZJWErJ4Jel6EE128DJRfJy36yqOT_iGu2KvyAQ8XSloP8Y7gP/" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img data-original-height="586" data-original-width="813" height="289" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiaf02gWjqUajcGMM0P6PABl6mlte7hFcIkX5EVAbLgRlQxAHl_d0PE-Z6rZUxDsqhTPpMKC8BH58OjNL_G9MAKe7oidE2ZJWErJ4Jel6EE128DJRfJy36yqOT_iGu2KvyAQ8XSloP8Y7gP/w400-h289/Image00001.jpg" title="La fonte dell'Acquaforte e la fonte Carbona' come apparivano a metà degli anni Settanta" width="400" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i>La fonte dell'Acquaforte e la fonte Carbona' come apparivano a metà degli anni Settanta</i></span></div><div style="text-align: left;"><p style="text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium; text-align: justify;"></span></span></p><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium; text-align: justify;"><span style="text-align: justify;">Andare
alla fonte ferruginosa dell’Acquaforte era per noi bambini una piccola
avventura. La fonte, o meglio, le due fonti, con il piccolo edificio che l’ospitava
e tutto il luogo d’intorno, erano infatti piuttosto misteriosi. In verità noi non
amavamo moltissimo bere di quell’acqua. Forse perché l’interno del piccolo
manufatto era cosparso di muschi bagnati e putrescenti che da terra arrivavano così
in alto da ricoprire il muro, fino a circondare, inglobandola, la piccola cannella
metallica da dove usciva un esile rivolo d’acqua.</span></span></p><a name='more'></a><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium; text-align: justify;"><span style="text-align: justify;">Inoltre, il pavimento era
costantemente inzuppato e melmoso, perché l’acqua che vi si depositava non
aveva modo di defluire in alcun modo, talché tutto il sito era tutt’altro che
il ritratto della salubrità. Sudatissimi dalle eccitanti partite a pallone, preferivamo
così bere alla adiacente fonte dell’acqua “</span><i style="text-align: justify;">Carbona’</i><span style="text-align: justify;">”,
che usciva copiosa e fresca da un cannello ricurvo all’interno di una vaschetta
sospesa. </span></span></p><p></p></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsvX9aMdk7i1tBREnHf-rrnASlkE0C9pUPzdDZaoELmP7AEnFdCCAoo4zf3tqu69aWlHLO1Sqkhqlo7h0dsuXIkiibNK4Hv-1dnV0TsLuqwph4_WQi5C4gtPNQ5uReFQUkI5xbGeh2R7s6/s818/Image00003.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="586" data-original-width="818" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgsvX9aMdk7i1tBREnHf-rrnASlkE0C9pUPzdDZaoELmP7AEnFdCCAoo4zf3tqu69aWlHLO1Sqkhqlo7h0dsuXIkiibNK4Hv-1dnV0TsLuqwph4_WQi5C4gtPNQ5uReFQUkI5xbGeh2R7s6/w400-h286/Image00003.jpg" width="400" /></a></div><i><span style="font-size: x-small;">L'acqua Carbonà (a destra), sgorgava copiosa e abbondante</span></i></div><div style="text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i><br /></i></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh78VaP7CMwRM8C5cmV4T4Qb1iZExxZH5rh5tABIidonx_f7SRzMsCR8SF9yoXEoNn7QLtuPCqle5IVyUTDSqDbhCSmIKw4H_WbUgOx75Gclq88ChPUKY5dQ2U0Be4cuHV0XAnD1snoLkRE/s818/Image00004.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="586" data-original-width="818" height="286" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh78VaP7CMwRM8C5cmV4T4Qb1iZExxZH5rh5tABIidonx_f7SRzMsCR8SF9yoXEoNn7QLtuPCqle5IVyUTDSqDbhCSmIKw4H_WbUgOx75Gclq88ChPUKY5dQ2U0Be4cuHV0XAnD1snoLkRE/w400-h286/Image00004.jpg" width="400" /></a></div><i><span style="font-size: x-small;">La fonte dell'Acquaforte</span></i><br /><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: left;"><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;">Ci piaceva però giocare, esattamente come avevano fatto i nostri padri
e prima ancora i nostri nonni, sotto l’ombra del maestoso albero di cedro del
Libano che tutt’ora sovrasta le due fonti, facendo polpette di terra (</span><span><i style="text-align: justify;">‘a creta ill’Acquaforte</i><span style="text-align: justify;">) che avremmo
utilizzato come proiettili da </span><i style="text-align: justify;">jertala</i><span style="text-align: justify;">
(fionda) nelle lotte tra bande di </span><i style="text-align: justify;">munelli</i><span style="text-align: justify;">.
Ed ovviamente giocavamo al calcio (con tanti calci) nel vicino spiazzo che
veniva utilizzato come campo – un vero e proprio tempio del football, un San
Siro </span><i style="text-align: justify;">de noantri</i><span style="text-align: justify;"> – teatro di epiche
sfide tra i ragazzi dei quartieri di Capranica. A volte, improvvisavamo con
materiali di risulta vari degli improbabili e precari rifugi, sotto i quali ci
piaceva mangiare una estemporanea merenda, magari una semplicissima mela “presa
in prestito” da qualche orto posto più in la’, sulle pendici meridionali del
costone tufaceo su cui sorge il Paese. </span></span></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe3tdYFs7wKd3UXfJhdpIih34gjn6-eBLbtKHvtrhcJK-CfmxSMTLyHO8YXpYzXMUWMrn-1f7LkE6bWoHbqHj-ILjm15bJ6lw5WYtfl1q5VuJeSTFn3NeGXvlvUJKnzjz_URCFyplzAjdv/s1869/Image00012.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1869" data-original-width="1242" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhe3tdYFs7wKd3UXfJhdpIih34gjn6-eBLbtKHvtrhcJK-CfmxSMTLyHO8YXpYzXMUWMrn-1f7LkE6bWoHbqHj-ILjm15bJ6lw5WYtfl1q5VuJeSTFn3NeGXvlvUJKnzjz_URCFyplzAjdv/w266-h400/Image00012.jpg" width="266" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxAfS4-lPOn5Kq4Prd2IOgnyTnJVM5D4rKCdMF6CO7BaJpG6Kkn-hiTRKcIMONLH7AjRqCnTwwFrgjMnhC8pa8cOBMiQVdAsHzrVrgp5QYY6dHBSaQXcjMm-ePDSAv78Yg0F4R32_0OYyB/s1869/Image00013.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1242" data-original-width="1869" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhxAfS4-lPOn5Kq4Prd2IOgnyTnJVM5D4rKCdMF6CO7BaJpG6Kkn-hiTRKcIMONLH7AjRqCnTwwFrgjMnhC8pa8cOBMiQVdAsHzrVrgp5QYY6dHBSaQXcjMm-ePDSAv78Yg0F4R32_0OYyB/w400-h266/Image00013.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtC084gHwKHJy6du8Jim4GWFbjsngUU7IYTka5rTIirMEJq9gtJz1ww24a4uSppIPkcBuZJawWmiatihktzft1cEKr-xLV2DjqKit6__T1S3BB7ouq2zRYGNGKe1Q7IzeuPVAegMbmIM87/s1574/Image00010.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1049" data-original-width="1574" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtC084gHwKHJy6du8Jim4GWFbjsngUU7IYTka5rTIirMEJq9gtJz1ww24a4uSppIPkcBuZJawWmiatihktzft1cEKr-xLV2DjqKit6__T1S3BB7ouq2zRYGNGKe1Q7IzeuPVAegMbmIM87/w400-h266/Image00010.jpg" width="400" /></a></div><br /></div><div style="text-align: left;"><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;">Ma andare all’Acquaforte significava
anche raggiungere l’enorme grotta di tufo e pozzolana (‘</span><span><i style="text-align: justify;">u grotto’</i><span style="text-align: justify;">, il grottone) adiacente alla chiesetta della Madonna del
Cerreto, per cimentarci in prove di coraggio. Per raggiungerla, a quei tempi
bisognava quasi arrampicarsi da dietro l’abside del bel tempietto barocco, e
l’avventura si faceva sempre più densa di mistero. Si raccontava infatti che la
grossa forra fosse abitata dall’</span><i style="text-align: justify;">anime</i><span style="text-align: justify;">
</span><i style="text-align: justify;">sante</i><span style="text-align: justify;"> (fantasmi), e da mostri
fantastici e che nelle notti di luna piena fosse addirittura frequentata da un lupo
mannaro (</span><i style="text-align: justify;">‘u lupumenaro</i><span style="text-align: justify;">), che qui
giungeva per bagnarsi dell’acqua delle vicine fonti nonché per godere del
fresco della grotta e vincere, in questo modo, la calura che lo attanagliava e
di cui era malato (</span><i style="text-align: justify;">‘lli si fa ‘u male</i><span style="text-align: justify;">,
si diceva). </span></span></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBIytO6TEUcUXuzBStq1aDRlBXbpM6fsmbVCQ9UlvnPaTPafreD_VP1g4wL36og-xJD4TjB_qH5sTB6CVgkZzIuSS6XWbHDvx1tfuw7bJEcVxOGZrPTog6u2F6gzw4ttXNcJT4rMBZjrdN/s2048/Image00008.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBIytO6TEUcUXuzBStq1aDRlBXbpM6fsmbVCQ9UlvnPaTPafreD_VP1g4wL36og-xJD4TjB_qH5sTB6CVgkZzIuSS6XWbHDvx1tfuw7bJEcVxOGZrPTog6u2F6gzw4ttXNcJT4rMBZjrdN/w400-h266/Image00008.jpg" width="400" /></a></div><i><span style="font-size: x-small;">L'entrata d'u grotto'</span></i><br /><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlAXHZLzhSURmfdfdutSfNMGm3Hz0srbe57l7H7n9W8tsZ8oFYKaKjmA2zriOH_xNyFc-4-Sq9PYDqeuierhqjnRRyqsW4fKQgUe4MlUohTa-m2KQjExnTKobzWHOHPzKRQ4GcawmJ11C_/s2048/Image00005.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlAXHZLzhSURmfdfdutSfNMGm3Hz0srbe57l7H7n9W8tsZ8oFYKaKjmA2zriOH_xNyFc-4-Sq9PYDqeuierhqjnRRyqsW4fKQgUe4MlUohTa-m2KQjExnTKobzWHOHPzKRQ4GcawmJ11C_/w400-h266/Image00005.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_-acg2Pe1BmoUZ-CSpzij-5bvKMxTGulfYTNSpv2VCEPjklbRxVZCYkG8u4agyUr3cltyS7Ez-D1jd_0cEDqTbthbQCjNDcUIh1s01CKzldOlpIu2Jpk-IugfVb22nn6mnZGNYebBqr0V/s2048/Image00006.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi_-acg2Pe1BmoUZ-CSpzij-5bvKMxTGulfYTNSpv2VCEPjklbRxVZCYkG8u4agyUr3cltyS7Ez-D1jd_0cEDqTbthbQCjNDcUIh1s01CKzldOlpIu2Jpk-IugfVb22nn6mnZGNYebBqr0V/w400-h266/Image00006.jpg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_Xcma3kGX9zqQsE838R4xRlSKXzVZm79JDiRRAb6duAIhIc_zkBPGLw6IQXzX5n1snMlqls-o0vFRxTbTJUlFh7g-7o3Ms6uPjS9mIB9P1fSng7Z5kg1FGUaAHOj-QwpxBSawjJuj5Nll/s2048/Image00007.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1365" data-original-width="2048" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh_Xcma3kGX9zqQsE838R4xRlSKXzVZm79JDiRRAb6duAIhIc_zkBPGLw6IQXzX5n1snMlqls-o0vFRxTbTJUlFh7g-7o3Ms6uPjS9mIB9P1fSng7Z5kg1FGUaAHOj-QwpxBSawjJuj5Nll/w400-h266/Image00007.jpg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: left;"><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;">Ci ritrovavamo allora affascinati sull’ingresso dell’antro, che alcuni
di noi giuravano aver sentito dire essere certamente profondissimo, fino ad
arrivare direttamente nelle profonde viscere della terra, indecisi se spingerci
temerariamente al suo interno per esplorarlo, o se tornare a giocare tra le
placide mucche pascolanti nel vicino “</span><span><i style="text-align: justify;">Campo
di Sandra</i><span style="text-align: justify;">”. Mi venivano allora in mente i fantastici racconti di Jules
Verne, come </span><i style="text-align: justify;">Viaggio al centro della terra</i><span style="text-align: justify;">,
e mi lasciavo rapire dall’immaginazione di come sarebbe stato entrare al suo interno
(non l’ho fatto mai fino a qualche mese fa, grazie all'amico Adolfo Cocozza) ed esplorarlo. Ed insieme a tutto
il gruppo chiassoso rimanevamo così, beanti nell’incertezza, fino a quando proprio
nel momento in cui ci convincevamo ad entrare vincendo la paura, l’ululato o
l’urlaccio di qualche nostro compagno più smaliziato, introdottosi nel frattempo nella
grotta senza farsi accorgere, non ci costringeva ad una corsa frenetica,
scapicollandoci giù, verso la chiesetta, per scendere velocissimamente verso le
fonti ed il cedro, e poi imboccare in salita – forsennatamente come i cavalli
senza fantino del palio di Ronciglione – la strada della Mattonara, e andare su…
su… su… letteralmente senza fiato, fino a raggiungere l’agognata salvezza nel
quartiere di Vallesanti. </span></span></span></span></p></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: center;"><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZzxSEhkaiVu86U0RRISnRyrClTgdT5HsenX_0XBWdABt6TAy6scnMP4E1ECsh0KoIstOqNqyQz6yyFgBLtPise98Iz0FD0ypP0m1akgVraoPGmu63H1Rj-p6oAyJCqUP9lJLF2QGMOGiv/s851/Image00002.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="627" data-original-width="851" height="295" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjZzxSEhkaiVu86U0RRISnRyrClTgdT5HsenX_0XBWdABt6TAy6scnMP4E1ECsh0KoIstOqNqyQz6yyFgBLtPise98Iz0FD0ypP0m1akgVraoPGmu63H1Rj-p6oAyJCqUP9lJLF2QGMOGiv/w400-h295/Image00002.jpg" width="400" /></a></div><i><span style="font-size: x-small;">La "mattonara", a metà degli anni Settanta</span></i></div><div style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif; text-align: justify;"><br /></span></div><div style="text-align: left;"><p style="text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span style="text-align: justify;">Qui mostri e lupi sparivano di colpo poiché la vita
del quartiere, indifferente alla nostra avventura, continuava a scorrere nella
più assoluta normalità. Ci sembrava quasi di esserci provvidenzialmente svegliati
dopo un brutto sogno, accaldati, sudati, eccitatissimi, ma con la voglia di
raccontare ai nostri genitori e ad altri nostri amichetti l’esperienza che
avevamo vissuto. Anche se, nella quotidiana e piatta normalità di cui spesso è
fatto il mondo dei grandi, non sempre trovavamo qualcuno disposto ad ascoltarci.
E soprattutto a crederci.</span></span></span></p></div></div></div><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-84687220708173463442021-04-20T18:50:00.007+02:002022-05-16T20:15:09.050+02:00Ammazzatora - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più.<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuKYn2Ejw0YhdAGaWNzyvlalW8zixu1ImhYROmujiD4LwR8bFzJb6UIYkERhngcDvWV85QwQ12ucNcm4Mn51I8sNlH7J7KWm1zWWSlaaYttVqQpWj34IZ8oX3BI8Rt5JDgt5Tps1ajkcEC/s835/Ammazzatora00002.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="607" data-original-width="835" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiuKYn2Ejw0YhdAGaWNzyvlalW8zixu1ImhYROmujiD4LwR8bFzJb6UIYkERhngcDvWV85QwQ12ucNcm4Mn51I8sNlH7J7KWm1zWWSlaaYttVqQpWj34IZ8oX3BI8Rt5JDgt5Tps1ajkcEC/s320/Ammazzatora00002.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span><span>L’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">ammazzatora</i>, il mattatoio, era un
piccolo edificio di rosso tufo che sorgeva un tempo in fondo alla Via Romana, in
corrispondenza dell’incrocio con la strada bianca che si inerpica su per la
salita detta “dell’Americano”, in direzione delle località di Monticelli e
Pogliere (strada vicinale di Monticelli). Fu in uso fino alla metà degli anni
’70 quando venne sostituito da una struttura più moderna, situata all’estremità
meridionale del quartiere Vallesanti. </span></span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span><span><span></span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span>L’apparato amministrativo del Comune di
Capranica prevedeva a quel tempo nella pianta organica del personale,
addirittura un operaio all’uopo assunto, che ricopriva il ruolo di “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">custode del mattatoio comunale</i>”. I
macellai del paese vi effettuavano l’abbattimento e la macellazione soprattutto
di bovini, poiché i maiali venivano ancora ammazzati in ambito casalingo, in
qualche tinello o direttamente vicino alla “porcareccia”, ovvero quella stessa
“arola” dove, beatamente ignari della loro sorte, avevano avidamente goduto del
cibo contenuto nel trogolo fino a qualche momento prima. Quando le esigenze
igienico-sanitarie divennero più stringenti a causa dell’evoluzione della
normativa nazionale, <i style="mso-bidi-font-style: normal;">l’ammazzatora</i> in
via Romana venne abbandonato e l’attività si trasferì, come abbiamo già
accennato, nel nuovo edificio di Vallesanti. Nella seconda metà degli anni
Ottanta, dopo una decina di anni di utilizzo come magazzino comunale, il
piccolo fabbricato terminò la sua esistenza. Nell’ambito della sistemazione
dell’area adiacente alla fonte di San Rocco, venne infatti abbattuto. Esattamente
come gli animali che al suo interno vi avevano trovato la morte.</span></span></span><o:p></o:p></span></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0.0001pt; text-align: center;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><o:p> </o:p></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIAdL-pFpWWGnjNqNTAXYrtCVeRlcEqHjEz0MAyz-ru2FtqlGeLk3uq0KtzeIngk0LSQ5YMLeFxcNiQvXjrlcbaak906tA1l-lTQit5J410lexANRMZ2g-b6jepUtrW_KcyFCp7vGRO319/s833/Ammazzatora00001.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="610" data-original-width="833" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjIAdL-pFpWWGnjNqNTAXYrtCVeRlcEqHjEz0MAyz-ru2FtqlGeLk3uq0KtzeIngk0LSQ5YMLeFxcNiQvXjrlcbaak906tA1l-lTQit5J410lexANRMZ2g-b6jepUtrW_KcyFCp7vGRO319/s320/Ammazzatora00001.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-52598650195407664922021-04-16T17:48:00.003+02:002022-05-16T20:13:52.554+02:00Ammazzamosche - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più.<p style="text-align: center;"> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigGzCuzWqpail9KG0v4rif5P9TZctxDQsISUp2bllEUAuoH3KdEOtfAc5z8Zhi-XuGkXa9uYlXVbNHpliQayeIAK0FAtN4KsT0o_NsMU1sc_e2huBVOAQN0M_Cu-FvW7voru3JKUqJLJFT/s500/Ammazzamosche.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="477" data-original-width="500" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigGzCuzWqpail9KG0v4rif5P9TZctxDQsISUp2bllEUAuoH3KdEOtfAc5z8Zhi-XuGkXa9uYlXVbNHpliQayeIAK0FAtN4KsT0o_NsMU1sc_e2huBVOAQN0M_Cu-FvW7voru3JKUqJLJFT/s320/Ammazzamosche.jpg" width="320" /></a></div><br /><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Più
o meno in tutte le case se ne possedeva uno. D’altro canto, le mosche si
posavano sul cibo e pertanto bisognava eliminarle. Anzi, ammazzarle, detta in
modo politicamente scorretto. Soprattutto perché non ci si poteva difendere ancora
dalla loro noiosa molestia installando delle aristocratiche zanzariere – che nelle
abitazioni avrebbero fatto la loro comparsa solo in tempi molto più recenti – ma
solo con qualche rimedio casalingo, come potevano essere una tendina di leggerissima
stoffa trasparente appesa alla finestra della cucina, o la mitica “tenda da bar”
composta da tante strisce di plastica variopinta. </span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Capitava allora che in
qualche appiccicoso pomeriggio estivo, noi bambini venissimo incaricati dalle
mamme, indaffarate in cucina, di liberarle da queste fastidiose presenze. E subito
obbedivamo con piacere perché ci tuffavamo entusiasti in quello che per noi non
era altro che un gioco, dove per un po’ di tempo ci sembrava di calarci nei
panni di qualche mitico “cacciatore”, anche se solo di innocui insetti, per
quanto tediosissimi. Se si avevano a disposizione due ammazzamosche, scattava
automaticamente la gara a chi ammazzava più insetti e ci impegnavamo a fondo per
vincere quella sfida, ogni volta “del secolo”. Ovviamente senza curarci di
raccogliere da terra i cadaveri delle vittime prodotte dalla nostra caccia, che
rimaneva in giro per la casa fino a che a rimuoverle non ci avrebbero pensato
le nostre mamme. E quando le mosche erano davvero tante? Allora si faceva ricorso
al DDT. Ma questa la racconteremo a parte.</span></span><o:p></o:p></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-18122142970129035232021-04-13T17:35:00.005+02:002022-05-16T20:13:26.423+02:00Album delle figurine - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYmXjvpt3t-Y-jzifMcTuzinHmKXTCSSOxST7CnA2x1g1xfTIWpWdjJyzcQ1IzC8mhml263LE86tNhXUkYiLCEgGkxQ5yLpsoiUrEvRizkH_OfXcp8ueqbDEX6CzHAt5uSI5H3dqlYCjzv/s1600/Album+calciatori+1977-78.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1125" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiYmXjvpt3t-Y-jzifMcTuzinHmKXTCSSOxST7CnA2x1g1xfTIWpWdjJyzcQ1IzC8mhml263LE86tNhXUkYiLCEgGkxQ5yLpsoiUrEvRizkH_OfXcp8ueqbDEX6CzHAt5uSI5H3dqlYCjzv/s320/Album+calciatori+1977-78.jpg" /></a></div><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span>Per
noi maschietti era quello delle figurine dei calciatori, edizioni Panini di
Modena (l’Album, con la “A” maiuscola). Per le femminucce, invece, qualche
anonima raccolta di animali, soprattutto perché il mercato dell’editoria non si
era ancora accorto di loro ed era orientato pressocché esclusivamente al
pubblico maschile. </span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span>Poi c’erano gli album sugli sceneggiati televisivi
dell’epoca, soprattutto per bambini, come “Pinocchio” di Luigi Comencini, che però
avevano figurine (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">i figurini</i>) che si dovevano
attaccare con la colla liquida, l’attaccatutto, oppure con la coccoina. Solo
qualche anno più tardi, sul finire degli anni ’70, sarebbero arrivati sul
mercato adesivi davvero straordinari come il famoso UHU, che “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">non fa fili e non sporca</i>”, ma agli
albori del decennio si usava veramente di tutto, dal vinavil al nastro adesivo.
All’occorrenza, se proprio non si aveva nulla a disposizione, si poteva
fabbricare in casa un po’ di colla con acqua e farina: una pappa appiccicosa
che veniva stesa sul retro della figurina, con il grave inconveniente che gli
album crescevano smisuratamente di volume, a motivo che sugli angoli delle
pagine venivano formandosi delle enormi “orecchie”, che finivano per appiccicarsi
tra loro con orribili conseguenze. </span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYubnefGzcs0pYh5GB9lvfE7GK4vqlIXM4KFH7St9bDZbeVsHvLifw47Xhk5mKlGKbWXHc2hbAvI2JwEzgT6pmVitsZBAIrBQDXD6yW_4_shpkU1smq1iOLt0Obtg_FUHXvAxJAzXPradh/s1013/Album+Pinocchio+Comencini.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1013" data-original-width="1001" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYubnefGzcs0pYh5GB9lvfE7GK4vqlIXM4KFH7St9bDZbeVsHvLifw47Xhk5mKlGKbWXHc2hbAvI2JwEzgT6pmVitsZBAIrBQDXD6yW_4_shpkU1smq1iOLt0Obtg_FUHXvAxJAzXPradh/s320/Album+Pinocchio+Comencini.jpg" /></a></div><br /><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;">Le collezioni della Panini di Modena invece
erano già molto avanti e moderne, con le figurine <span style="mso-spacerun: yes;"> </span>che venivano vendute in bustine da 5, ed erano
tutte meravigliosamente autoadesive. Personalmente, tra i tanti album di
calciatori collezionati, sono riuscito a terminare solo quello della stagione
1977-1978<span style="mso-spacerun: yes;"> </span>(che oggi è quotato al mercato
dei collezionisti per un valore di parecchie decine di euro). Mentre altri
album che ho tentato di terminare sono rimasti incompleti per una manciata di
figurine vuote e non trovate. E’ vero che si potevano richiedere direttamente
alla casa editrice dal maggio successivo all’inizio della collezione, ma in
quel periodo avevamo già la testa alle incipienti vacanze estive che sarebbero
incominciate il 10 giugno, ultimo giorno di scuola (cascasse il mondo!).
Ricordo anche che a metà degli anni Settanta, bisognava conservare il retro
della figurina per partecipare a concorsi a premi in collaborazione con Unicef
Italia, cosa che io facevo regolarmente senza che, tuttavia, sia mai riuscito una
sola volta a partecipare al suddetto concorso. Soprattutto perché mia madre, durante
qualche pulizia casalinga, come quelle obbligatorie e memorabili di Pasqua (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">‘a spulinatura</i>, da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">fulina</i>, fuliggine), gettava nella spazzatura quello che, tanto
speranzoso, avevo mano mano conservato. A Capranica io e i miei cugini
compravamo le figurine soprattutto da Maria <i style="mso-bidi-font-style: normal;">‘a
giornalara</i>, ma anche da Cangioli e da <i style="mso-bidi-font-style: normal;">Ste’
‘u tabbaccaro</i>, giù all’<i style="mso-bidi-font-style: normal;">arch’i Tufi</i>.
Per 100 lire compravi quattro pacchetti da 25 lire, che contenevano
complessivamente ben 20 figurine. Scartarli era sempre un misto di emozioni
contrapposte: gioia pura quanto trovavi un figurino mancante; delusione quando
invece la fortuna ti voltava le spalle e trovavi figurini doppi. Ma anche i
doppi venivano buoni per giocare con altri ragazzi (ne parleremo alla 26^
puntata) o per attaccarli in bella vista da qualche parte. Come feci con un
figurino di Luciano Re Cecconi, che attaccai sullo sportello del frigorifero di
casa (non esistevano le calamite). Commosso per la fine tragica del giocatore,
vi scrissi sotto: “ricordo di un campione”.</span></span><o:p></o:p></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMRAdmUBLRgYwqXEok43KChxZKICCY8T4VLwHy-g92YJEPU1aCc-2Sx8kHutcxTGOTZesNGSoSYu8sYA4iq2h4axW892zUCW8b9D4HlhA3vlZv62ByaeLZG9HlRmjCkMAQ-uWIRlsQG2yI/s500/Re+Cecconi.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="328" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMRAdmUBLRgYwqXEok43KChxZKICCY8T4VLwHy-g92YJEPU1aCc-2Sx8kHutcxTGOTZesNGSoSYu8sYA4iq2h4axW892zUCW8b9D4HlhA3vlZv62ByaeLZG9HlRmjCkMAQ-uWIRlsQG2yI/s320/Re+Cecconi.jpg" /></a></div><br /><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><br /></span><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-7840521954639866302021-04-09T17:52:00.006+02:002022-05-16T20:13:01.954+02:00Adduna' - Capranica come la ricordo io. Lessico semiserio di un mondo che non c’è più.<p style="text-align: center;"></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrlehHN2aRgbjigmckxCc_xHjcWm9gW0IzgOOy2CRWV_EMDraeMFtAY04g-Vip4Sx4sFoL2J1T98eN6UmPTQj3kR2Uc5RSf8UMrnKw2zrhEMiMcwa_mA_2Bi_s10RDgbECsfy8X_QonSuS/s1489/Adduna00002.jpg" style="font-weight: bold; margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1489" data-original-width="1178" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrlehHN2aRgbjigmckxCc_xHjcWm9gW0IzgOOy2CRWV_EMDraeMFtAY04g-Vip4Sx4sFoL2J1T98eN6UmPTQj3kR2Uc5RSf8UMrnKw2zrhEMiMcwa_mA_2Bi_s10RDgbECsfy8X_QonSuS/w316-h400/Adduna00002.jpg" width="316" /></a><br /><span style="text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman", serif;"><i><span style="font-size: x-small;">Il piazzale della Madonna del Piano ricoperto di nocciole ad asciugare al sole</span></i></span></span></div><div class="separator" style="clear: both; font-weight: bold; text-align: center;"><p><br /></p></div><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span>“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">‘ncuminciate a’dduna’ a’le mano, a’le mano.
Ogni secchietto 50 lire</i>”. Questi erano gli ordini dei nostri genitori
all’inizio della stagione di raccolta delle nocciole, quando non esisteva ancora
quella esasperata tecnologia che caratterizza oggi l’intera filiera della nocciolicoltura.
Il momento della raccolta, in particolare, era vissuto un po’ come un rito nel
quale si ritrovava non solo tutta la famiglia, ma una comunità intera. Gesti
ripetuti e consueti che si riproducevano – in fondo come oggi, se non fosse che
alcuni di essi sono ormai soppiantati dalle macchine – esattamente uguali in
ogni noccioleto, secondo un protocollo non scritto, ma consolidato e
generalmente accettato in maniera tacita in base all’esperienza quotidiana. </span></span></span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-family: inherit;"><span style="font-size: medium;"><span><span></span></span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: "Times New Roman","serif";"><span style="font-size: medium;"><span> </span></span><o:p></o:p></span><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqLE3DAGvK-2Ua_9RT6x3nhOrgPhuabsk-rLsrvoK_Y5UXgnd9-A-aGCZq-T0kCuE2makZlQ3BCCg7xirNf_Vznz_0WG5C0J_FRyTAeqKGRDoODOdj2Rvi5oYpntW37cH4hOZ99VfBemRt/s832/Adduna00007.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="618" data-original-width="832" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqLE3DAGvK-2Ua_9RT6x3nhOrgPhuabsk-rLsrvoK_Y5UXgnd9-A-aGCZq-T0kCuE2makZlQ3BCCg7xirNf_Vznz_0WG5C0J_FRyTAeqKGRDoODOdj2Rvi5oYpntW37cH4hOZ99VfBemRt/s320/Adduna00007.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: x-small;"><i>Un noccioleto a settembre, poco prima dell'inizio della raccolta</i></span></div><p></p>
<p class="MsoNormal" style="line-height: normal; margin-bottom: 0cm; text-align: left;"><span style="font-size: medium;"><span style="font-family: inherit;"><span><span style="font-family: inherit;">E
così, si cominciava ad adunare – una ad una – le nocciole cadute sul terreno, raccogliendole
con fatica ma con allegria all’interno di grandi secchi di plastica (erano ideali
quelli che contenevano la tinta murale) che poi, una volta pieni, venivano riversati
in sacchi di juta – <i style="mso-bidi-font-style: normal;">‘e balle</i>, le
balle – oppure direttamente al centro di grandi teli stesi al sole, per
favorire l’asciugatura del prodotto. Si “<i style="mso-bidi-font-style: normal;">addunava</i>”
per molti giorni di fila essendo possibile effettuare la raccolta solo per
piccole porzioni giornaliere di terreno. A meno che non si poteva disporre di numerose
“<i style="mso-bidi-font-style: normal;">opre</i>” (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">op’re</i>, contrazione di <i style="mso-bidi-font-style: normal;">opere</i>),
ovvero di braccianti assoldati a giornata, soprattutto donne, che i grandi
proprietari terrieri erano invece soliti utilizzare fino ad autunno inoltrato
(in certe stagioni particolarmente inclementi, si giungeva addirittura alle
soglie dell’inverno). I piccoli proprietari, come noi, si federavano invece in consorzi
parentali con i quali affrontare insieme la stagione della raccolta. Era questo
l’antico e diffusamente praticato sistema del <i style="mso-bidi-font-style: normal;">renn’opre</i> (rendere le opere), secondo il quale tutti i membri della
compagine raccoglievano l’intero compendio dei terreni posseduti dalla famiglia
allargata. E a nocchie, si cantava. Chini sul terreno, si intonavano stornelli
romaneschi, canzoni del momento e canzonacce da osteria. Il tempo passava così
un po’ più lieto e tutto sommato anche la fatica veniva sentita molto di meno. Era
in questo ambito di parentela che a noi ragazzini piaceva cimentarci nella gara
del riempimento dei secchietti. Questi ci venivano compensati dai nostri
genitori o dai parenti per cifre all’epoca esorbitanti, tanto che ci trovavamo
ad<span style="mso-spacerun: yes;"> </span><i style="mso-bidi-font-style: normal;">addunare</i>
nocciole per ben 25/50 lire a secchietto. Appena finita la stagione della
raccolta (<i style="mso-bidi-font-style: normal;">‘a nocchiatura</i>), quando
saremmo ritornati a scuola, fissamente ed invariabilmente il primo giorno del
mese di ottobre fino al 1977 (quando l’allora ministro della Pubblica
Istruzione, il democristiano Malfatti, si attirò parecchi improperi dai
capranichesi per aver anticipato al 20 settembre l’inizio delle lezioni), con
quei soldini guadagnati raccogliendo palline con la buccia di legno, ci avremmo
comperato qualche figurina per la collezione del campionato di calcio che era
appena cominciato, oppure una confezione di colori, o qualche bel fumetto da
leggere nei piovosi e freddi pomeriggi invernali.</span><o:p></o:p></span></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2AUn3oh0xqpyImDHbaEkxSg2OhAVR_gTA21Hk8Z68TfTDB1w5YTYSr6hDibLhyphenhyphene490rGWdJVGVrfZ_9zgA5_gb_tl7xjPQrLKHNu8TlayPKxb_7v1JUMpE3Ejmo33v7ThE6f1Mr3iBJbr/s1166/Adduna00009.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="758" data-original-width="1166" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj2AUn3oh0xqpyImDHbaEkxSg2OhAVR_gTA21Hk8Z68TfTDB1w5YTYSr6hDibLhyphenhyphene490rGWdJVGVrfZ_9zgA5_gb_tl7xjPQrLKHNu8TlayPKxb_7v1JUMpE3Ejmo33v7ThE6f1Mr3iBJbr/s320/Adduna00009.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdS-qFjHuR5_ko6msaR9QAh398V6wE6M-Vl70mqUQntZeIttI9r2KtSymWXAVepBKwOMdk-sHcBYq9rhfO-QpmAo7vtff_k00yY4c-yvLsEYDg7ON88r6tcWXDq4MOpfgObiMWwUqqV0wH/s641/Adduna00010.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="405" data-original-width="641" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdS-qFjHuR5_ko6msaR9QAh398V6wE6M-Vl70mqUQntZeIttI9r2KtSymWXAVepBKwOMdk-sHcBYq9rhfO-QpmAo7vtff_k00yY4c-yvLsEYDg7ON88r6tcWXDq4MOpfgObiMWwUqqV0wH/s320/Adduna00010.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh94CFOYI3xzF63h3u-zUeVma0LvoH1E-wJlP766EDI-x69fKvrbolNgpV6p5KTEimwZUSSWGGiIdd7maCNQgkGqDat6yu_aZW07UirDlV6N9tNd6LAfwNztBC5xpE6Wrftj_6k3EhElkab/s811/Adduna00008.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="554" data-original-width="811" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh94CFOYI3xzF63h3u-zUeVma0LvoH1E-wJlP766EDI-x69fKvrbolNgpV6p5KTEimwZUSSWGGiIdd7maCNQgkGqDat6yu_aZW07UirDlV6N9tNd6LAfwNztBC5xpE6Wrftj_6k3EhElkab/s320/Adduna00008.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><i><span style="font-size: x-small;">Il "nocciolificio" di Vico Matrino, a Capranica</span></i></div><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-65996838514713454292021-03-16T17:13:00.004+01:002022-05-17T00:03:57.254+02:00Tuscia: zona rossa/zona gialla?<p style="text-align: center;"><span style="white-space: pre-wrap;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6HP2rRsD7ySiqmFEi2cn4H6Az9VYkpNgjbBA4HlsGyvug4JT1n5A91g-GiwNsuZOQfgQ2ivWe76gt4E-Gmpid7Ff_wcZ0358aL1xCd83yEZ9WiUrjF-0uVuIG7WVX7SAlDVBJS1I7NqsA/s600/203716351-570bd9c4-2fcd-482e-8c17-787adcd35ec1.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="370" data-original-width="600" height="246" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj6HP2rRsD7ySiqmFEi2cn4H6Az9VYkpNgjbBA4HlsGyvug4JT1n5A91g-GiwNsuZOQfgQ2ivWe76gt4E-Gmpid7Ff_wcZ0358aL1xCd83yEZ9WiUrjF-0uVuIG7WVX7SAlDVBJS1I7NqsA/w400-h246/203716351-570bd9c4-2fcd-482e-8c17-787adcd35ec1.jpg" width="400" /></a></div><span style="text-align: left; white-space: pre-wrap;"><p style="font-family: arial; text-align: center;"><span style="font-family: arial; text-align: left; white-space: pre-wrap;"><br /></span></p><div style="text-align: justify;"><span style="font-family: times;">Preferisco non scrivere (più) di politica. Ma in questo caso lo faccio, perché parlo in realtà di architettura amministrativa di questo assurdo Stato che è diventato l'Italia. E poi perché oramai in politica mi definisco un'apolide, un relativista, uno a cui piace cogliere il buono secondo coscienza. Lì dove il buono sta, sia a destra che a sinistra, senza pregiudizi ideologici (che sanno solo di tifoseria calcistica). Ben consapevole che categorie come destra e sinistra appartengono soltanto da un passato da cui sarebbe bene imparare qualcosa. Penso di stare in buona compagnia e di appartenere al partito che in Italia conta di gran lunga più aderenti di tutti.</span></div></span><p></p><p><span style="white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: times;">In questi giorni si parla tanto di Tuscia penalizzata dalla zona rossa, e di nuove misure "<i>generalizzate, inique, vessatorie e mortificanti</i>", rispetto agli altri territori della Regione Lazio. E io mi domando (in realtà me lo domando da sempre, sin dalla pessima riforma del Titolo V della Costituzione): perché tanta importanza alle Regioni? Perché dare loro potestà legislativa? Perché affidargli la competenza sulla salute (ma non siamo tutti uguali in Italia?). E perché, dunque, non eliminare questi abomini costituzionali con i loro costosi apparati, i loro spettacolari "governatori" (titolo che mi riporta tanto comicamente ai telefilm di Zorro) per dare più spazio agli enti più vicini al cittadino come le Province? Sull'onda dell'emotività irrazionale dei movimenti populisti anti-politici (cui una politica utilitaristica ha finito per dare credito), si è finito per eliminarle con una riforma fatta davvero con i piedi, perché tanto si dava per scontata la vittoria al referendum costituzionale confermativo del dicembre 2016, che invece è stato bocciato dagli elettori. </span></span></p><p><span style="white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: times;">Oggi però c'è un dato incontrovertibile: se, infatti, al posto delle bruttissime Regioni (amministrativamente parlando, perché quelle geografiche sono invece bellissime) fossero esistite le Province come enti moderni, dotati di potestà regolamentare vera, efficienti e vicini (anche fisicamente) al cittadino, la Tuscia non sarebbe stata dichiarata zona rossa. Perché l'Ente, affinché adempia efficacemente alla sua missione, deve essere vicino al cittadino. E non lo dico io. Si chiama principio di sussidiarietà, uno dei principi fondanti dell'UE. Se lo ricordino in particolare i partiti fortemente europeisti, quelli a cui piace, nei discorsi programmatici, "l'Europa del 2020", e che su questo fatto - evidentemente - predicano bene ma razzolano male. E se lo ricordino anche quei partiti più euroscettici che hanno cavalcato con vigore alcune suggestioni proprie dell'anti-politica, e che oggi cadono dal pero, esimendosi da ogni responsabilità, perché comunque fa sempre comodo stare all'opposizione. In mezzo c'è l'anti-politica. Che non considero. E che spero sparisca prima possibile con i suoi clown, i suoi cani arrabbiati, i suoi demiurghi mediatici, i suoi giornali e giornalisti fomentatori di odio sociale.</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-57423375519068820272021-03-09T17:14:00.028+01:002021-03-16T17:32:02.955+01:00La didattica a distanza e il futuro negato<p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3MlXwUvjBa0PqbA_zPCXStlnADsB8N4sVTAO9rxz7kcxn9kfhbbzKXMs3BEaqCBk6zq-Z45HEVhzOcyRnzqkryK7evNUJv_deehfp4QSwoyRjUMFkumI-zL2KGyj99PV9-ZGLakFq0x8N/s640/20201120studenti_in_strada_contro_la_dad_torna_la_protesta_a_torino_640_ori_crop_master__0x0_640x360.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="360" data-original-width="640" height="225" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3MlXwUvjBa0PqbA_zPCXStlnADsB8N4sVTAO9rxz7kcxn9kfhbbzKXMs3BEaqCBk6zq-Z45HEVhzOcyRnzqkryK7evNUJv_deehfp4QSwoyRjUMFkumI-zL2KGyj99PV9-ZGLakFq0x8N/w400-h225/20201120studenti_in_strada_contro_la_dad_torna_la_protesta_a_torino_640_ori_crop_master__0x0_640x360.jpg" width="400" /></a></div><span style="font-family: times; white-space: pre-wrap;"><p><span>Causa l'aumento dei contagi, si torna a parlare di didattica a distanza. E contemporaneamente si sente recriminare, inveire, accusare... </span><span>Si, perché ai ragazzi, "gli hanno negato il futuro". </span></p></span><p></p><p><span style="font-family: times; white-space: pre-wrap;">Che frase stupida, abusata, inopportuna… </span></p><p><span style="font-family: times; white-space: pre-wrap;">Ma chi? Chi gli ha negato il futuro? Chi ha il futuro negato? </span></p><p><span style="font-family: times; white-space: pre-wrap;">Vallo a domandare ai giovani morti nelle folli offensive nel Carso cosa significa avere il futuro negato. Vallo a chiedere a quelli che sono stati portati via all'improvviso, sradicati dagli affetti e dalle proprie case, per essere "passati per un camino", cosa significa avere il futuro negato. Vallo a chiedere ai bambini delle favelas brasiliane, ai giovani che non possono andare a scuola perché non ce l'hanno o a cui è preclusa un'istruzione per abominevoli modelli di sviluppo, cosa significa avere il futuro negato. Vallo a domandare a chi non ha neppure internet per poterla almeno sognare la didattica a distanza, a chi a malapena ha un quaderno dove scrivere (se sa scrivere), che cosa significa avere il futuro negato.</span></p><p><span style="font-family: times; white-space: pre-wrap;">Vaglielo a domandare. Abbi questo coraggio… E senti cosa ti risponde.</span></p><p><span style="white-space: pre-wrap;"><span style="font-family: times;">Ma subito dopo vergognati. E taci. Per sempre.</span><span style="font-family: Arial; font-size: 11pt;"><br /></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-37456321182368708512021-01-17T18:28:00.000+01:002022-05-17T00:03:43.367+02:00Tutto ciò che serve a questo mondo è un po' di stupore<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh88o2-A8AM2CpEMRd5fxBwfz02C_icsxVkOGY68DzcXelJD-5xTq2Cxwh7IpMnneUUFLb1_iyEGRgcQlbUCgWTYf_dCDXx1bUE5Vo6kECIEObyybwvQp_hXQVkxN5t-FxakyBjE-O1O3Vg/s563/mendez.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="252" data-original-width="563" height="215" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh88o2-A8AM2CpEMRd5fxBwfz02C_icsxVkOGY68DzcXelJD-5xTq2Cxwh7IpMnneUUFLb1_iyEGRgcQlbUCgWTYf_dCDXx1bUE5Vo6kECIEObyybwvQp_hXQVkxN5t-FxakyBjE-O1O3Vg/w482-h215/mendez.jpg" width="482" /></a></div><br /><p></p><p>"Signore e signori! Ragazze e ragazzi! Tutto ciò che serve in questo mondo è un po' di stupore..."</p><p>Ogni uomo è un miracolo unico e irripetibile. Non conta se è bello o brutto, alto o basso, grasso o magro, nero o bianco. Conta solo che esiste, con i suoi desideri e le sue aspettative, le sue gioie e i suoi dolori, le sue speranze e le sue paure. Conta solo uscire dal bozzolo per diventare una farfalla, e capire finalmente che in ognuno di noi c'è la potenza invincibile della bellezza divina.</p><p>Oggi ho visto due film che mettono bene a fuoco questa essenza nascosta dell'uomo, spesso repressa e negata per conformismo, meschinità d'animo, banale superficialità che si trasforma quasi sempre in gratuita cattiveria: "The greatest showman" seguito da "The butterfly circus". </p><p></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn0W2HVSF0OJLhDz4aoamsq3NzlrdhFHSNG7DgZFQlIqVaSqBoGyE7v0LR14MzYtBkmxRhi_YHbo_bok-8ipewZttb2cMpuIRjoF-CFJTTbNKIwxGdJn1ZYgOkoWTxJr5x_iyq4_BWDo3a/s980/bar1.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="588" data-original-width="980" height="240" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhn0W2HVSF0OJLhDz4aoamsq3NzlrdhFHSNG7DgZFQlIqVaSqBoGyE7v0LR14MzYtBkmxRhi_YHbo_bok-8ipewZttb2cMpuIRjoF-CFJTTbNKIwxGdJn1ZYgOkoWTxJr5x_iyq4_BWDo3a/w400-h240/bar1.jpg" width="400" /></a></div><br /><p style="text-align: left;">Il primo è un film potente, con tanta energia che scaturisce dalla bellissima colonna sonora. La storia di un uomo che si è fatto da se, costruendo giorno per giorno il suo sogno visionario di realizzare un luogo dove la stranezza è la normalità. Politicamente scorretto, quindi vero. I diversi, i fenomeni da baraccone, i freaks, sono reclutati da Barnum per far soldi e non per la bellezza che racchiudono. Sono reclutati nello spettacolo delle stranezze non per pietismo di maniera, ma con l'intento preciso di sfruttare economicamente la morbosa tendenza degli uomini al sensazionale. Solo alla fine del film si redimerà e si salverà grazie proprio a questi strani personaggi, tanto brutti e disgustosi alla vista di chi non ha la capacità di andare oltre la scorza, quanto straordinari e meravigliosi nelle loro capacità circensi. Saranno loro che gli daranno la capacità di vedere dentro la scorza e di apprezzarne davvero la bellezza.</p><p></p><p>Il secondo, molto più poetico e metaforico, non è meno forte del primo. Anche qui non c'è assolutamente voglia di proporre allo spettatore morali banali degne pistolotti pieni di buoni sentimenti (siamo tutti uguali e bisogna rispettare e voler bene anche chi è meno fortunato di noi). C'è invece un messaggio di dirompente novità, tanto necessario a questo mondo: non esiste la diversità, e la disabilità è un valore dalla quale si deve e si può trarre occasione di insegnamento. A cominciare dal protagonista che impara a sue spese a cavarsela da solo senza considerarsi in maniera miserevole come un fenomeno da baraccone. "Più grande la lotta e più grandioso è il trionfo", gli dice Mendez. Ed è in quel momento che nel suo animo scatta il "This is me", la consapevolezza di ciò che è, e che con grandiosa possenza viene cantato da Lettie, la donna barbuta del Barnum Circus. </p><p>"Se tu vedessi la bellezza che può nascere dalle ceneri..."</p><p>Perché tutto ciò che serve a questo mondo è un po' di stupore.</p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-69273907383920711532020-05-04T17:49:00.019+02:002022-05-17T00:03:31.843+02:00Compleinfarto<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjONcwfhNb93KGYuVDJ-WGf43SF2o-Up3y92hS88NPme904cX77K5r_KQigoaHZ0hzPOaQok0YGWDcsFqBz1383uGRogii0BbyVwb8hX2-yD0DOusN63Gbp_OeF9myrnc_3IOhnfSZzsueg/s848/IMG_20190504_200704.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="636" data-original-width="848" height="299" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjONcwfhNb93KGYuVDJ-WGf43SF2o-Up3y92hS88NPme904cX77K5r_KQigoaHZ0hzPOaQok0YGWDcsFqBz1383uGRogii0BbyVwb8hX2-yD0DOusN63Gbp_OeF9myrnc_3IOhnfSZzsueg/w400-h299/IMG_20190504_200704.jpg" width="400" /></a></div><br /><!--[if gte mso 9]><xml>
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<p></p><p class="MsoNormal">Un anno fa, di sabato, alle 17,30 circa, mi trovavo finalmente in
reparto. </p><p class="MsoNormal">Terapia intensiva di cardiologia. Freddo, solitudine. Ansia. </p><p class="MsoNormal">La
mattina presto mi ha svegliato il dolore. Eppure ero a riposo, sdraiato, a
letto. Ora mi passa. Si che mi passa. Ma stavolta non passava. Non era come i
giorni precedenti, da giovedì pomeriggio/sera, quando mi aveva improvvisamente
cominciato a far male il braccio sinistro. La mattina dopo non avevo più
niente. Era passato tutto. E la sera del venerdì fino a sera tardi, quando sono
andato a letto, non ho sentito nessun fastidio. Tanto che sono andato a
recuperare Giuseppe nel locale dove stava a suonare, per portare a casa la
batteria. Ma nei giorni precedenti si erano impossessati di me una strana
spossatezza, leggero raffreddore, e parecchi episodi di ipotermia. Da non resistere
neppure ficcato sotto le coperte a cercare un po’ di caldo. </p><p class="MsoNormal">Alle 8 decido di
andare in ospedale dopo aver sentito (via whatsapp), medico di base e
cardiologo. Entrambi mi tranquillizzano ma il secondo mi dice che per
precauzione è meglio fare un salto in pronto soccorso. Mi accompagna Teresa, io
non guido. Venticinque minuti e vediamo la scura e sinuosa sagoma dell’ospedale. </p><p class="MsoNormal">E’ abbastanza calmo Belcolle stamattina. Entro, racconto quello che mi sento.
Chiedo una sedia. Il dolore sembra essere aumentato. Cercano di
tranquillizzarmi:</p>
<p class="MsoNormal">- Vedrà che non è nulla. Nei giorni scorsi ha avuto febbre?</p>
<p class="MsoNormal">- Si qualche lineetta, ma con tanto tanto freddo</p>
<p class="MsoNormal">- E tosse?</p>
<p class="MsoNormal">- Si, un po’</p>
<p class="MsoNormal">- Vede? Sicuramente è tutto legato a questo stato
similinfluenzale. Comunque le facciamo un tracciato.</p>
<p class="MsoNormal">Al triage non c’è moltissima gente in attesa. La situazione
è tranquilla. L’infermiere mi prepara silenziosamente per l’ECG. Poi finalmente
esegue il tracciato, diventa pensieroso, cambia espressione. Prende il telefono
e pronuncia la parola fatidica: infarto. La capto, ma resto tranquillo. Mi
sembra quasi che non sia riferita a me. Vengo subito spostato in sala visite.
Arriva una dottoressa che mi fa un’ecocardiogramma. Anche lei cerca di
tranquillizzarmi ma, terminato l’esame, mi conferma, pur cercando di
dissimulare, quello che ho sentito dall’infermiere:</p>
<p class="MsoNormal">- Allora, va tutto bene, non si preoccupi, ma è in atto un infartino
(proprio così ha detto)</p>
<p class="MsoNormal"><span style="mso-spacerun: yes;"> </span>Ascolto, non sono
rincoglionito per fortuna. E questo mi rincuora.</p>
<p class="MsoNormal">- Dovrà fare una coronarografia, ma preferiamo fargliela in
una situazione tranquilla e programmata. Quindi se tutto va bene gliela facciamo
lunedì mattina. Altrimenti, se la situazione dovesse aggravarsi, gliela
facciamo d’urgenza.</p>
<p class="MsoNormal">Misa’ che non ho capito... Perché non me la fanno subito? Ma perché
vogliono farmela in una situazione di tranquillità, mi rispondo. E quindi,
deduco, che se preferiscono farmela lunedì mattina la situazione non è così
grave da richiedere un intervento d’urgenza. Si, si, è così. Dev’essere proprio
così. Eppure il dolore aumenta. Mi attaccano al monitor. Si comincia a sentire
il bip del battito cardiaco. Impossibile non richiamare alla memoria l’immagine
di papà, il giorno di Natale dell’88. Penso che potrei fare la sua stessa fine.
Oggi. Eppure la dottoressa mi ha detto che… e cerco di tranquillizzarmi. La
pressione segna 160/110.</p>
<p class="MsoNormal">- Scusi – domando ad un infermiere che passa – il dolore
aumenta, che facciamo?</p>
<p class="MsoNormal">E quello: - Cominciamo subito la terapia.</p>
<p class="MsoNormal">Si presenta dopo 5 minuti con 6 pasticche e un bicchiere d’acqua
e mi fa una iniezione di eparina sulla pancia.</p>
<p class="MsoNormal">- Appena si libera un posto la portiamo in reparto – mi dice
mentre mi attacca una flebo.</p>
<p class="MsoNormal">Sono le 10,00, e il telefono inizia a bollire. Messaggi,
chiamate (a cui non rispondo), persino un paio di vetusti sms di una persona
che ancora si ostina ad usare solo quelli. Teresa di fuori ha ricevuto il
conforto di Silvia. Appena ha saputo è venuta a farle compagnia. </p>
<p class="MsoNormal">Non posso muovermi, ho mal di testa, non posso scendere per
andare al bagno. Mi danno un pappagallo: - La faccia qui, mi dicono. Ho freddo
e lì dentro comincia ad esserci confusione. Sudo. Cerco di dormire, o perlomeno
di stare con gli occhi chiusi.</p>
<p class="MsoNormal">Passa il tempo, ma il dolore sembra stazionario. E’
importante che non aumenti. Arriva il cambio turno delle 14 e abbastanza
rapidamente si fanno le 16,30.</p>
<p class="MsoNormal">- Allora, la portiamo in reparto. Abbia ancora un po’ di
pazienza. </p><p class="MsoNormal">Avviso Teresa di venire in cardiologia. </p>
<p class="MsoNormal">Sono tutti gentili. Non posso davvero lamentarmi di nulla e
di nessuno. </p>
<p class="MsoNormal">Un portantino mi preleva e cominciamo a viaggiare per i corridoi
dell’ospedale. In dieci minuti vedo la porta del reparto. Che si apre davanti a
me. Unità di terapia intensiva coronarica, c’è scritto. Nella stanza sono solo.
Dopo dieci minuti arriva Teresa, finalmente la vedo e mi vede. Sembra passato
un mucchio di tempo da stamattina. Ovviamente non la fanno rimanere. Lascia le mie cose e
le sistema velocemente nell’armadietto e nel comodino. Deve andare via. Ci
salutiamo, la bacio, mi bacia. Mi verrebbe da piangere ma riesco a trattenermi.
Mi aspetta una lunga notte insonne, in cui vedo la morte passare accanto a me
per prendersi la povera donna che portano in stanza, nel tetto vicino, alle 22 circa. Alle 6,00 in
punto rende l’anima a Dio dopo essersi lamentata e dibattuta forsennatamente
per ore, con un viavai continuo di infermieri e medici. Sembrava lottasse disperatamente per rimanere in vita... Rimane lì, esanime, accanto a me fino alle 8,00. </p><p class="MsoNormal">Nell’alba livida piango, penso
a casa, alla mia famiglia, a Teresa, a Sara, a Giuseppe, a tutti gli altri. Mando un messaggio a
Don Marcelo, gli racconto velocemente dove mi trovo e perché, gli chiedo se
può venire a confessarmi. Mi risponde, sta a Lourdes. Ovviamente non può, lo capisco da
solo. Ma se muoio? Se non faccio in tempo a confessarmi?</p>
<p class="MsoNormal">Il dolore sembra essere sempre stazionario. Il bip del
monitor sembra regolare. La testa mi scoppia, sono esausto, sfinito. Finalmente dormo… Mi sveglia il mio nome: "<i>Sei tu Fabio?</i>". E' Don Giuseppe, il cappellano dell'Ospedale. Mi dice che le carmelitane di Vetralla gli hanno chiesto di venire a cercarmi. Mi da' la comunione e piango di nuovo. Gesù è venuto da me. E' lui che è venuto a cercarmi...</p><p class="MsoNormal">La domenica cammina stancamente. Nel primo pomeriggio arriva accanto a me una signora anziana. Si chiama Italia. Il figlio mi dice che le hanno messo due stent. Passa l'emodinamista a visitarla, si ferma da me e mi dice di starmene buono buono. </p><p class="MsoNormal">- Domani mattina sarai il primo, ma tu non fare scherzi.</p><p class="MsoNormal">- Cercherò di fare del mio meglio - gli rispondo.</p><p class="MsoNormal">Arriva tutta la mia famiglia. Sono contento di vederli. Racconto la nottata, i momenti terribili della fine di quella signora... poi scherziamo, mi prendono in giro, ci abbracciamo. Il tempo della visita vola e passa in un attimo.</p><p class="MsoNormal">Arriva la sera. E' strano, ma a distanza di un anno non ricordo se mi hanno dato qualcosa per cena. I bip sono due. Nella stanza si sente il mio e quello della signora Italia. Penso che domani sarà tutto finito. Spero che domani sia tutto finito. Mi addormento di un sonno molto leggero...</p><p class="MsoNormal">Diarrea notturna. Fastidiosissimo e faticosissimo doverla fare a letto senza poter scendere. La "padella" era un arnese che non avevo mai maneggiato. Le scariche sono più di una. Comincio a temere che non mi possano fare la coronarografia. Mi sento svenire benché io sia sdraiato. Sudore freddo. Cala la pressione. Il cardiologo dice che è colpa della diarrea ma che il tracciato è stazionario. Mi faranno lo stesso la coronaro. Devo stare tranquillo. Ma non sono io che mi agito!</p><p class="MsoNormal">Alle 8 mi portano in emodinamica. A Belcolle si scende di un piano. Mi spiegano l'intervento, mi fanno firmare i fogli del consenso informato. L'emodinamista ha gli occhi chiarissimi, celesti. Spiccano ancora di più da dietro alla mascherina. Anestesia sul polso. Pressione fortissima e dolore cane. L'anestesia come al solito è per me come acqua fresca. Il catetere entra nell'arteria, lo sento risalire lentamente il braccio, passare sotto alla base del collo. Sopra di me schermi rotanti (forse 4?), gravitano sospesi sul lettino operatorio, cambiando continuamente posizione. Cuore che pulsa, rumori elettromeccanici, parole rassicuranti, ma il dolore aumenta improvvisamente sul petto e si irradia sul braccio. </p><p class="MsoNormal">- Sono io con lo strumento a causarlo, non si preoccupi - mi dice l'emodinamista, un medico sui quaranr'anni dagli occhi celesti come il cielo - abbiamo trovato la coronaria occlusa. Adesso mettiamo uno stent.</p><p class="MsoNormal">Ancora dolore, più forte. E' l'effetto della manovra necessaria a installare lo stent. In quel momento il sangue non passa e il muscolo cardiaco soffre. Qualche secondo, forse un minuto, difficile dirlo, e il dolore comincia a diminuire. - Rimarrà per un po' ma pian piano passerà. La coronaria malata era la principale sinistra. Occlusa al 90%. In pratica mezzo muscolo cardiaco stava rimanendo senza irrorazione sanguigna.</p><p class="MsoNormal">Alle 10,30 sono di nuovo in reparto. Ho freddo, ma comincio pian piano a rilasciare i muscoli del corpo. Sonnecchio. Finalmente mi tranquillizzo. Comincio a pensare che sia tutto finito. Si, si, stavolta è davvero tutto finito.</p><p class="MsoNormal">Sono ancora vivo... </p><p class="MsoNormal">Rimando a domani le tante domande che affollano la mia mente.</p><p class="MsoNormal">La prima è: perché sono ancora vivo?</p>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-30188652071098901782020-03-30T22:36:00.000+02:002022-05-17T00:03:18.301+02:00Non alimentiamoci del vangelo del sensazionalismo, ma di quello della quotidianità<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<br />
Mamma mia, quanta attività! In questi giorni di pandemia brulicano sul web le profezie apocalittiche mariane che starebbero per avverarsi (Medjugorje, Trevignano, etc, etc.), le notizie di prodigiose e straordinarie (non miracolose, il miracolo è un'altra cosa) lacrimazioni di statue di madonne e gesùcristi, le catene whatsapp di volti di Dio che compaiono nel cielo romano durante la diretta della benedizione Urbi et Orbi di papa Francesco, lo scorso venerdì 27 marzo, tanto che verrebbe da dire che lassù in questi giorni c'hanno gran da fare.<br />
La società del sensazionalismo, che è il solo motore della notizia, ci porta però a sviluppare una fede che si basa solo ed esclusivamente su fatti straordinari, o sul credere che questi si verificheranno prima o poi. Intendiamoci, i fatti straordinari ci vogliono. I Vangeli sono pieni di miracoli e prodigi di Gesù, che tuttavia egli operava per affermare la sua divinità e la sua missione di Cristo Messia e non per suscitare le masse ("trasforma sassi in pane", gli dice il demonio nel deserto, ma egli rifiuta perché l'uomo non vive di solo pane, ma anche della Parola che esce dalla bocca di Dio, cfr. Mt. 4,4). Ma lo stesso Gesù ci dice da ben 2000 anni (e senza lacrimazioni e apparizioni) di vegliare perché non sappiamo né il giorno e nell'ora (Mt. 25,13). E ci dice anche che quanto a quel giorno o a quell'ora, nessuno lo sa, nė gli angeli nel cielo né il Figlio (il Figlio! e quindi neppure Maria sua madre), eccetto il Padre (Mc 13,32).<br />
Per questo mi dispiace vedere molti di noi cristiani che si alimentano quotidianamente di fede sensazionale. Che aderiscono alla fede perché la madonna ha detto questo, perché la madonna ha promesso, perché la madonna ha rivelato o non rivelato... Quasi che il loro credere non sia un atto libero e consapevole dell'intelletto, bensì coatto, o comunque indotto a pena di.<br />
Non è questo il Vangelo di Gesù.<br />
Per questo non alimentiamoci di straordinarietà e di sensazionalismo.<br />
Perché la fede è quotidianità, è fatica del giorno perché venga la sera nel sereno della famiglia, è lavoro fatto con amore e dono, è ascolto e accoglienza delle persone che la Provvidenza ti mette davanti, ed è veglia vigile come quella della sentinella nella notte buia, nell'attesa del giorno e della nostra ora.<br />
Per questo, dunque, più che scorrere le righe di messaggi soprannaturali per conoscere morbosamente il destino dell'umanità tra promesse (o minacce?) di esplosioni nucleari, epidemie, guerre, terremoti, uragani, eruzioni e palle di fuoco che vengono dal cielo, vale davvero la pena di affidarci con serernità ai disegni della Provvidenza divina, e alla potenza miracolosa (questa si) del Vangelo del quotidiano! Ogni giorno, con fatica e gioia.</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-81324075108798619182020-03-29T12:47:00.004+02:002022-05-17T00:02:57.737+02:00Dio, primato di bellezza<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqiBreZWDyI_APderwaaGxuKZKY4h5G9MBJZg2B4hQbOD-O_tNTAgyNV5kiov7Xjwm_Q_jeLpFn4u-_Qd_fhifiSZKg3iveU8XBQ-zrEPuIa3Cx26sWFmxPdmQLVuen3imZJmdcLNbRqT0/s1600/2486.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="301" data-original-width="430" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqiBreZWDyI_APderwaaGxuKZKY4h5G9MBJZg2B4hQbOD-O_tNTAgyNV5kiov7Xjwm_Q_jeLpFn4u-_Qd_fhifiSZKg3iveU8XBQ-zrEPuIa3Cx26sWFmxPdmQLVuen3imZJmdcLNbRqT0/s320/2486.jpg" width="320" /></a></div>
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«<em>Dio è il primato della bellezza</em>. </div><div style="text-align: justify;"><em>Senza bellezza è impossibile vivere. </em></div><div style="text-align: justify;"><em>Solo la bellezza può ingentilire anche l’animo più cupo e più restìo</em>; <em>mentre
il brutto continuerà a incattivirlo. </em></div><div style="text-align: justify;"><em>Conventi brutti è un non senso;
chiese brutte, liturgie brutte e squallide, come le nostre, è la fine. </em></div><div style="text-align: justify;"><em>Ogni civiltà del brutto è una catastrofe. </em></div><div style="text-align: justify;"><em>E questa, la nostra, è la più
brutta di tutte le civiltà. </em></div><div style="text-align: justify;"><em>Almeno, dunque, i monasteri siano oasi dove
Dio continui a creare le cose più necessarie: la poesia, la musica, il
canto»</em> </div>
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David Maria Turoldo</div>
Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-76479731144480036312020-03-23T17:00:00.000+01:002022-05-17T00:02:40.455+02:00La primavera dentro<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
<div class="_5pbx userContent _3576" data-ft="{"tn":"K"}" data-testid="post_message" id="js_3">
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"Capitano, il mozzo è preoccupato e molto agitato per la quarantena che ci hanno imposto al porto. Potete parlarci voi?"<br /> "Cosa vi turba, ragazzo? Non avete abbastanza cibo? Non dormite abbastanza?"<br /> "Non è questo, Capitano, non sopporto di non poter scendere a terra, di non poter abbracciare i miei cari".<br /> "E se vi facessero scendere e foste contagioso, sopportereste la colpa di infettare qualcuno che non può reggere la malattia?"<br /> "Non me lo perdonerei mai, anche se per me l'hanno inventata questa peste!"<br /> "Può darsi, ma se così non fosse?"<br /> "Ho capito quel che volete dire, ma mi sento privato della libertà, Capitano, mi hanno privato di qualcosa".<br /> "E voi privatevi di ancor più cose, ragazzo".<br /> "Mi prendete in giro?"<br /> "Affatto... Se vi fate privare di qualcosa senza rispondere adeguatamente avete perso".<br /> "Quindi, secondo voi, se mi tolgono qualcosa, per vincere devo togliermene altre da solo?"<br /> "Certo. Io lo feci nella quarantena di sette anni fa".<br /> "E di cosa vi privaste?"<br />
"Dovevo attendere più di venti giorni sulla nave. Erano mesi che
aspettavo di far porto e di godermi un po' di primavera a terra. Ci fu
un'epidemia. A Port April ci vietarono di scendere. I primi giorni
furono duri. Mi sentivo come voi. Poi iniziai a rispondere a quelle
imposizioni non usando la logica. Sapevo che dopo ventuno giorni di un
comportamento si crea un'abitudine, e invece di lamentarmi e crearne di
terribili, iniziai a comportarmi in modo diverso da tutti gli altri.
Prima iniziai a riflettere su chi, di privazioni, ne ha molte e per
tutti i giorni della sua miserabile vita, per entrare nella giusta
ottica, poi mi adoperai per vincere.<br /> Cominciai con il cibo. Mi
imposi di mangiare la metà di quanto mangiassi normalmente, poi iniziai a
selezionare dei cibi più facilmente digeribili, che non
sovraccaricassero il mio corpo. Passai a nutrirmi di cibi che, per
tradizione, contribuivano a far stare l'uomo in salute.<br /> Il passo
successivo fu di unire a questo una depurazione di malsani pensieri, di
averne sempre di più elevati e nobili. Mi imposi di leggere almeno una
pagina al giorno di un libro su un argomento che non conoscevo. Mi
imposi di fare esercizi fisici sul ponte all'alba. Un vecchio indiano mi
aveva detto, anni prima, che il corpo si potenzia trattenendo il
respiro. Mi imposi di fare delle profonde respirazioni ogni mattina.
Credo che i miei polmoni non abbiano mai raggiunto una tale forza. La
sera era l'ora delle preghiere, l'ora di ringraziare una qualche entità
che tutto regola, per non avermi dato il destino di avere privazioni
serie per tutta la mia vita.<br /> Sempre l'indiano mi consigliò, anni
prima, di prendere l'abitudine di immaginare della luce entrarmi dentro e
rendermi più forte. Poteva funzionare anche per quei cari che mi erano
lontani, e così, anche questa pratica, fece la comparsa in ogni giorno
che passai sulla nave.<br /> Invece di pensare a tutto ciò che non potevo
fare, pensai a ciò che avrei fatto una volta sceso. Vedevo le scene ogni
giorno, le vivevo intensamente e mi godevo l'attesa. Tutto ciò che si
può avere subito non è mai interessante. L' attesa serve a sublimare il
desiderio, a renderlo più potente.<br /> Mi ero privato di cibi
succulenti, di tante bottiglie di rum, di bestemmie ed imprecazioni da
elencare davanti al resto dell'equipaggio. Mi ero privato di giocare a
carte, di dormire molto, di oziare, di pensare solo a ciò di cui mi
stavano privando".<br /> "Come andò a finire, Capitano?"<br /> "Acquisii tutte quelle abitudini nuove, ragazzo. Mi fecero scendere dopo molto più tempo del previsto".<br /> "Vi privarono anche della primavera, ordunque?"<br />
"Sì, quell'anno mi privarono della primavera, e di tante altre cose, ma
io ero fiorito ugualmente, mi ero portato la primavera dentro, e
nessuno avrebbe potuto rubarmela piu".</div>
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<i>Dal Libro Rosso di Carl Gustav Jung</i> </div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-91751393306268123142020-03-17T16:36:00.002+01:002022-05-16T22:44:47.872+02:00“Tutto andrà bene”: da Giuliana di Norvich a Papa Luciani<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR6MJsoppEL7TxZJ4fsIlXlr0taX_w6EPmpidfzn4K6YqghO-VnPwpVerjtGhZjf-LPSm_U4gJjCjG0IkvcVKMslOAcoEmMqMfgROQjljD5t3wETIo-doNbASiFUiDD090K4zhScYqRMTJ/s1600/giuliana-motto.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="597" data-original-width="538" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhR6MJsoppEL7TxZJ4fsIlXlr0taX_w6EPmpidfzn4K6YqghO-VnPwpVerjtGhZjf-LPSm_U4gJjCjG0IkvcVKMslOAcoEmMqMfgROQjljD5t3wETIo-doNbASiFUiDD090K4zhScYqRMTJ/s320/giuliana-motto.jpg" width="288" /></a></div>
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In questi giorni vediamo sbucare ovunque, su tutti i nostri balconi e in tutte le vie d’Italia, il motto che “<i>Tutto andrà bene</i>”. Ma non è nato a caso. </div>
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La Provvidenza deve averlo ispirato nel cuore di colui o colei che per primo lo ha scritto, o disegnato, insieme ad un colorato arcobaleno, su un foglio di carta. Perché questo motto, in realtà, viene dalla Beata Giuliana di Norwich (8 novembre 1342 – 1416), una mistica inglese, considerata una delle più grandi della storia, che viene ricordata come santa dalla Chiesa Anglicana (l’8 maggio) e come beata dalla Chiesa cattolica (il 13 maggio). Il motto di Giuliana era proprio "<i>All shall be well</i>", tutto andrà bene.<br />E ci dice Giuliana che è stato lo stesso Signore Gesù a pronunciare queste parole dopo una visione della passione del Signore che lei ebbe, colpita da una gravissima malattia, il venerdì santo del 1373. Giuliana dice che il Signore ha pronunciato queste parole con dolcezza infinita: «È stato necessario che esistesse il peccato; ma tutto sarà bene, e tutto sarà bene, ed ogni sorta di cosa sarà bene.» (Rivelazioni, cap. 27). </div>
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Nella sua cella rielaborò le visioni avute e scrisse il suo capolavoro: “<i>Le Rivelazioni del Divino amore</i>”. Un libro che suscitò una vasta eco, non solo perché, fatto insolito per il buio medioevo, scritto da una donna, ma anche perché presenta la grande intuizione di Cristo come “<i>nostra Madre tenerissima e carissima</i>”. </div>
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Un Dio che è insieme Padre e Madre. Proprio come ebbe a dire Giovanni Paolo I nell’Angelus del 10 settembre 1978: “<i>Dio ha sempre gli occhi aperti su di noi, anche quando sembra ci sia notte. E' papà; più ancora è madre. Non vuol farci del male; vuol farci solo del bene, a tutti. I figlioli, se per caso sono malati, hanno un titolo di più per essere amati dalla mamma. E anche noi se per caso siamo malati di cattiveria, fuori di strada, abbiamo un titolo di più per essere amati dal Signore</i>”. Per questo motivo, all shall be well! Tutto andrà bene!<br />Buon pomeriggio a tutti voi!</div>
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Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5218956190334982955.post-11635909365668712242020-03-09T22:35:00.000+01:002022-05-17T00:02:28.014+02:00Don Bosco e il colera<div dir="ltr" style="text-align: left;" trbidi="on">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOgFvUMSy23Fry741kpwPgyAfzcLTPEaV2QNXS7cl8VBMMmGtsFoBGhKxHMJRcOiluWYWAST2aTgATUalOMN5QfZnoqRee1hu1qoKA2jh9xEeuSnjmWJcNLZLffWEHjcfFkBz21UcgitOq/s1600/news-main-stream-don-bosco.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="909" data-original-width="800" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjOgFvUMSy23Fry741kpwPgyAfzcLTPEaV2QNXS7cl8VBMMmGtsFoBGhKxHMJRcOiluWYWAST2aTgATUalOMN5QfZnoqRee1hu1qoKA2jh9xEeuSnjmWJcNLZLffWEHjcfFkBz21UcgitOq/s320/news-main-stream-don-bosco.jpg" width="281" /></a></div>
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Sul principio dell'agosto 1854 scoppiò in Torino il colera. Don Bosco l'aveva preannunziato, e già fin dal mese di maggio aveva detto ai suoi giovani: - Quest'anno ci sarà il colera a Torino, e vi farà grande strage; ma se voi farete ciò che vi dico, sarete salvi.<br />
- E che cosa dobbiamo fare?<br />
- Prima di tutto, vivere in grazia di Dio; poi, portare al collo una medaglia che io benedirò e darò a tutti, e recitare un Pater, Ave e Gloria ad onore di S. Luigi.<br />
I casi di colera salirono ben presto a cinquanta al giorno. In tre giorni superarono i 1400. </div>
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La regione più afflitta fu quella di Valdocco, ove si trovava appunto l'Oratorio; e mentre molte famiglie furono interamente distrutte, dei giovani e del personale dell'Oratorio nessuno fu minimamente toccato, quantunque una gran parte si fossero offerti di andare ad assistere i colerosi nelle case e nei lazzaretti.<br />
Don Bosco, che loro andava ripetendo: «<i>Se non farete peccati, io vi assicuro che nessuno sarà toccato</i>», fu veramente profeta.</div>
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